Un mix di skarky e baladi, la poesia dei movimenti adattati dalla danza persiana e del suo gesto, pensieri di gioia e pace in dono....ed è stata magia... Questo lo spirito del finale del corso di “MetaDanza- Il Cammino di Agar” dell’insegnante Valeria Inglese Sheherazade , danzatrice appassionata di olistica e floriterapia, amante delle fusion e contaminazioni, con una grande attenzione ai percorsi armonici dell’anima e alla ricerca dell'equilibrio fisico- spirituale.
Halima (Barbara), Aaminah (Laura), Aamaal (Alba), Zaira (Ester), Aiscia ( Anna) Amira ( Graziella), Rasha (Barbara), Farah (Simona), Raja (Paola) in cerchio hanno calpestato leggero il terreno seguendo un ritmo antico e con movenze che richiamano il sacro e i significati della vita. E sempre in cerchio, attraverso la gestualità presa da alcuni movimenti ispirati alla Danza Persiana - danza dalle origini che si perdono nel tempo, dove è vincente l’espressione del viso e il movimento raffinato delle mani- hanno espresso amore, energia e generosità ..... Una esperienza “ da portare nel cuore”, dove ognuna ha messo se stessa superando i propri limiti e liberando l’animo.
Una performance, che ha preso vita negli spazi del Casale Ceribelli (Montagnola) , alla presenza del Presidente del Centro, Mimmo De Matteis, e della consigliera Monica Rossi, Presidente della Commissione Cultura dell’VIII Municipio. E frutto del percorso di MetaDanza Orientale (al di là della danza) dell’insegnante Valeria Inglese Sheherazade, che si basa su un progetto che unisce alla danza orientale, scoprendone essenza e radici, sacralità e significati delle sue figure più importanti, tecniche di rilassamento a mediazione corporea, disegno e fiabe. Un cammino sviluppatosi negli spazi del Casale Ceribelli dallo scorso novembre , destinato alle donne, senza limiti di età, lontano da ogni competizione o esibizionismo, definito Il Cammino di Agar (Hagar), la schiava egiziana (personaggio biblico) che si trovò sola col figlio Ismaele, senza acqua, in pieno deserto ma che trovò la luce e la salvezza.
" Agar -spiega la docente Valeria- rappresenta il riscatto, il non lasciarsi vincere dalle traversie della vita, il non soccombere ad esse, neanche a quelle che possono sembrare insormontabili. Con la danza ognuna a suo modo ha fatto fronte ad una nuova sfida, dove il corpo è stato maestro esecutore, attraverso il quale ognuna ha sperimentato una nuova immagine corporea e la capacità di adattare il corpo stesso al nuovo. Tutte hanno appreso e fatto proprio il significato dato dall’insegnante a una danza che può adattarsi al corpo e non viceversa. Il percorso fisico è stato affiancato da un percorso altamente simbolico- espressivo. Ad ogni movimento appreso, è stato dato un significato simbolico accompagnando ognuna a scoprire e dare maggior valore a ciò che si stava facendo. Il “ Gabbiano” che rappresenta il simbolo di libertà e spensieratezza che col suo librarsi evoca immagini di spazi immensi e privi di ostacoli; il “ Serpente” simbolo di trasformazione, cambiamento e rinascita che con la sua muta ci insegna a lasciar andare ciò che ormai non serve più. E ancora il “ Gatto” emblema dell’umido, del femminile, della terra. Il “ Cammello”, simbolo di fiducia e di capacità di sopravvivenza. Esso simboleggia anche il cammino della vita, l’elaborazione delle esperienze vissute e la fiducia in ciò che verrà perché la vita non offende mai se stessa. Sono state affrontate altre simbologie non riferite ad animali. L’” Otto “ ad esempio. Esso è il numero dell’equilibrio cosmico. Simboleggia la capacità di raggiungere risultati duraturi ma è anche il numero dell’infinito nel ciclo di vita- morte e rinascita e ad un’attenta osservazione riecheggia nella sua forma il nostro DNA. E poi ancora la “ Luna” , simbolo del femminile per eccellenza con le sue fasi che riportano all’alternanza delle stagioni e delle fasi della vita di ognuno di noi".
"Sono grata a tutte le mie allieve per aver aderito a questo percorso ed essere arrivate sin qui- le parole di Valeria a conclusione di questa ricca giornata. “ Il mio obiettivo è stato raggiunto e Meta Danza può spaziare con altre tappe e nuove emozioni. In questi pochi mesi abbiamo scoperto qualcosa di noi, abbiamo affrontato paure, abbiamo stabilito contatti di amicizia. E oggi insegniamo l’amore soprattutto per noi stesse per ringraziare il corpo che ci ha sostenuto. Amiamolo sempre per i suoi pregi e difetti. Siate meraviglia per altre donne che stanno affrontando difficoltà ognuna a suo modo. Il Cammino di Agar è giunto al termine. L’oasi è raggiunta . Ora ci fermiamo a bere. Il deserto è alle spalle”.
Emozione e spiritualità -e forse un po’ di sorpresa per il pubblico- hanno contrassegnato le performance proposte, precedute da un breve excursus storico sulla danza mediorientale e sulla simbologia che ad ogni movimento l’insegnante ha associato al fine di rendere “terapeutica” questa danza oltre che divertente. Una prima esibizione si è snodata su un ritmo che molto ricorda il Balady balcanico, ritmo vibrante e vigoroso ma che le allieve, facendo propria la convinzione che questa danza può adattarsi al corpo e non viceversa, hanno saputo splendidamente danzare in chiave più classica, con movimenti più sinuosi più tipici del “ Raqs Sharqi”, stile classico egiziano. La seconda esibizione ha evocato invece alcuni passi presi dalla Danza Persiana nella quale, come ha spiegato la docente, non sono tanto importanti i piedi, come accade nella danza mediorientale, quanto le braccia simbolo dell’estensione del cuore. Alcuni semplici passi sono stati adattati e rivisitati in chiave simbolica per dare un significato al messaggio finale di “ Amore e Pace “. Le braccia per comunicare lo stupore di chi si apre alla vita , il cuore, l’energia che passa attraverso ognuno di noi e il dono di se stessi agli altri”, il tutto danzato su una melodia celtica. E per rendere più concreto questo spirito sono stati donati agli spettatori tanti pensieri di gioia, pace e bellezza.
Per offrire una formazione a 360 gradi, e non solo tecnica , il corso è partito da una introduzione storica della danza orientale “ per far comprendere la vera natura di questo stile impropriamente definito “ Danza del ventre” , definizione data dagli occidentali” . Si è risaliti alla danza nei templi “tra donne e per le donne “, è stata sottolineato il valore della simbologia legata alla vita e in particolare alla femminilità, basti pensare alla figura della Luna ...” E’ la Danza delle Donne per eccellenza. Alcuni movimenti venivano usati durante il parto per accelerare le contrazioni, altri per massaggiare la parte uterina durante il ciclo, altri per far vedere la lotta tra la parte illuminata e la parte oscurata di ognuno di noi. Tutti movimenti naturali magari dimenticati”.
Una danza sacra poi caratterizzatasi in modi diversi. Il Saidi dell’ Alto Egitto, danza del bastone, vivace e saltellante, che sarà oggetto di un prossimo approfondimento e corso dedicato. Il Baladi, danza urbana nata al Cairo, che significa “ del mio paese”, uno stile più ancorato alla terra e presente nelle feste delle Comunità; il Gawazee che ci è pervenuto dalle zingare “gypsies” che a quel tempo pare si esibissero pubblicamente nelle strade per conto dei ristoratori e dei caffè che potevano pagarle. E poi ancora lo stile Fellahi col suo ritmo “ contadino” semplice e rapido che ci riporta alla rappresentazione del lavoro quotidiano nei campi e alla vita autentica e semplice della gente delle campagne. In seguito la danza orientale ha subito varie contaminazioni con tratti caratteristici di altre danze culturali. Sono nati così: il Flamenco Arabo Andaluso, ATS ( American Trybal Style), Gothic Bellydance e tutte le varie contaminazioni con Samba, Salsa, Tango, etc che hanno dato origine alle varie Fusion. Alcune di esse nascono dalla contaminazione di Danza mediorientale e discipline quali lo Yoga e la Zumba.
Nei piani della docente ci sono anche corsi rivolti a donne con problemi oncologici per accompagnarle nel loro cammino di rinascita ( Movimento Rosa), un nuovo corso base di Meta Danza orientale; il corso di approfondimeno Saidi e un laboratorio Yoga bimbi.
e.i.
Sede Casale Ceribelli, Viale Pico della Mirandola 36, Zona Montagnola , Roma
Per informazioni: Valeria Verdiana Sheherazade cell. 3291179190
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Grazie alla docente Valeria Inglese Sheherazade per la passione e la dedizione dedicata al progetto e alle sue allieve; al Casale Ceribelli per la disponibilità dei suoi spazi; a tutte le allieve per il loro entusiasmo e grinta nell’arrivare fino in fondo a questo percorso, per aver partecipato alla creatività dei “ pensieri “ donati, alla realizzazione del buffet e l’aiuto al trucco .