Passione, curiosità, attrazione per il mondo orientale, percorso olistico e floriterapia...una miscela forte che conduce Valeria Inglese Sheherazade all’Olo Danza . E in pieno lockdown, attiva un corso on line di Olo Danza mediorientale ,La Danza della gioia , mirato soprattutto alle donne, che ha portato aiuto, speranza e riflessione in giorni difficili.
"C’è una crisi, è vero ma ogni crisi rappresenta una opportunità grazie alla quale “ creare” qualcosa di nuovo” . Queste le parole con cui Valeria Inglese Sheherazade, danzatrice orientale , appassionata di olistica e floriterapia, amante delle fusion e contaminazioni, una grande attenzione ai percorsi armonici dell’anima , e agli strumenti per superare malesseri e ritrovare il proprio equilibrio, ha annunciato in pieno lockdown Covid su fb un corso on line di danza mediorientale. Per andare avanti e continuare a danzare. Un corso ben stutturato, introdotto da una parte storica , mirato a condurre le donne non solo in un percorso di danza tra le più femminili ma anche in un cammino di gioia e di armonia. La Danza della Gioia, appunto, come recita il gruppo Fb dedicato.
“La danza è il ritmo della vita. Abbiamo dimenticato che la danza è un' arte come la pittura, la scrittura, la musica, solo che la danza non si apprende come la musica e non ha bisogno di doti innate come la pittura. Essa è un diritto di tutti- ancora Valeria.
B&V- Come è nata l’idea di questo corso on line La Danza della Gioia che ha visto protagoniste le donne e l'armonia con se stesse?
Valeria Inglese Sheherazade-Facciamo un passo indietro. La prima persona che mi ha incoraggiata a comprendere meglio ciò che la danza stava significando per me, è stata la mia insegnante Tiziana Samara Costantini... Era novembre, e a fine lezione mi disse: "Cosa desideri farne di questa danza? Hai pensato che potresti aggregarla al tuo percorso olistico? "E poi quelle parole: "la danza ha aiutato te, puoi farlo con altre". Ci abbiamo lavorato su insieme , io decidendo gli esercizi o i percorsi teorico olistici da seguire e lei aiutandomi nell' includere i passi più appropriati. È nata cosi la mia Olo_ Danza, sulle parole di E. Bach , il padre della floriterapia, la mia più grande passione. La messa a punto arriva a marzo con il reperimento di una sala per le lezioni. Ma l'11 c' è stata la chiusura totale di tutte le attività. Un pomeriggio mi chiama l'amica Valentina , che avrebbe dovuto partecipare al corso, e mi lancia l’idea delle lezioni on line: "Valeria, apri un corso, abbiamo tutti bisogno in questo periodo di sostegno, per uscirne fuori al meglio". Il giorno dopo, da una promessa è nato un impegno: la Danza della gioia.
B&V- Qual è stato l’obiettivo e quale il messaggio da trasmettere?
Valeria Inglese Sheherazade- Il messaggio che spero di aver trasmesso era ed è: traduciamo in amore per noi stesse ciò che consideriamo un limite, non nel senso di superarlo ma nel senso di accoglierlo e trasformarlo. Danza per me significa appunto Danza Olistica, un percorso illustrato sempre dalle parole di Bach :”Tutto quello che dobbiamo fare è conservare la nostra personalità, vivere la nostra vera vita. Essere capitano della vera nave. E tutto andrà bene". Attraverso il corso non volevo solo trasmettere i passi della danza, ma raggiungere il cuore di ogni donna che ha scelto di partecipare, comunicandole che la bellezza esteriore, la forma fisica,l'età non contano per affrontare gli ostacoli della vita ma che si possono superare scegliendo la creatività insita in ogni persona . Occupandomi da tempo di olismo, nelle mie lezioni ho parlato spesso di figure di animali, di simbologie ma anche di alberi e del loro significato nella lettura delle nostre emozioni.
B&V- L'albero e altri simboli...portaci un po' in questo mondo....
Valeria Inglese Sheherazade- L' albero va visto come una figura umana: le radici sono i nostri piedi, il nostro speciale modo unico e irripetibile di stare al mondo.La capacità di sentirci stabili, di muoverci su un terreno che sentiamo sicuro nella vita, capace di nutrirci o che invece possiamo sentire minato. E così, con la danza, quei piedi a terra hanno trasmesso il messaggio di fidarsi di loro , di cercare di affondare nella propria vita le radici necessarie per trarne il nutrimento. E quelle ginocchia flesse e non rigide, la fiducia di saper sostenere i pesi. Nella danza mediorientale, c' è un bellissimo passo che si sposa con tutto ciò ed è il passo del deserto dove le donne affondavano i piedi nella sabbia per avanzare con il peso delle anfore sulla testa. Tornando alla simbologia dell' albero, abbiamo poi il tronco , un po’ il nostro Io, l' equilibrio, la sicurezza e la percezione di noi. Sono tanti i movimenti che si possono collegare al tronco: l' otto, la luna , i fiocchetti, lo shimi, il cammello, il gatto. E la luna , simbolo per eccellenza del femminile. Nella danza la luna ha 4/4 esattamente come nella realtà. Ogni quarto è come una fase del ciclo della donna o della sua vita: la primavera , periodo in cui nuove idee e cose vengono messe in moto; l' estate in cui raccolgo i frutti del mio lavoro; l' autunno in cui lascio cadere ciò che non mi è più utile, e l' inverno in cui il seme riposa prima di riprendere il suo nuovo percorso. E questo a qualsiasi età, che sia a 20, a 40 o 80 anni. E ancora i rami rappresentano la nostra capacità di esprimere le nostre potenzialità , di affrontare l' ignoto o anche ciò che ci fa paura. E infine la chioma , la parte esterna, la nostra visione intellettuale della vita ma anche le nostre aspirazioni e le nostre idee, i nostri progetti . Osserviamo gli alberi. I contadini potano i rami quando la chioma rischia di soffocare l' albero. Allo stesso modo i nostri pensieri e preoccupazioni, rischiano di soffocare il nostro fare. E allora ai pensieri opprimenti si può rispondere col fare, col portare sollievo con un' azione materiale. La danza è anche questo. Tradurre in azione e alleggerire una testa appesantita.
B&V- Ma chi è Valeria, di origine salentine, terra dove il ritmo è nell' aria ?
Valeria Inglese Sheherazade – Sì, sono salentina. Il mio paese, Alliste, è situato nel sud salento dove gli abitanti conservano un rapporto speciale con le loro radici. D' estate, ascoltavo stupita i racconti delle anziane sui riti, miti della mia terra: lo scazzamurreddhu, la figura controversa del serpente che incarnava le anime dei defunti ma era anche il male tanto che Maria gli aveva schiacciato il capo. E poi c' era lei: la taranta il cui morso faceva ballare a suon di tamburello dando vita a quella meravigliosa danza popolare chiamata Pizzica. Ma quando io danzavo, da piccola, più che i piedini si muovevano il bacino e le braccia in una serie grezza di movenze che parevano strane a chi osservava. Sin da piccola ero interessata alle culture indiane prima e orientali in genere dopo , cercando di conoscere quanto più possibile il diverso da me.
B&V- Quando ti sei avvicinata alla musica e danza orientale?
Valeria Inglese Sheherazade-L' interesse per la danza mediorientale è nato circa 10 anni fa, ma l' avvicinamento vero e proprio risale a circa 6 anni fa in un periodo di grandi ostacoli fisici che ho deciso di trasformare in opportunità attraverso il movimento del corpo e la danza. Ho incontrato in maniera del tutto casuale la mia insegnante Tiziana Samara Costantini che ringrazio perchè ha accolto la curiosità di una nuova allieva accettando le idee a volte bizzarre che le proponevo a lezione con le mie fusion di pizzica e saidi, di gothic e spada, di pizzica e tabla, di tarantella e cimbali. Ed è lei che mi ha chiamato Sherazade ( figlia della luna).
B&V- La fusion tra passi e musicalità diverse ha un posto importante nel tuo cammino. Cosa significa per te ?
Valeria Inglese Sheherazade-La fusion per me è creatività. Quando ho intrapreso il percorso di danza, lo avevo fatto con l' unico intento di apprendere la danza mediorientale classica. Lo strumento che avrei voluto usare era il velo. Col passare del tempo, mi sono sentita un po’ meno principessa e pian piano le punte dei piedi sono scese, ho avuto la messa a terra, ho cercato simbolicamente di mettere radici. Cambiava il mio periodo di vita , infatti. Mi sono scoperta più saidi, riscoprendo un percorso popolare insito nelle mie origini ma lasciato da parte. Poi ho scoperto il piacere delle percussioni e dei movimenti allegri e vivaci : la tabla fino a scoprire il ritmo dei cimbali per poi tornare a movimenti più piccini con la spada e il velo. È stato un cerchio di creatività in cui la creatività l' ha fatta da padrona nel momento in cui ho abbandonato l' esigenza di guardarmi allo specchio per organizzare i movimenti e mi sono lasciata guidare solo dal ritmo. L' incontro con la fusion è nato per caso. Una sera preparavo la mia lezione ma la musica si era inceppata. Per ripassare i passi saidi, prendo una musica a caso di un brano di pizzica e il giorno dopo l' ho danzata davanti alla mia insegnante. Da quel momento altri brani sono stati danzati con saidi e tabla, cimbali dalla pizzica a De André.
B&V- Hai insegnanti o modelli di riferimento ?
Valeria Inglese Sheherazade- Non ho particolari modelli di riferimento ma ci tengo a ringraziare tutti i miei insegnanti di discipline olistiche e di psicosomatica con i quali ho intrapreso un percorso di formazione bellissimo. Ringrazio pertanto Daniela che mi ha insegnato a leggere gli alberi come fossero un' emozione, Maria che mi insegna sempre cose nuove sul corpo e da lei ho imparato che il corpo è come un bimbo di due anni: non mente mai. Ringrazio chi 20 anni fa mi parlò per la prima volta di floriterapia. Olo Danza nasce da una passione personale, alimentata da chi mi sta accanto. Un ringraziamento va anche a Stefano per aver scelto l' immagine più appropriata al gruppo La Danza della Gioia. E ringrazio tutte coloro che hanno partecipato al corso.
B&V- Progetti futuri?
Valeria Inglese Sheherazade -Ho una grande passione che ho deciso di portare avanti: le terapie alternative, la naturopatia, le fiabe e in tutto questo la danza ci sta in mezzo.Vorrei portare avanti l' idea di corsi dal vivo sempre in chiave olistica, ma anche corsi rivolti a donne che stanno attraversando momenti difficili della loro vita o che hanno dei problemi particolari. La gioia è "usare ciò di cui disponiamo per spiccare il volo o un volo diverso". La danza mi è stata utile e mi piacerebbe che lo fosse anche ad altre. Come recita un bellissimo passo tratto da uno scritto buddista... “quando i bodhisattva emersero dalla terra non lo fecero forse danzando? Un bodhisattva è colui che ha deciso di essere utile agli altri”.
Ester Ippolito
Valeria Inglese Sheherazade è su Facebook (Valeria Verdiana Sheherazade)
La Danza della Gioia (gruppo)