Bachata, merengue e salsa, spiagge incantevoli, una natura rigogliosa e le testimonianze della prima città del Nuevo Mundo, Santo Domingo. Un ritmo contagioso attraversa strade, case e spiagge di questa destinazione cult.
di Ilaria Mandoli
Le note travolgenti di salsa, bachata e merengue sono di casa nella Repubblica Dominicana e fanno da cornice al fascino di questa isola ricca di sole, di mare e di storia. Una storia iniziata molto prima che Cristoforo Colombo sbarcasse sulle sue spiagge nel 1492, battezzandola Hispaniola (oggi parte orientale), con i pacifici Indiani Taino, che trascorrevano le loro giornate occupandosi di caccia, pesca e agricoltura. Poi la cultura europea e le influenze africane determinate dalla tratta degli schiavi fecero il resto e diedero vita a quell’incredibile mix culturale che caratterizza oggi questa meta turistica, con una capitale, Santo Domingo, che vanta il titolo di prima città delle Americhe, con il suo indubbio fascino coloniale e spirito caraibico. La destinazione offre tante altre mete dal timbro coloniale, itinerari originali ecoturistici lontani dal turismo di massa, oasi di relax e tanto divertimento.
La bachata …che parla d’amore
Musica e danza sono il cuore della cultura dominicana: testimone del loro valore e retaggio tradizionale il corpo di ballo folcloristico fondato da Fradique Lizardo Barinas e Antonia Alcántara nel 1980. Ma la danza è parte integrante della vita quotidiana del popolo dominicano, e tutte le occasioni sono buone per dare il via a un intermezzo musicale. Lo stile più popolare legato al paese è il merengue, ma è la bachata la danza originaria. Tra i generi caraibici è uno dei pochi in cui l'influenza dei ritmi africani è meno evidente: la musica presenta un suono dolce e melodico, i testi delle canzoni trattano il tema dell'amore in tutte le sue sfumature, dalla serenità alla disperazione. Agli inizi era diffusa solamente nelle classi sociali più povere della Repubblica Dominicana, la borghesia infatti disprezzava questo genere musicale, non solo perché espressione delle classi povere ma anche per le movenze del ballo percepite come oscene e volgari. A partire dagli anni ottanta, la bachata ha subito un processo di rivalutazione, e il primo compositore a rilanciare questo genere fu Luis Segura ( Pena por ti), grazie al quale la bachata esordìi sulle prime stazioni radiofoniche raggiungendo una vasta diffusione, e grande fu il contributo di Radio Guarachita. Nel tempo la bachata si è arricchita di strumenti musicali tecnologicamente più avanzati, dando vita alla cosiddetta neobachata: con compositori come Luis Días, Víctor Víctor e Juan Luis Guerra, e con l’enorme successo, nel 1990, dell'album Bachata rosa, questo stile varcò i confini della Repubblica Dominicana. In Italia, la Bachata ha riscosso un grande successo, con l’apprezzamento anche da parte di chi non coltiva la passione del genere latino americano, grazie alla canzone Obsesión del gruppo Aventura.
Merengue e salsa, il ritmo è garantito
Il merengue è di fatto il “ritmo nazionale” del paese e rappresenta lo spirito solare della popolazione dominicana. Sembra che questo ballo con chiare reminiscenze dell'influenza degli schiavi africani, sia la derivazione di una danza chiamata Upa Habanera giunta nell’area caraibica tra il 1838 e il 1843, con diffusione in primis a Portorico e a metà 800 anche nella Repubblica Dominicana, andando a soppiantare la tumba, la danza più in voga dell’epoca. Con la diffusione del nuovo ballo, si iniziarono a scrivere anche nuove composizioni musicali come ¡Ay, Coco!, El sancocho, El que no tiene dos pesos no baila e Huye Marcos Rojas que te coje la pelota. Strumenti particolari hanno accompagnato la storia del Merengue, le bandurrias dominicane e le chitarre tipiche “el Tres” e “el Cuatro”, ma verso la fine del XIX secolo la fisarmonica diatonica di origine tedesca andò a sostituire la bandurria. Un posto di riguardo lo occupa anche la salsa, il terzo genere musicale più diffuso nell'isola, accanto a jazz, rock, hip-hop. Sono tanti i locali, bar e discoteche dove liberarsi con questi ritmi o assistere a spettacoli musicali dal vivo. Caratteristici sono anche i Car Wash, gli autolavaggi, che sono anche luoghi di ritrovo serale dove è possibile ballare con la popolazione locale. Tiipco e da non perdere il Guacara Taina all'interno di una caverna, nascosta da una folta vegetazione. Danzare fa così parte della tradizione del paese che un operatore locale Altilis, anche in collaborazione con operatori italiani, propone pacchetti turistici che prevedono corsi di ballo e conoscenza del territorio.
Il richiamo dei Festival. Bachata e merengue al top
I due ritmi di danza più famosi della Repubblica Dominicana sono festeggiati da Festival ad hoc, occasioni per sprigionare e far sprigionare tanta energia e fantasia. Dal 19 al 22 marzo prossimo torna la seconda edizione del Festival della Bachata, a Santo Domingo, e tappe a ritmo caliente a La Romana e San Pedro de Marcoris fino al 25 dello stesso mese. L’evento è sponsorizzato dai maggiori promotori della medesima manifestazione negli Stati Uniti, in Francia e in Spagna. Il programma (per informazioni: www.domibachata.com) comprende sette giorni dedicati ai workshop e party organizzati a bordo piscina accompagnati dalla musica di band live e dai passi esperti degli istruttori dominicani: Rodolfo Montaño Castro, Helen Valdez, Elizabeth Medina, Wander Rosario, Lary Ramos, Ambiori Mercedes, Lenis Linare Feliz, sulle note della Carlos Suarez band, di Luis Miguel del Amargue, Kiko Rodriguez, Frances e Melani. E da quelli internazionali: Troy&Jorget, Lee El Gringuito, Kat La Gata, Jorge Contreras, Samy El Magico, Alberto Lence e Bachata Ambassador. Sono previsti migliaia di partecipanti in arrivo da tutti gli angoli del mondo. Un altro appuntamento ormai tradizionale a fine luglio è il Festival del Merengue: la capitale Santo Domingo si anima per 4 giorni e 4 notti, e diventa una pista da ballo a cielo aperto. Di contorno esibizioni folkloristiche in costume, mercatini di artigianato, eventi dedicati alla gastronomia locale. Unico nel suo genere, è anche il “palco” scelto per questa straordinaria kermesse: il Malecón, lo splendido lungomare della capitale, chiuso al traffico per l’occasione, diventa uno spazio spettacolare che si anima della migliore musica dominicana e latina.
Lo spirito del Carnevale
Ci sono dei momenti particolari in cui ballare diventa un’ espressione globale di tutto un popolo, dove si esprime la sintesi delle culture dei nativi Indiani Taíno, dei colonizzatori spagnoli e degli schiavi africani. E’ il Carnevale, il più antico del nuovo mondo (1520), che celebra anche la festa annuale dell’indipendenza del paese. Il Carnevale dura per tutto febbraio (giornata clou il 27 febbraio), e la popolazione riempie le strade di maschere colorate - quelle tipiche dominicane, frutto di storie e leggende, sono il diablo cojuelo e il Robalagallina - di musica e
naturalmente di balli. Le città toccate dal Carnevale, sono La Vega (il Carnevale di Vega è proclamato patrimonio folklórico nacional ), Santo Domingo (giornata conclusiva ), Bonao e San Cristóbal, Barahona e Samaná. Anche questa è un’occasione tutta speciale per conoscere il paese e tour operator come Hotelplan ed Eden prevedono pacchetti turistici, in distribuzione nelle migliori agenzie di viaggi.
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