Tony Pagliuca, uno dei fondatori de Le Orme, prende le distanze dal rock e sceglie la melodia che regala al pubblico con il suo pianoforte negli spazi teatrali
di Elio Ippolito
Un pianoforte, luci soffuse, creatività, silenzio e Tony Pagliuca al pianoforte. E’ questa l’immagine attuale dell’artista veneto, noto per essere stato tra i fondatori delle mitiche Orme, gruppo musicale di rock progressivo italiano nato negli anni sessanta e che ha scritto pagine importanti nella storia della musica italiana. Con il gruppo, Pagliuca ha suonato per anni in giro per i teatri e piazze di tutto il mondo, raccogliendo ovunque tanti applausi e consensi, per poi abbandonarlo definitivamente nel 1992 .“Le Orme non si riuniranno mai più - afferma a questo proposito rispondendo a uno dei soliti interrogativi che i suoi fans avanzano. Lasciate Le Orme, Pagliuca ha scelto di dedicarsi all’ attività di solista, e dal 2009 ha riconosciuto nel pianoforte il suo partner assoluto, una compagnia fidata per andare insieme alla ricerca della melodia, lontano dal rock sfruttando pienamente il suo ruolo di “organista e tastierista”, interpretando sotto una luce nuova brani classici de Le Orme, arrangiando “in forma folk” altri brani (per esempio Bandiera Rossa) o dedicandosi alla composizione. E’ da questo periodo che Pagliuca ha iniziato a realizzare una serie di concerti per solo piano, confezionando poi nel 2010 il CD Apres Midi, 12 canzoni de Le Orme rivisitate.
Abbiamo incontrato Pagliuca a Roma proprio in occasione di un suo concerto al pianoforte (Teatro Lo Spazio), “Canzoni senza parole”, che è stato un ritorno nella capitale dell'artista per la prima volta in veste di musicista solitario sul palco. Un modo per godere della sua musica e per dialogare un po’ con il cantante in forma ravvicinata. In questo spettacolo Pagliuca ha presentato pezzi di propria composizione e alcuni brani tratti dal CD Apres Midi, il cui sottotitolo è per l’appunto “Ormeggiando”. Tra i brani classici Gioco di Bimba, Collage, e altri.
“Il desiderio di suonare in concerto è molto forte - parole di Pagliuca- nonostante la crisi economica sia ancora in fase acuta e crei difficoltà. Dobbiamo solo aspettare che la crisi finisca il suo ciclo per poter pensare anche a realizzare cose nuove. In questo momento mi sto dedicando alla composizione di nuovi pezzi al pianoforte e alla orchestrazione di nuove canzoni”.
Ascoltando le note, una domanda sorge spontanea: hai mai provato a scrivere musica per il cinema, la tv o magari per il teatro?
Arrivai a Roma, parliamo del lontano 1985, proprio con quell’intenzione, volevo allargare i miei orizzonti, ma trovai molte difficoltà e non riuscii ad entrare in quel mondo come avevo sperato. Sul fronte teatrale avevo trovato qualcosa da fare ma non si sopravviveva facendo musica da adattare ai testi teatrali.
Musicoterapia: comporre musica rivolta al benessere può essere qualcosa che ti attira?
Si, penso ad esempio che far ascoltare una certa musica alle donne in attesa di un figlio possa servire molto al bambino e alla mamma, perché alcune vibrazioni che creano stato di benessere alla donna saranno benefiche anche per il nascituro. Mi piacerebbe entrare in questo mondo….ma servono anche qui gli agganci giusti.
Gli agganci sono importanti nella vita di un artista
...Certamente. La vita dei musicisti è attraversata da periodi di crisi e di non fortuna…a volte è difficile capire…accade anche ai grandissimi, a volte per le loro idee a volte per destino….. è un mistero la vita. Anch’io mi trovo in una situazione un po’ strana….ho scritto tante cose riconosciute sia in Italia che all’estero….i dischi fatti da noi delle Orme negli anni 70 continuano a vendere in tutto il mondo, sono brani che rappresentano almeno dieci anni di buona musica italiana. Uno si meraviglia se poi qualcuno scompare…..in realtà io ci sono sempre….ed ho sempre lavorato! Se qualcuno ha pensato il contrario, mi vien da pensare che magari ci sono problemi di comunicazione o altri motivi che non conosco.
Tu hai deciso di allontanarti dal rock: vista la tua indubbia competenza in materia....c'è qualcuno (giovane o meno giovane) qui in Italia, che è in grado di fare un buon rock?
Quasi tutti i giovani che suonano oggi sono molto preparati, eseguono con passione e cura le musiche dei loro …. nonni !
www.tonypagliuca.com
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