Dal nord est a Roma passando per il Mediterraneo, dalla televisione ai teatri: tanti gli impegni del cantante Giuliano dei Notturni, legatissimo all’allegro “Ballo di Simone”. La partecipazione all’ultima puntata della popolare trasmissione “I migliori anni”- su Rai 1- condotta da Carlo Conti
di Elio Ippolito
Incontriamo il veneto Giuliano Cederle, definito fin dagli anni 60 “il notturno” più famoso d’Italia, in occasione della sua venuta a Roma per partecipare all’ultima puntata della popolare trasmissione “ I migliori anni”- su Rai 1- condotta da Carlo Conti ( 9 dicembre 2011).Un evento importante per chi è stato tra i protagonisti della canzone degli anni 60.
Cosa provi ogni volta che vieni invitato a salire su quel palco tanto ambito, con l’accompagnamento dell’orchestra del maestro Pirazzoli e contornato da tanti giovani ballerini?
Questa mia apparizione in tv rappresenta una grande esperienza, che si è ripetuta più volte, ed è sempre un grande piacere ed onore per me essere invitato a cantare. Inoltre, partecipare all’ultima puntata di una trasmissione così seguita lascia sempre un buon ricordo, e questo serve anche per il proseguimento della mia attività artistica. So per certo che altri colleghi in voga negli anni 60, evidentemente meno fortunati, si propongono continuamente e non tutti vengono scelti, ed è ancor più difficile essere riconfermati. Per me lo scenario è diverso in quanto iniziai a comparire in televisione - sempre con Carlo Conti conduttore - nel 2004, nel programma “Canzonissima da Sanremo”. In seguito dal 2008 ad oggi ho sempre partecipato a “ I Migliori anni” e quando tale “amarcord” prevedeva delle fasi finali, venni richiamato per due volte, il che significa che la mia presenza faceva “audience”. Queste situazioni nelle quali vengono riproposti i meravigliosi periodi musicali (e non solo) degli anni 60 mi hanno sempre premiato e dato grande soddisfazione…. anche nel 1989 venni invitato alla prima edizione di “Una rotonda sul mare”, programma al quale partecipavano con grande seguito Red Ronnie,Teo Teocoli, Massimo Boldi e Marco Predolin.
Pochi giorni prima di presenziare all’ultima puntata de “I migliori anni” 2011, hai partecipato ad una crociera nel Mediterraneo dedicata agli anni 60. Com’è andata?
Non mi tiro mai indietro di fronte a certi eventi e l’occasione della crociera mi consente, oltre che cantare tutto il mio repertorio, di parlare con la gente: è stata una splendida esperienza, ho fatto nuove amicizie, ho riso e parlato con persone che erano venute anche per sentirmi cantare e non solo per il viaggio in se stesso. Sono stato in allegria, in un ambiente di vacanza e spensierato, tra una serata di musica e tante escursioni: Grecia,Turchia e Croazia, il tempo è passato quasi senza accorgermene…e ho appena avuto modo di autopromuovere la mia partecipazione a I Migliori anni prevista nei giorni successivi .
Il personaggio Giuliano, strettamente legato al “Ballo di Simone” (cover di "Simon Says"), ha mai pensato di avvicinarsi ad altri generi musicali?
Durante le serate e gli incontri con amici, faccio un po’ di tutto…country, canzoni e balli popolari, Rock anni 50,il repertorio di Elvis, Otis Redding, Paul Anka, Neil Sedaka (era il mio idolo e mi riconoscevo molto nel suo modo di cantare). Non disdegno neppure cimentarmi nei “pezzi” di Claudio Villa….ad esempio ancor oggi – se il pubblico lo gradisce - canto “Granada” e mi sembra di essere all’altezza…o quasi del reuccio! Quando partecipo ai matrimoni dei miei amici mi chiedono anche l’“Ave Maria “ di Schubert…..quindi come vedi, canto di tutto!
Che novità prevedi per il 2012… per esempio un Giuliano impegnato a teatro, magari dialettale, tanto per dare un’idea ?
A proposito di dialetto veneto, sto lavorando con Claudio Rudella al completamento di una serie di canzoni in dialetto che trattano situazioni contemporanee, per esempio la storia di un pensionato “rap” o una signora che va in giro con il Suv, forse inserirò anche “Il ballo di Simone” in dialetto. Il cd, con 12 brani, sarà pronto prima dell’estate e nel frattempo stiamo avendo contatti con la regione Veneto per un supporto di carattere pubblicitario. Invece – per rispondere alla tua domanda- il teatro mi interessa tanto è vero che già il 29 maggio 2009 sono stato al Comunale di Vicenza in un musical dal titolo “La dolce speranza” che trattava problematiche anni 60, lotte studentesche e rivoluzioni nell’ambito industriale. In quell’occasione recitavo e cantavo canzoni come “Il ragazzo della via Gluck” o “C’era un ragazzo che come me…”, due grandi successi di Celentano e Mauro Lusini. Ebbe un certo successo, ci fu il tentativo di “esportarlo” in altri teatri fuori della regione, ma senza una produzione importante alle spalle è difficile raggiungere ulteriori obiettivi.