Donatella Luttazzi, un libro e tanta musica

In  tour lo spettacolo  di Donatella Luttazzi dedicato al padre Lelio, tra swing e jazz, motivi celebri e tanti ricordi, come nel libro  a firma Donatella  ”L’unico papà che ho”. Sul palco buona musica, nuovi arrangiamenti, una band  di professionisti  tra musicisti e cantanti...Le zebre a pois, un gruppo tutto al femminile

di Elio Ippolito

 

"L'unico papà che ho", e se lo tiene stretto a sè Donatella, molto più oggi di quando il grande Lelio Luttazzi era in vita. Un libro, corredato di belle foto di famiglia  (Lampi di stampa editore),  fatto  di aneddoti e brevi racconti che fanno luce su un rapporto importante e non sempre facile, quello della figlia Donatella Luttazzi con il padre, il maestro Lelio. “Questo libro è una canzone - si legge -. Una specie di assolo di ricordi, sensazioini, risate, piacevolezze leggere e piccole grandi amarezze, alla ricerca di un padre avuto solo per metà, ma che è stata forse la metà migliore. Un invito a vivere il blues della vita con umorismo”.

 

Dalla sofferenza si dice che nascano le opere importanti. Avere un padre famoso, appassionato di jazz e assente, col quale ci si incontra (poco) e ci si scontra (tanto), non deve essere facile per nessuno, tanto meno per Donatella, donna e artista tignosa e mai doma, sempre alla ricerca di un contatto "forte" col genitore. Nel suo libro c'è tantissimo amore, non del tipo melenso e sdolcinato,  ma un amore del tipo "gente triestina", fatto di parole smozzicate, frasi ferme a metà, gesti accennati che dicono e non dicono....peggio, a volte dicono quello che non si intendeva dire!

 

 

E da questo rapporto nasce anche la musica di Donatella e la voglia di ricordare questo padre con la voce e gli strumenti. E tutto prende vita nel suo spettacolo,  in questo periodo in tour, centrato   sullo swing e jazz,  parte integrante del DNA della versatile artista triestina ma romana a tutti gli effetti. Nel corso della performance   Donatella è affiancata  dal suo gruppo canoro delle “Zebre a pois”, composto da  Simona Bedini, Giovanna Bosco, Sonia Cannizzo (voci) e dal resto della band formata da Cinzia Gizzi (pianoforte), Francesco Di Rienzo (batteria), e Pino Sallusti (contrabbasso). Nel corso dello spettacolo  Donatella   presenta   l'opera omnia della produzione musicale paterna, intervallando la musica con la lettura di qualche pagina del suo libro,  affidata a qualche ospite illustre della serata. Ovviamente la cantante, che ha trascorso diversi lustri e non diciamo quanti a studiare spartiti, solfeggi, note e tutte le altre sfaccettature  (noiose a suo dire) necessarie alle composizioni musicali, ha prodotto alcuni arrangiamenti che si sono allontanati anche se non di molto dalle opere  originali paterne. In alcuni casi confrontandosi, sempre con molto rispetto e timore, col padre nei rari momenti in cui il genitore acconsentiva a queste udienze.

Come  da noi sottolineato in diverse occasioni, lo  spettacolo raccoglie  sempre   un buon successo.  D'altra parte tutti gli artisti sul palco, dalle quattro  signore cantanti ai musicisti, mostrano grosse capacità professionali miste all'abilità di  interfacciarsi  tra loro e con il pubblico anche nei momenti di pausa tra un brano e l'altro. Una band consolidata e che ben supporta  il personaggio Donatella (nella foto con Carlo Posio), lavoro non facile in quanto ci si trova accanto non solo alla cantante ma anche all'attrice, alla dialoghista, alla cantautrice e all'improvvisatrice sempre sul filo di una grande ironia. Per questo la performance  è un continuo happening di musica e citazioni dei vari testi musicali,   ripercorrendo  così tra un saliscendi di note musicali , gran parte della vita artistica di Lelio Luttazzi. I brani presentati   sono per lo più  formidabili   successi, come "Giovanotto matto" del 1944 ,"Muleta Mia ","Vecchia America” "Zebra a pois”, "Souvenir d’Italie” del  1956 ,"Venezia la luna e tu",del 1958,   colonne sonore del film di Antonio   Pietrangeli e Dino Risi, che  fanno parte della storia cinematografica italiana.

Quando le storie partono male, è difficile che si concludano  bene. Con la musica è tutto più facile, quando è bella ci si lavora sopra.....ci si "arrangia", come appunto si dice, e rimane bella. E qui Donatella ha vinto la sua battaglia con Lelio.

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