Sarà un evento particolare, rivolto soprattutto alle donne e in cui le donne sono protagoniste. E’ ‘Via della seta’, Convegno internazionale di danze orientali, in programma presso il Teatro della Regina a Cattolica (RN) il 27, 28 e 29 aprile, durante la Festa dei fiori
di Livia Rocco
Attraverso spettacoli, conferenze, seminari e corsi di perfezionamento con maestri di fama internazionale, la Silk Road Dance Convention ha l’obiettivo di far conoscere la varietà di stili della danza orientale, dalla Cina all’Andalusia, dal classico al folclore, dal sacro al tribale, dalla Danza del Ventre alla Danza Sufi Dervishes. E’ una grande e insolita opportunità per sperimentare, scambiare e creare contatti tra diverse scuole internazionali.
Questo prestigioso appuntamento con le danze orientali, giunto alla terza edizione, collega ogni anno artisti, danzatori, coreografi, musicisti, compositori e pubblico da tutto il mondo: Cina, Giappone, India, Persia, Turchia, Uzbekistan, Brasile, Russia, Ucraina, Bulgaria, Ungheria, Romania, Grecia, Turchia, Egitto, Marocco, Spagna, Germania, Svezia, Inghilterra, Francia, Italia. Con la direzione artistica di Vidhi Shunyam Bogdanovska, l’incontro propone un weekend speciale ricchissimo di programmi artistici, culturali, educativi: 3 spettacoli di gala al Teatro della Regina, il concorso internazionale Premio Silk Road, seminari di danza per tutti i livelli e formazione professionale con tanti maestri internazionali, mostre dei costumi e strumenti musicali della Via della Seta, conferenze e video proiezioni.
“L’incontro - sottolinea il team organizzativo, che fa riferimento alla Compagnia Music & Dance Design - ha l’obiettivo di preservare culture, costumi e tradizioni della mitica Via della Seta, di far conoscere la varietà di stili differenti della danza orientale: Raqs Sharqi, danze indiane, cinesi, persiane, afgane, balcaniche, zingare, turche, ungheresi, russe. E poi ancora danze tribali, flamenco, Bollywood, danze sacre. Le danze classiche ed il folclore del Mediterraneo e dell’Asia - spiegano le ideatrici dell’evento - portano l’eterna femminilità dentro la nostra esistenza umana. Per oltre 5mila anni popoli africani, asiatici ed europei sono stati connessi da scambi commerciali, dall’arte, dalle lingue, dalle religioni. Reperti archeologici in tutta l’Asia nel corso degli ultimi due secoli ci hanno fornito immagini di danzatrici in atti sacri, visioni sciamaniche, benedizioni, iniziazioni, vittorie e purificazioni. Alcune forme di danza sacra sopravvissute sono diventate tradizioni, ma una volta sono state rivoluzioni. Oggi vogliamo fa rinascere questa danza per noi stesse e per chi verrà dopo di noi. Siamo nella continuità delle danze dei templi: Medea dell’antica Grecia, Shuvani dell’Harem di Sumeria, Ghawazi e Ouled Nail del Nord Africa, Devadasi dell’India, le Sacerdotesse dei Templi che incarnano la saggezza di musica, danza, astronomia, erbe e profezia.”