In Bhutan per il Festival di Paro… tra colori e danze sacre

Un paese misterioso, che ha aperto le sue porte agli stranieri solo negli anni 70, con tradizioni forti e radicate che si esprimono negli annuali festival presso i monasteri. Il più famoso quello di Paro  tra danze religiose, canti, processioni. La proposta di Apatam tour operator

L’operatore urbinate “Apatam Viaggi”, specializzato dal 1980 in turismo culturale, propone in Bhutan, con partenza il 20 marzo, un tour di gruppo di 13 giorni, dedicati alla scoperta  del paese  in occasione del celebre Festival di Paro, la più importante manifestazione religiosa e folkloristica  che si svolge in uno dei monasteri più grandi e visitati. Gran parte degli dzong e dei monasteri organizzano ciclicamente  feste    dette anche Cham,    momenti  di intensa suggestione scenografica e di aggregazione sociale, con musiche, danze, canti, rappresentazioni teatrali, cerimonie religiose, preghiere, processioni votive, benedizioni e mercatini, che durano tre giorni dall’alba al pomeriggio, il tutto al suono di tamburi, gong, trombe e cimbali. Il festival di Paro è il più noto  e  la sua ubicazione nei pressi dell’unico aeroporto internazionale ha favorito l’afflusso dei visitatori e fama, dal momento che  Bertolucci realizzò qui  il film “Il piccolo Buddha”.

Il tour  Apatam offre l’occasione  di salire a piedi al Rinpung Dzong, uno dei monasteri più grandi e famosi del Bhutan, per assistere alle processioni dei monaci e alle danze mascherate  a carattere religioso (Tshechu), per commemorare il Guru Rompoche,  una delle figure religiose più importanti del Paese. Si narra che l’introduzione del Buddismo nel Paese coincida con il suo arrivo. Alcune delle danze mascherate sono curate dall’Accademia d’Arte di Thimphu.

A differenza del conosciuto e frequentatissimo Nepal, il Bhutan costituisce una delle nazioni più remote dell’area himalayana, e al tempo stesso anche una delle più integre e interessanti. Questo regno grande quanto la Svizzera ma abitato da appena 700 mila anime, ha aperto le frontiere agli stranieri soltanto nel 1974.   In Bhutan  il termine PIL è stato sostituito da FIL (Felicità interna lorda),  sigla  condivisa e sostenuta anche dal Dalai Lama,  e che pone la persona al centro dello sviluppo.

Il pacchetto

Partenza il 20 marzo 2016 con voli di linea Lufthansa da vari aeroporti italiani via Francoforte e Delhi, percorso in pullman privato e veicoli 4x4 con accompagnatore dall’Italia, pernottamenti nei migliori lodge e resort esistenti lungo l’itinerario con pensione completa, quote da 4.300 euro in doppia tutto compreso.

Ada Braccioli

www.apatam.it


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