Alla vigilia dei 170 anni dalla sua nascita, dall’8 ottobre 2022 al 26 marzo 2023 Palazzo Bonaparte, Roma, ospita la grande e più attesa mostra dell’anno dedicata al genio di Van Gogh, prodotta da Arthemisia. Attraverso le sue opere più celebri - tra le quali il suo famosissimo Autoritratto (1887) - e installazioni di effetto viene raccontata la storia dell’uomo e dell’artista che si è sempre rispecchiata nelle sue opere. Curatrici Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.
"Van Gogh, capolavori dal Kroller- Muller Museum" , presso Palazzo Bonaparte di Roma, dall’8 ottobre al 26 marzo 2023 è “ la mostra più attesa dell’anno dopo il Covid, frutto un lavoro lunghissimo, quasi cinque , e dell'unione di tante fatiche e professionalità”, ha sottolineato Iole Siena, presidente di Arthemisia presentando con emozione in anteprima stampa la grande mostra, che testimonia anche il risveglio di Roma e della sua vocazione internazionale.-
Una mostra che, attraverso 50 opere, provenienti appunto dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo , ricostruisce la vicenda umana e artistica del pittore olandese attraverso testimonianze e i testi delle lettere di Van Gogh al fratello Theo, un supporto letterario che accompagna il visitatore durante l'ammirazione delle opere. "Da notare - ha detto Francesca Villanti, una delle curatrici- come sia stata una donna , Helene Kroller Muller, a voler raccogliere nel prestigioso Museo le opere di Van Gogh , e che un’altra donna ,la cognata, moglie del fratello Theo, ha sempre avuto cura delle sue opere “. Helene ha acquistato la prima opera di Van Gogh nel 1908, e poi altre ancora fino a costituire la collezione di opere del pittore olandese più importante al mondo, seconda solo al Van Gogh Museum di Amsterdam.
Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent van Gogh fu un artista dalla sensibilità estrema e dalla vita tormentata. Celeberrimi sono i suoi attacchi di follia, i lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul in Provenza, l’episodio dell’orecchio mozzato, dopo un litigio con il grande amico Gaugin , così come l’epilogo della sua vita, che termina il 29 luglio 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers.
Varie le fasi della sua attività artistica come i luoghi che lo hanno accolto. Ed ecco che, attraverso la mostra, si snoda un viaggio tra ispirazioni artistiche e luoghi in cui l’artista ha vissuto, ha dipinto, ha creato un suo rapporto con la realtà: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita. “ E' stato scelto un percorso espositivo facile, che segue l’ordine cronologico- ha osservato Francesca Villalti- per condurre il visitatore lungo il cammino dell’artista". Dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza si passa allo studio sacrale del lavoro della terra (periodo olandese) da dove scaturiscono figure che agiscono in una severa quotidianità come il seminatore, i raccoglitori di patate, i tessitori, i boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche o affaticate a trasportare sacchi di carbone o a scavare il terreno; figure prigioniere di un ineluttabile destino.
Parigi è sempre Parigi anche per Van Gogh (1886), importante momento della sua formazione, dove si dedica a un’accurata ricerca del colore sulla scia impressionista e a una nuova libertà nella scelta dei soggetti. Si rafforza anche il suo interesse per la fisionomia umana, determinante anche nella realizzazione di una numerosa serie di autoritratti, volontà di lasciare una traccia di sé. È di questo periodo l’Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, presente in mostra, la prima uscita dopo il recente restauto in cui sono state tolte alcune tracce di ingiallimento. Qui l’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore mostrando un’insolita fierezza, non sempre evidente nelle complesse corde dell’arte di Van Gogh.
L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1887, genera aperture ancora maggiori verso eccessi cromatici e il cromatismo e la forza del tratto si riflettono nella resa della natura. Ecco quindi che torna l’immagine de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la quale Van Gogh avverte che si può giungere a una tale sfera espressiva solo attraverso un uso metafisico del colore. II pittore sfrutta le suggestioni di questa terra, riversando nei dipinti un clima di vitale giovinezza.
A Saint Remy (1889-1890) torna a un colore più semplice mentre si concretizzano episodi di follia. Ma il malessere non gli impedisce di continuare a creare capolavori dove i sentimenti espressi sono più oscuri. E così Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy (1889) assume l’aspetto di un intricato tumulto, mentre lo scoscendimento di un Burrone (1889) sembra inghiottire ogni speranza e la rappresentazione di un Vecchio disperato (1890) diviene immagine di una disperazione fatale.
“ Vang Gogh è stato un artista trascurato in vita - la sua senzazione era quella di essere un cane abbandonato- ma tanto amato e apprezzato dopo la sua morte- le parole di MariaTeresa Benedetti.” Un destino difficle , una vita difficile e tormentata” .
Nell’allestimento della Mostra è stata privilegiata l’oscurità per dare risalto alle opere e alle parole che arricchischiscono l’esposizione, più installazioni futuristiche che regalano ulteriori momenti di sogno al visitatore come la sala del cielo stellato.
"Più divento brutto, vecchio e cattivo, malato e povero, più desidero riscattarmi facendo colori brillanti, ben accostati e splendenti”. Van Gogh
Ester Ippolito
Con il patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo ed è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti. La mostra vede come main sponsor Acea, sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, mobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte. Il catalogo è edito da Skira con saggi a cura di Maria Teresa Benedetti, Marco Di Capua, Mariella Guzzoni e Francesca Villanti.
Sede Palazzo Bonaparte Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) 00186 - Roma
Date al pubblico 8 ottobre 2022 - 26 marzo 2023
Biglietti Intero € 18,00 (audioguida inclusa) Ridotto € 16,00(audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni T. + 39 06 87 15 111
Sito www.mostrepalazzobonaparte.it www.arthemisia.it
FOTO
1) Vincent Van Gogh- Autoritratto
Parigi, aprile-giugno 1887-Olio su cartone, cm 32,8 x 24
©Kroller - Muller Museum, Otterlo, The Netherlands.
3) Vincent Van Gogh
Donne nella neve che trasportano sacchi di carbone
L'Aia, novembre 1882-Carboncino, acquarello opacop e inchiostro su carta velina , 32,1 x 50,1 cm
©Kroller - Muller Museum, Otterlo, The Netherlands.
4) Vincent Van Gogh
Tronchi d'alkbero nell'erba
Saint Remy, tardo aprile 1890-Olio su tela, 72,5x91,5 cm
©Kroller - Muller Museum, Otterlo, The Netherlands.
5) Vincent Van Gogh
Vecchio disperato (Alle porte dell'eternità)
Saint Remy, maggio 1890-Olio su tela , 81,8 x 65,5 cm
©Kroller - Muller Museum, Otterlo, The Netherlands.