Alla riscoperta della Tap dance, uno stile di grande eleganza e virtuosismi tecnici, una grande storia alle spalle con protagonisti di tutto rispetto. "La Tap Dance è un po’ l’anima dell’America che balla". La passione e tecnica del maestro Grosso
di Ester Ippolito
L’atmosfera dei musical americani, e la loro eleganza, lo scorrere nei video lo stile di artisti come Fred Astaire e Gene Kelly, l’impegno e la spontaneità dei giovani allievi dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma nel riproporre il ritmo del tip tap , forse un po’ lontano ma di grande fascino e virtuosismo. E un maestro professionista di tap dance e di contaminazioni jazz, come Luigi Grosso, ballerino e coreografo, docente presso la scuola di spettacolo Ials di Roma e direttore artistico dello stage dell’International Dance Theatre & Musical Festival. Questi gli elementi centrali dell’appuntamento dedicato al Tip Tap Modern (10 marzo), presso l’Accademia di Danza di Roma, diretta da Margherita Parrilla, nell’ambito del Festival “Danza con me”, VI edizione, un viaggio tra gli stili della danza, in programma fino ai primi di maggio. Luigi Grosso, ex allievo della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma - tra le sue “specialità” il tip tap - ha portato il suo contributo all’evento, svolgendo un seminario con gli allievi dell’Accademia (VI, VII, VII corso), che hanno offerto con spontaneità e freschezza una loro perfomance, insieme a una esibizione da solista dell’assistente del maestro Grosso Livia Bettinelli, allieva del II biennio contemporaneo. “Ho trovato all’inizio gli allievi un po’ diffidenti nell’avvicinarsi a questo stile - ha raccontato Grosso prima delle esibizioni - ma poi, con il mio modo di fare un po’ duro ma anche carino, li ho portati a fare un lavoro difficile, anche divertendoci. Del resto nel tip tap ci sono molte difficoltà tecniche al pari del ballo classico. Certo non è facile riuscire a entrare in una settimana nel mondo del tip tap, i risultati sono comunque soddisfacenti”. “La Tap Dance è un po’ l’anima dell’America che balla - è stato anche sottolineato - ricordando come simboli di questo stile Fred Astaire, definito da Grosso il “classico”, e Gene Kelly “il moderno”. Interessanti le origini di questo ballo, che ha percorso un lungo cammino di gloria con i musical americani di Brodway negli anni 40, con la storia del cinema, e che si inserisce nella schiera dei balli caratterizzati dalle percussioni delle scarpe sul pavimento (flamenco, danze irlandesi e percussioni di origine africana). Il Tip tap richiama immagini belle e serene, uomini in frac e donne elegantemente vestite, ma in realtà nacque nei vicoli dei bassifondi dell’America del Sud, in particolare New Orleans, dalle competizioni a suon di “ tip tap” tra immigrati anche europei (forte l’influenza del jog irlandese) e afroamericani. Prima con i tappi della birra, poi con le suole di legno e poi di metallo (claquettes). Con le successive modifiche e la
creazione di nuovi passi e un maggiore spazio concesso alle braccia e alla parte superiore del corpo, ai primi del Novecento questa danza diventò un vero e proprio stile grazie alle performance nei teatri di Broadway. Stretto il suo legame con la musica jazz che era il sound che accompagnava questi passetti di grande precisione che hanno l’ambizione di ricreare e accompagnare la melodia. Dagli anni 50 il tip tap ha iniziato a perdere la sua popolarità per recuperare smalto negli anni 60. Il 25 maggio, per ricordare la nascita del re del Tip Tap "Bojangles" Robinson, è stata proclamata giornata nazionale del tip-tap celebrata con entusiasmo in tutti gli Stati Uniti.
I protagonisti del tip tap
I film degli anni '50 hanno dato grande notorietà a Fred Astaire, Ginger Rogers, Gene Kelly e Shirley Temple. Tra i principali artisti che hanno contribuito allo sviluppo di questa danza nei primi del '900 fino a metà degli anni '50 vanno ricordati: Steve Condos, John W. Bubbles, Charles "Honi" Coles, Vera-Ellen, Ruby Keeler, Jeni LeGon, Ann Miller, I Nicholas Brothers, Bill "Bojangles" Robinson e Jimmy Slyde.