VALENTINA MANDUCHI, DANZATRICE, VIAGGIATRICE E BLOGGER

A colloquio con  Valentina Manduchi , ballerina di danze indiane, stile classico e Bollywood, art director del gruppo Apsaras Dance Bollywood di Roma, insegnante , coreografa, un ricco curriculum di studi , di esperienze e di viaggi. Una danzatrice viaggiatrice che  vuole conoscere cultura e costumi per entrare al meglio nello spirito di ciò che si vuol interpretare danzando. Valentina racconta i suoi viaggi, i suoi incontri , i suoi progetti , il suo impegno per il femminile,  e lancia messaggi alle sue allieve  : l'importanza di  approfondire la storia della danza. Il suo blog Ballando sul mondo

di Ester Ippolito

"La danza è vita”. Esordisce così Valentina Manduchi , ballerina di danze indiane, stile classico e Bollywood, art director del gruppo Apsaras Dance Bollywood di Roma, insegnante , coreografa, un ricco curriculum di studi , di esperienze e di viaggi- è curatrice di un suo proprio blog di viaggi Ballando sul mondo- tanta passione ed entusiasmo, un’agenda fitta di progetti e impegni ..... Un grande paese nel cuore ,l’India, ma sguardo aperto sul mondo.... “Amo viaggiare per la danza, ma in realtà sono una che viaggia per qualsiasi ragione. Per conoscere, per amore, per trovare me stessa. Talvolta ho viaggiato persino per spassarmela, non vi fate un’idea troppo seria di me!- sottolinea e si racconta.....

B&V- Che riflesso ha il viaggio sulla tua danza: nuove idee, ispirazione, confronto ....

Valentina- La passione per la danza, come ben sa chi come me ne fa una ragione di vita, non si esaurisce nell’ imparare i passi e nel saper eseguire una performance. La danza è un linguaggio che viene a volte da tradizioni millenarie, non vedo come possa essere possibile interpretarla senza conoscerne a fondo la storia e la cultura su cui si basa. Per cui si comincia magari con i libri, ma sono poi solo i viaggi che ci danno una conoscenza profonda e ci fanno entrare nello spirito di ciò che vogliamo interpretare. La danza indiana, da quella classica fino a Bollywood, è basata su storie che l’interprete racconta, con i suoi movimenti e con le sue espressioni. Io sinceramente non penso che potrei essere in grado di entrare in quei personaggi senza aver avuto le mie esperienze di viaggio e di lunga permanenza in India.Tornando alla  domanda… che riflesso ha il viaggio sulla danza? Direi che è un tutt’uno. Tra l’altro l’esperienza di viaggio ha anche il pregio di prendere coscienza con quei lati negativi, che a distanza non si riescono a percepire. E quei lati negativi possono essere lo spunto per un’interpretazione più personale che cerco sempre di proporre nelle mie performance e anche nella mia attività di insegnante.

B&V- Qualche esempio?

Valentina-Un esempio che posso fare è quello della violenza sulle donne, emergenza sociale con cui non ci si può far a meno di confrontarsi quando si viaggia da soli in India, e si deve comunque tenere gli occhi aperti su tante situazioni che potrebbero rivelarsi rischiose. La danza Bollywood sicuramente propone un’immagine di donna sensuale, piuttosto allineata a quella tradizione maschilista di cui si alimenta poi il triste fenomeno della violenza. Senza rinnegare questo lato sensuale, perché comunque non è autocensura, io ho provato a dare dei messaggi alternativi con la danza bollywood, ad esempio con scenografie basate proprio sul tema della violenza, o proponendo spettacoli interamente basati su grandi figure femminili della storia e della mitologia indiana. Un altro aspetto tristemente maschilista che ho dovuto constatare nel mio lavoro è l’ossessione per la pelle bianca, portata ad un punto che trascende l’elemento estetico e diventa una vera e propria forma di classismo sociale e, detto brutalmente, di razzismo. Non posso ovviamente fare nomi, ma ad esempio da un’importante multinazionale delle comunicazioni, ovvero dal committente da cui meno te lo aspetti, mi è stato richiesto, oltre a dei costumi che privilegiassero la sensualità, di escludere due nostre bravissime danzatrici, in quanto di carnagione troppo scura per i gusti del cliente.Un episodio tristissimo, che mi ha portato a unire la mia voce a quella delle donne che lottano per un cambiamento. L’ho fatto in particolare con un articolo del mio blog, per il quale ho contatti anche per la pubblicazione da parte di testate indiane. Vi prego, se potete, di diffonderlo anche voi (http://www.apsarasdance.com/wordpress/bollywood-la-tratta-delle-bianche-e-la-forza-di-dire-no)

B&V- Quali sono i viaggi che più ti hanno influenzato dopo l’India?   Tra i viaggi più recenti spicca inoltre l’ Iran...

Valentina-L’India rimarrà senza ombra di dubbio il viaggio per eccellenza che ha marchiato a fuoco la mia vita e la mia esistenza di donna ed artista. Ma proprio andando a leggere la storia del subcontinente indiano, scopriamo che parte della cultura che conosciamo oggi inclusa la lingua hindi, la danza e in parte il cinema, hanno subito fortissime contaminazioni dai vicini paesi ed imperi con cui nei secoli l’India ha avuto molti scambi. Pensiamo solamente ai Moghul, discendenti dal regno di Tamerlano condottiero e generale turco-mongolo, fondatore dell’Impero timuride, Asia Centrale e nella Persia orientale tra il 1370 e il 1407. da lui proprio discese Babur, fondatore della dinastia Mogol in India. Essendo una devota amante della danza del Nord kathak , non potevo non recarmi nelle terre che hanno influenzato questa danza e che sono parte viva della cultura Moghul. Poi direi che Turchia e Iran mi hanno dato tantissimo, ed influenzato senz’altro il mio stile!! Ho un legame fortissimo con l’Asia Centrale di cui adoro molti aspetti, dalla cucina, alla poesia , alla musica alla danza , alla gente. Quest’anno sono tornata in Iran con Luisa, compagna di danza del mio gruppo Apsaras ed insegnante di Bollywood ed Orientale a Roma. Abbiamo avuto l’onore e la sorpresa di tenere un workshop a Teheran. Nonostante l’apparente moralismo legato al regime, l’Iran è un paese vivo e giovanissimo. Abbiamo avuto quasi 50 donne! Nemmeno in Italia!! Le donne amano danzare e stare insieme, molte di loro fanno yoga. Non vedo l’ora di tornare a ballare in Iran (https://www.instagram.com/p/BfF59c-npsD/?taken-by=apsarabollywooditaly ). Altra meta che amo da sempre e dove ho vissuto e studiato è la Spagna. Ho fatto parte dei miei studi presso l’università complutense di Madrid e ho studiato flamenco all’Accademia Amor De Dios; qui ho anche mosso i miei primi passi nella danza Bollywood lavorando con diverse compagnie. Lo scorso anno ho girato due videoclip musicali di cantanti pakistani europei, uno a Malaga e l’altro a Granada e nel Desierto de Taberns, un posto unico dove Clint Estwood girava i suoi Spaghetti Western. Questi i link THUMKA LAGA DE : https://www.youtube.com/watch?v=4c3KfQi29zk e ASI MUNDEH : https://www.youtube.com/watch?v=0_7cJAfELI4. Spero davvero di far passare il messaggio di voler approfondire la storia della danza anche alle mie allieve in tutta Italia.

B&V- Quando e come è nato il tuo blog Ballando sul mondo?

Valentina-Ho numerosi viaggi all’attivo. Ho viaggiato per studio ,amore, per trovare me stessa. Spesso sui social condividevo delle foto legate alle mie esperienze con dei brevi racconti, i quali avevano discreto successo. Ogni foto non era fine a se stessa. Avevo dietro un vissuto ed un racconto.Ci sono paesi che ho la fortuna di poter chiamare seconda casa, come l’India o l’Iran, dove mi sono recata più di una volta, dove ho stretto amicizie sincere e dove conosco le strade come fossero quelle del mio quartiere, i negozi dove fare migliori affari, le estetiste ed i ristoranti , oltre ad i siti archeologici e le attrazioni turistiche. Il blog nasce in parte dalle richieste dei miei lettori sui social che volevano una raccolta di tutti i miei racconti, ed in parte da una voglia di non lasciare andare questi ricordi. Purtroppo non ho mai tenuto un taccuino di viaggio come spiego nella home del mio blog (https://balliamosulmondo.blog/2017/11/28/balliamo-sul- mondo-2/). Quindi eccomi qui, cercando di creare il mio primo travel blog.Come sappiamo la scrittura è terapeutica, ed il mio blog è uno strumento fantastico per mettere nero su bianco ciò che vivo e provo nelle mie avventure. Non solo , credo che la comunità dei viaggiatori sia una comunità che faccia bene al mondo. Ci si scambia dritte e consigli ,  ci si aiuta , è una community di persone che forse vuole abbattere le barriere culturali ed andare oltre i confini tracciati dalla politica.

B&V- In un’altra intervista a B&V hai detto che la danza “è disciplina, regole, rispetto degli altri e anche fratellanza”. Confermi e ci puoi spiegare in modo più ampio?

Valentina- Se dovessi usare una sola parola per descrivere un danzatore, userei disciplina. Leggendo “ Lettera ad un Danzatore” di Bejart , o guardando documentari su Nureyev, capiamo che alla base della danza , non vi è tanto la prestanza fisica, quanto l’amore e la sottomissione a quest’arte. Maurice Béjart   così scrive a un giovane danzatore...” Gli esercizi alla sbarra, che sono la base del lavoro quotidiano, rappresentano molto più che la ripetizione infinita di passi e movimenti: sono una presa di coscienza. La sala danza diventa allora un luogo di meditazione e preghiera, dove si ritrova il contatto con l’Assoluto....Al di là della sala danza e del palcoscenico si delinea un altro percorso, che riguarda l’Uomo. La danza come la vita, o forse, meglio, la vita come la danza, diventa una ricerca inesausta e infinita, dove le domande trovano poche risposte definitive e anzi sollecitano nuove indagini e riflessioni”. In India lo percepiamo nella devozione ai maestri ed alla danza come regalo divino. Purtroppo questa cosa oggigiorno si è un pò persa. La sottomissione all’arte , la completa devozione e l’amore è quello che mi ha avvicinato all’India e alla sua danza. Parlando della mia disciplina, quindi la Danza Bollywood, si vedono in Italia dei soggetti che non hanno mai studiato danza improvvisarsi , solo perché magari a prima vista questi “balletti colorati” possono sembrare semplici. Niente di più sbagliato.Ogni danza anche la più semplice , esige il rispetto delle regole, per lo meno del ritmo. Per non parlare della fedeltà allo stile.Ho cercato di mantenere il nome di questa danza molto alto, non abbassando al di là di certi standard.

B&V- Quali sono i tuoi prossimi progetti di danza? Tornerà a giugno Viaggio in India ?

Valentina - A fine aprile sono stata ospite a Roma come coreografa ufficiale e giudice del primo concorso di Miss Bangladesh in Italia. Un’esperienza dal significato molto importante, poiché la comunità bengalese è tra le prime in italia, ed ha un forte legame con il mondo del cinema Bollywood e della sua danza. Da maggio partono i nostri tour per i matrimoni indiani in Italia, siamo sempre più richiesti e coinvolti in tutto tondo. Abbiamo un nuovo sito tutto in inglese www.apsarasevents.com nato per lavorare con gli indiani che desiderano sposarsi in Italia. IL 17 giugno a Roma, Casa delle Donne, tornerà in scena  lo spettacolo annuale “Viaggio nell’india che danza “ , un momento molto importante. A luglio a Genova sarò impegnata per uno stage di danza ospitato dalla danzatrice iraniana Anahita , dove oltre lo stage organizzeremo anche una mia retrospettiva sul viaggio in solitaria in Iran chiamata “DONNA IRAN” , che ho già proposto con molto successo in Emilia Romagna a Ravenna. A Padova ho già portato “DONNA INDIA” , dove insieme alla danza ed atelier di vestizione e stile io e la collega Jyoti Giula Devi della scuola Rajkumari abbiamo parlato dei nostri rispettivi viaggi in India dal punto di vista di danzatrici e donne.Sono appuntamenti molto interessanti ed a tutto tondo ,che spero di poter portare presto anche nella Capitale.Ecco il link dell’evento di Genova, https://www.facebook.com/events/203232070289143/ .

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