"La danza è tutto, qualsiasi danza è creatività, pulsione, vita, quella passione e fuoco che viene da dentro e che non sai spegnere; poi se diventa anche un lavoro tanto meglio ". Sono le parole di Cinzia Ravaglia, danzatrice e coreografa, una formazione poliedrica che affonda in vari campi : teatro, burlesque, danza classica e moderna, orientale... Una personalità vivace ed eclettica che si racconta con passione.....Dal colpo di fulmine per l'Egitto e la sua cultura alla passione per il teatro, dall'appoccio al comic burlesque al rapporto intenso con Danzainfiera e al suo ruolo di insegnante. Novità quest'anno con i corsi di danza Sufi ed il Saidi, ballo maschile egiziano
Una formazione poliedrica, che affonda in vari campi e si ispira a vari ritmi: teatro, burlesque, danza classica e moderna, orientale...Difficile definire in poche parole Cinzia Ravaglia, danzatrice e coreografa, una personalità vivace ed eclettica che si racconta con passione a Ballareviaggiando.it e che ha le idee chiare su quello che per lei è la danza: "La danza è tutto, qualsiasi danza è creatività, pulsione, vita, quella passione e fuoco che viene da dentro e che non sai spegnere; poi se diventa anche un lavoro tanto meglio".
B&V- Da cosa nasce questa forte spinta a creare, sperimentare e danzare?
Ravaglia- Nasce sicuramente da una rivincita: in merito ho scritto un racconto sulla mia infanzia e la danza pubblicato per il primo concorso letterario del portale “Io danzo”. Senza essere troppo tragica e prolissa su una famiglia non affettiva che distruggeva ogni sogno di creatività , mi sono ribellata a questa condizione di soffocamento avvicinandomi al mondo dell'arte ed in seguito anche alla danza. La mia voglia di creare era sicuramente più forte, e mi ha spinto a buttarmi a capofitto nel teatro e nella danza a mie spese ,e quindi ho sempre dovuto lavorare e studiare. Mi sono iscritta all'università conseguendo una laurea in psicologia sulla “comicoterapia” con tanta soddisfazione e buoni voti: capire, prima di tutto. Il teatro all'inizio per me è stato veramente catartico, ho imparato a camminare sul palcoscenico: analizzando i caratteri dei personaggi andavo man mano ad analizzare i miei ed a comprenderli. Per me è stata una scuola di vita, e lo proporrei a scuola a livello istituzionale e non a livello di hobby: siamo o non siamo il paese delle arti e della cultura? Ultimamente non sembra proprio.
B&V- Poi un colpo di fulmine ...una città e le sue danze....
Ravaglia- Ho cominciato ad iscrivermi a corsi di danza classica per adulti, danza moderna.... poi l'illuminazione con la danza orientale. Mi ha cambiato la vita. Sì, mi sono innamorata dell'Egitto, dei suoi colori e dei suoi ritmi, non pensavo che la città del Cairo mi potesse entrare così tanto nel cuore, soprattutto le sue danze e la sua cultura. Ho studiato con maestri di fama internazionale ma quello che mi ha dato di più a livello umano di tecnica e di disciplina è senz'altro Saad Ismail. Il suo motto è e sarà per sempre: "La danza è un'amante gelosa che ti vuole tutta per sé", e ha ragione. Dedico ogni attimo libero allo studio per migliorare ed apprendere. Studierò per tutta la vita perché mi fa sentire viva e la mia creatività la voglio dare tutta, voglio essere generosa con l'arte e dare tutto al mio gruppo professionale Demetra Oriental Dance Troupe ,perché credo anche nelle mie allieve e a chi vuole studiare seriamente. Questo vale anche per il teatro e tutte le attività creative che svolgo.
B&V - La danza orientale, in particolare egiziana, è stata dunque come una scossa. Qual è il fuoco di questo ritmo e di questa tradizione?
Ravaglia- E' quello che ti trasmette, la gioia di danze semplici, movimenti presi dalla vita quotidiana e trasformati, il corteggiamento. All'inizio mi ero avvicinata a questa disciplina per migliorare la mia flessibilità ed armonia. Sono rimasta affascinata perché è molto di più, è una disciplina ferrea che comporta allenamento, studio della postura ed isolamento di ogni fascia muscolare e non è così semplice come sembra. La trasformazione si deve al Maestro Mhamoud Reda che ha elevato questa danza e l'ha trasformata in una possibilità teatrale. Mhamoud Reda ha introdotto le donne nella danza, sul palcoscenico, prima le donne hanno sempre ballato tra loro e non in pubblico. Ha elevato il suo status di danza popolare a danza teatrale a danza artistica. Tutti i grandi maestri ora presenti hanno studiato con lui ed appreso la sua tecnica. Secondo il mio punto di vista la danza ormai è diventata una danza individuale, ogni insegnante studia e mescola vari stili, crea quello che esce dalla sua immaginazione, dal suo sentire. Non esiste una danza pura ma una danza arricchita da ogni persona e da ciò che vuole trasmettere, dando origine a fusioni e giochi di colore e virtuosismi individuali. La danza non ha limiti, come la creatività. Questa danza ha una forte connessione terra e aria, mentre la danza classica è elevazione e la danza moderna è un ritorno alla terra . La danza orientale è un misto di tutto questo, è cercare un proprio centro attraverso tutte queste forze, saperle miscelare adeguatamente, passare da un movimento forte ad uno morbido ed armonioso, è giocare con l'energia che ti parte dal centro, dal ventre, dalla “pancia” e trasmetterlo ai propri arti che sapranno gestire tutti questi input di fantasia. Credo nell'uomo e nelle donne che sanno trasformare le proprie potenzialità in qualcosa di magico per gli occhi sempre credendoci e divertendosi, solo con l'amore si gestisce la gioia di vivere e creare.
B&V– Quanto è importante rivalutare e presentare in scena il folklore egiziano?
Ravaglia- Le danze tradizionali egiziane sono molto interessanti, non vedo moltissimo rappresentate queste discipline nelle manifestazioni di folklore internazionale. Faccio una puntualizzazione sulla danza egiziana ed il folklore. Il folklore è ballato soprattutto dagli uomini. Quando si pensa alla “danza del ventre” di solito si pensa ad una donna che si dimena con vestiti succinti in movimenti lascivi. No, non è così, la danza ha tradizioni molto più profonde, molti occidentali si stupiscono che i più grandi maestri sono degli uomini. La danza nel mondo arabo è piena di sfaccettature difficili da codificare per noi occidentali che dobbiamo capire tutto e metterlo nel razionale, è molto più imprevedibile. Da noi è difficile trovare uomini che praticano danza, nei paesi arabi è molto difficile trovare donne che lo fanno a livello professionale. Sembra strano ma è proprio così. Quindi quello che vediamo in Italia non è esattamente quello che succede a livello di danza nei paesi arabi. In Italia sono venuti gruppi di ballerini del Nile Group ed hanno estasiato le platee con il Saidi e con la Tanoura, ma non c'è una predisposizione verso questa visione della danza. La danza in Italia in generale ha bisogno di uomini, (ovviamente sono di parte) ma purtroppo le famiglie italiane preferiscono portare i propri figli maschi a calcio, dovrebbe invece essere introdotta nelle scuole la danza per migliorare la postura, per fare ginnastica in modo creativo e per migliorare la propria percezione corporea. La danza è una disciplina a tutti gli effetti e putroppo mi capita ancora di sentire genitori che alla richiesta di un figlio di fare danza, rispondono che “è cosa da femminucce”.
B&V- Raccontaci della tua compagnia Demetra Oriental Dance Troupe che trasmette eleganza e originalità...
Ravaglia- La compagnia di danza lavora sia sulle coreografie tradizionali presenti nel repertorio di Mahmoud Reda sia in vari stili della danza orientale: ricordiamoci che nel mondo orientale e all'interno dell'Egitto esistono tantissime varietà di stili con differenti livelli di preparazione, quindi da studiare tutta la vita. Alla fine la compagnia Demetra non ha voluto relegarsi in un solo tipo di esibizione ma ha voluto spaziare anche in altri campi, varcare confini, trovare altre fonti creative, giocare con il suo potenziale. L'avvicinamento alla Federazione Nazionale Associazioni Sportive di Danza ci ha dato la possibilità di attuare questo sogno. Il nostro primo esperimento è stato con un lavoro sulla musica di Pavarotti “Bella figlia dell'amore” dove ho miscelato varie tecniche di Flamenco e danza Orientale e ci siamo esibite al Teatro Verdi di Busseto. L'altra opportunità un servizio finale per la Rai sulla musica del film il Gattopardo all'interno della manifestazione “Fare leggere Tutti” ,trasposizione creativa delle scuole di danza del libro il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: un'esperienza positiva in cui ho introdotto anche maschere della commedia dell'arte fornite dall'artista Monica Giordano. Il prossimo lavoro sarà sull'Odissea. Tutto questo fa parte di un progetto “Leggere per ballare” FNASD per avvicinare le scuole istituzionali e le scuole della danza in un unico progetto culturale: leggendo il libro chi fruisce dello spettacolo e le stesse persone che danzano devono avere consapevolezza di quello che danzano. Un altro progetto interessante è stata la collaborazione con i ragazzi disabili del Sant'Ermanno di Imola; li abbiamo aiutati nella messa in scena di uno spettacolo con una coreografia interpretata da diversamente abili, lo spettacolo ha avuto un notevole successo. Per finire ci sono sempre delle mutazioni all'interno del gruppo, mutazioni di stili e nuove possibilità. Per quest'anno si apriranno anche le iscrizioni per chi vorrà fare la danza Sufi ed il Saidi, ballo maschile egiziano.
B&V - Burlesque e ironia, un binomio vincente?
Ravaglia- Il Comi-Burlesque è un'altra occasione che ho dato alla mia creatività di esprimersi. Provenendo dal teatro ed incontrando quel magico mondo della comicità attraverso vari corsi di clown e comicità che ho approfondito in questi anni, ho sentito la necessità di valutare un'altra sfaccettatura del Burlesque esploso negli ultimi anni. Vorrei fare elevare la parola Burlesque alla reale sua semantica, ossia giocoso ed ironico, e non ridurlo, travisandolo, ad uno stupido spogliarello sensuale. Non è semplice fare ridere, avere i tempi comici, essere più attori e performer, ci vuole un lavoro di costruzione e consapevolezza molto sottile: scadere nel volgare e nel ridicolo è molto facile. Il Comic-Burlesque è un mondo tutto da scoprire, è un mettersi a nudo come persona e ricostruire i vari personaggi che si vanno ad esibire, lavorare sulla propria autostima, in poche parole piacersi. Non occorre essere belle, anzi i difetti di ognuno diventano la possibilità di trasformarli in qualcosa di divertente, non ridicolo ma nobile; chi è che non ha difetti? Purtroppo la nostra società ha dato dei canoni di bellezza che credo in pochi riescono a raggiungere, ma sinceramente cosa può importare quando questi canoni li possiamo trasformare divertendoci e riprenderci il nostro ruolo di persone giocose che hanno voglia di ridere e fare ridere. D'altronde si vive una volta sola e la serietà non è il mio mestiere. Ho una compagnia teatrale di Comic-Burlesque: la compagnia degli Avanzi, abbiamo fatto una tournèe l'anno scorso ed ora sto lavorando per il prossimo spettacolo con nomi importanti nel campo della comicità, nuovi sviluppi e nuove possibilità e sinceramente non vedo l'ora di cominciare. Le persone hanno bisogno di sdrammatizzare, di non prendersi troppo sul serio. Questa è una possibilità, un modo di rinnovarsi e rimettersi in gioco. Io la vedrei pure come terapia del ridere, perché alle lezioni ci divertiamo talmente tanto che si fa una scorta di serotonina e dopamina.
B&V - Quali sono i prossimi progetti sul doppio fronte spettacolo e insegnamento?
Ravaglia- Quello più vicino è il progetto “Leggere per…ballare” della FNASD e il progetto “Fare Leggere Tutti” che Rosanna Pasi sta organizzando nella sua terza edizione ispirandosi all’Odissea. Si prepara la stagione 2015/16 per le lezioni che tengo settimanalmente a Imola, Bologna, Faenza, Forli. Il progetto formazione è al suo quarto anno e comprende lo studio di tutti gli stili nella danza orientale. Mi sono innamorata anche dello studio del giro nel sufi. Il giro è molto importante per migliorare il proprio equilibrio, mantenere il proprio centro anche se tutto intorno gira. L'equilibrio in queste condizioni è fondamentale e non è facile ottenerlo; ci vuole pratica, è una meditazione profonda, una connessione con il cosmo: la terra che si fonde con l'universo attraverso l'uomo. L'altro lavoro che mi aspetta è sempre all'interno della Demetra con lo stile Saidi maschile, creiamo coreografie egiziane maschili ma compiute dalle femmine. Per quanto riguarda il Burlesque lavorerò con la mia compagnia al nuovo spettacolo anche con l'aiuto dell'attore comico Stefano Sarcinelli autore di Made in Sud. Lavoreremo insieme su una nuova produzione con la compagnia. Sono stata la causa di un avvicinamento tra il mondo di FNASD e Jacopo Fo, col quale si stanno attivando importanti realizzazioni. Poi aspetto ovviamente nuove proposte.
B&V - Dal 2009 sei presente a Danza in fiera (Firenze). Che tipo di rapporto ti lega a questa manifestazione?
Ravaglia- La manifestazione Danza in Fiera la porto sempre nel mio cuore, mi è sempre piaciuta la location, Fortezza da Basso a Firenze, è molto accogliente e svolge un interesse di primo piano sia sul piano nazionale che internazionale per quanto riguarda la danza. Propone ogni anno meravigliose possibilità a tanti ballerini che si esibiscono su tutti i palchi della fiera. Mi ha sempre affascinato la magia di questo evento. Ho voluto fare parte anche io di questo mondo. Nel 2009 ci siamo presentate al “Festival delle Arti” , direttore artistico Andrea Mingardi, esibendoci poi in finale a Bologna nello stesso anno. Una grande soddisfazione perché su 60 partecipanti ne selezionavano 16. L'anno dopo a Danza in Fiera era presente il contest di danza orientale “Magie d'Oriente” ed abbiamo vinto il primo premio; ogni anno partecipiamo molto volentieri e quest'anno abbiamo vinto con la Demetra Oriental Dance Troupe. Siamo anche invitate a partecipare allo spattacolo "Ballare Viaggiando " (in collaborazione con la nostra testata ndr) con danze tradizionali egiziane, un'altra bella esperienza piena di energia. Quest'anno, in un “tour de force” , mi è stata data la possibilità di organizzare il contest di Burlesque, che ha ottenuto un buon successo con iscritte che provenivano da tutta Italia. Inoltre dal 2009 tengo a Danza in Fiera la mia lezione di danza orientale moderna che mi gratifica perché partecipano ballerini di tutte le discipline. In due parole a Danza in Fiera mi lega un rapporto profondo di affetto.
Cinzia Ravaglia è anche su facebook
Le foto ballareviaggiando.it si riferiscono allo spettacolo "Ballare Viaggiando" andato in scena a Danzainfiera 2015