Lucina De Martis balla e insegna da 30 anni con passione le danze haitiane e si impegna per tramandare le tradizioni dell'isola caraibica
di Livia Rocco
Il ballo di Lucina De Martis è un viaggio. Non soltanto un viaggio ad Haiti, luogo d’origine delle danze di cui Lucina è interprete e divulgatrice in Italia, ma anche un viaggio all’interno dei rituali voodoo in cui la danza afro haitiana si inserisce: così gli schiavi trapiantati ad Haiti hanno mantenuto vive le loro origini africane. “La danza ad Haiti non è un’arte separata, ma una parte di tutto il complesso del vivere – spiega la protagonista -. La gente danza la semina, il raccolto, il matrimonio, il sole, la pioggia, il gioco, l’amore, l’odio, la paura. Musica e danza sono anche intimamente associate al culto, tanto che si puo’ parlare di rituali danzati”.
E nelle sue esibizioni Lucina De Martis propone proprio un viaggio danzato attraverso i rituali haitiani piu’ importanti. Innamorata di questo ballo che richiede padronanza di ogni parte del corpo, Lucina ha seguito un lungo e difficile percorso prima di diventare, ormai da trent’anni, insegnante, coreografa ed esperta di danza afro haitiana.
“Ho cominciato con la danza afro cubana – racconta Lucina -, ma volevo qualcosa di più, e l’ho cercato in America. Ho frequentato l'Alvin Ailey American Dance Center di New York, diretto da Lavinia Williams, che era anche coreografa della Compagnia Nazionale di Danza Etnica e Balletto di Haiti. Là ho scoperto la danza haitiana, che poi ho approfondito vivendo per un periodo ad Haiti. All’inizio c’era molta diffidenza nei miei confronti; immaginate un ragazza italiana, unica bianca tra tanti neri! Anche all’Accademia Alvin Ailey di New York ero l’unica bianca: è stata dura ma queste danze mi piacevano proprio tanto, e oggi la mia missione è tramandare le tradizioni haitiane che rischiano di scomparire: balli, canti, ritmi”.
Oggi Lucina ha un intenso programma di lezioni (martedì e giovedì dalle 20 alle 21,30 allo IALS; lunedì e venerdì alla stessa ora al Sanlò) e periodicamente fa spettacoli in teatri e locali di Roma. “Le mie lezioni sono sempre accompagnate da musica dal vivo, con vari strumenti a percussione che si alternano, così come i miei ‘fedeli’ musicisti – precisa la danzatrice -. Le allieve sono in grandissima maggioranza donne di età matura, attirate dalla possibilità di esprimersi attraverso il corpo e in parte anche da interessi antropologici”.
Il più recente spettacolo di Lucina, interpretato da otto danzatrici e accompagnato da due percussionisti, è intitolato ‘Viaggio verso la città di Ife’ e ripercorre la storia del popolo haitiano. Ife, per gli haitiani, è il luogo dell’Africa verso il quale trasmigrano le anime, dove dimorano le divinità. E’ la terra che li ha generati e che vive nei loro sogni come patria ideale, dove tutti torneranno attraverso il voodoo. Nello spettacolo si ‘danza’ il mare, la bellezza, gli antenati divenuti dei: archetipi espressi attraverso una precisa tecnica. ”In quest’ultima esibizione ho sperimentato una nuova formula, che vorrei riproporre nei prossimi spettacoli - sottolinea Lucina -. Ho alternato le danze rituali (appartenenti ai tre principali filoni Rada, Congo, Petro) alle spiegazioni per far conoscere al pubblico i significati simbolici dei movimenti. Mi sembra che questa iniziativa sia stata molto apprezzata, perché permette di entrare più in sintonia con la danza e di capirla meglio”. (www.lucinademartis.it)