E’ impossibile imparare le danze greche senza conoscerne la storia e il significato: questo il punto di partenza dell’attività di Andrea Pelliccia Ganotakis, che punta a diffondere nel nostro Paese un po’ tutta la cultura greca, con le sue tradizioni e le sue atmosfere…
di Livia Rocco
Andrea Pelliccia Ganotakis ha una missione: insegnare e divulgare le danze greche che hanno accompagnato la sua vita sin dall’infanzia. Con questo obiettivo ha fondato il progetto ‘Opa Opa’ e, insieme alla compagna Diana, organizza corsi, seminari ed eventi sempre più coinvolgenti.
B&V-Come nasce la tua passione per la danza e come hai imparato?
Mia nonna e mio padre sono nati a Rodi e io da bambino partecipavo ai ‘panighiria’, le feste greche dedicate al Santo Patrono del villaggio. Risale ad allora il mio entusiasmo per le danze, mischiato a un profondo legame con i luoghi: sono rimasto affascinato da quei cerchi umani che si aprivano e chiudevano magicamente, al suono ossessivo della lira.
La passione per le danze isolane mi ha spinto ad approfondirne la conoscenza, estendendola a tutta la Grecia. E così ho cominciato a viaggiare per il Paese alla ricerca di feste tradizionali, di preziosi incontri umani e di corsi di specializzazione, tra cui quello del Teatro di Danze Greche Dora Stratou di Atene, una delle esperienze più significative. A tutto ciò si è aggiunto un lavoro etnografico sul campo, frutto anche dei miei studi universitari.
Nel corso degli ultimi anni ho incontrato Diana, la mia attuale compagna di vita e di danze, che mi affianca in questo lungo e meraviglioso viaggio. Insieme conduciamo corsi e stage di danze greche con la passione che ci accomuna, la voglia di trasmettere agli altri le nostre conoscenze e la consapevolezza che non si finisce mai di imparare...
B&V- E così arriviamo alla creazione di ‘Opa Opa’…a proposito, perché avete scelto questo nome?
Nel 2003 io e Diana abbiamo fondato il progetto “Opa Opa”, che ruota intorno al mondo delle danze con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura greca. E’ una sorta di grosso 'calderone' ricco di idee e persone che lo rendono sempre vivo e dinamico. ‘Opa Opa’ è anche il titolo di una canzone, ma nasce dalla parola οπα utilizzata nel linguaggio comune greco, e in quello delle danze, per acclamare ed esortare. Ricordo una mattina di dieci anni fa, quando dovevo trovare il nome al progetto, e nello svegliarmi gridai con molta naturalezza: 'Opaaaaaa'!!!
Dal 2003 abbiamo proposto il primo corso di danze greche e da allora non ci siamo più fermati. Di sicuro mai con la mente. Progettare è una costante del nostro rapporto con le danze: dai grandi ai bambini, passando per scuole, associazioni e festival. Raccontiamo il mito e mettiamo in scena spettacoli come Panigyiri, Paradosiakos Gamos e I Taverna, con l'intenzione di lavorare su simbologie e riti utilizzando i linguaggi della danza e del teatro. Attualmente organizziamo anche eventi per promuovere la cultura greca mediante seminari di danze e cucina, cinema e concerti musicali.
Nel portare avanti questo progetto, aperto sempre a nuove esperienze, ci piace coinvolgere le persone che incontriamo sul nostro lungo cammino: danzatori, musicisti, attori teatrali, ricercatori, semplici appassionati. Dal 2007 Opa Opa ha collaborato anche con gruppi musicali come l'orchestra Evì Evàn e con Meltemi Trio. Ovviamente scontata è la presenza dei nostri allievi, che ci seguono sempre con impegno ed entusiasmo. Attualmente i corsi si tengono presso la Scuola Popolare delle Arti al CIP (Centro d'Iniziativa Popolare) di Roma dove conduciamo corsi, seminari, serate.
B&V- Qual è il tuo repertorio di danze?
I miei corsi e laboratori sono rivolti a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo delle danze popolari elleniche e prevedono un percorso itinerante e danzante che tocca sia le isole dell'Egeo che le regioni della Grecia continentale. Insegno sia danze appartenenti al genere dimotiká (di carattere rurale-contadino) che rebétika (di tipo urbano).
Lo scopo è di far conoscere le danze greche nei loro moduli tecnici stereotipati, ma inserendole in un contesto più ampio fatto di narrazioni storico-mitologiche, di tradizioni trasmesse e rivisitate nei secoli, di prestabiliti modelli e configurazioni socio-culturali, di significativi spostamenti migratori compiuti da intere popolazioni. Questo perché secondo noi è fondamentale conoscere ciò che si balla, non limitandosi a semplici movimenti ginnici. Lo dico perché le nostre danze rappresentano lo specchio identitario della società contadino-rurale greca, nonché urbana, e contribuiscono a raccontare, attraverso un linguaggio altro, parte della storia ellenica.
Per saperne di più http://opaopa.myblog.it
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