Immersa nella sua costante colonna sonora, l’isola si appresta a festeggiare i 500 anni dell’Havana, un traguardo che rispetto all’Europa può sembrare piccolo ma che per l’Isla grande è davvero importante.
500 anni sono passati da quando l’hermosa Havana, novembre 1519, assunse le sembianze di città mentre risale al 1515 l'arrivo del conquistador spagnolo Diego Velázquez de Cuéllar nella baia della bella isola. L’Havana , dichiarata Patrimonio Culturale dell'Umanità nel 1982, è un piccolo microcosmo, tante tessere di un mosaico: dalla passeggiata nell’Havana Veja incontrando turisti e residenti, ascoltando musica che esce dalle finestre delle case o dalle piccole orchestre di strada; il fascino del Malecon dove passeggiare e respirare l’odore di mare; i quartieri come il Vedado, formatosi negli anni 50, che riunisce alberghi, uffici e negozi; la sua vita notturna intensa e ricca, la Piazza della Rivoluzione dove leggere la storia. E da non poerdere una sosta dove sorge il Templete e un grande albero di Ceiba... questo è il punto dove si celebra la fondazione della città....e dove il 16 novembre si buttano monetine di buon auspicio.
Per festeggiare adeguatamente questo anniversario, è stato avviato già da qualche anno una programma di lavori di restauro (Capitolio, Scuola del Balletto di Alicia Alonso ecc) , ampliamenti della città, realizzazione di aree verdi e un ricco calendario di eventi mettendo in primo piano l’arte (Biennale Cubana aprile-maggio 2019), la cultura, la letteratura e la musica con concerti con i massimi protagonisti del mondo cubano e rinomati festival che quest’anno assumono un significato particolare.
In programma il Festival internazionale della timba "per sempre formell" all' Avana dal 2 al 4 agosto, incontro con la musica popolare ballabile, e a novembre, sempre all ’Havana, Baila in Cuba, con partecipanti da tutto il mondo.
Son, rumba, bolero, danzon, mambo, chachacha fino alla salsa, una fusion a 360 gradi dei ritmi latino americani, e i nuovi ritmi che attraggono i giovani come reggaton, trap .... Cuba è e rimane l’isola della musica e dei tanti ritmi venuti da lontano, che nei secoli si sono intrecciati, modificati e rigenerati, trascinando con sé il ritmo afro dei negri delle piantagioni, le influenze spagnole ed europee trasmesse attraverso le danze da sala del XVIII secolo,e i canti dei campesinos.
Timbalaye....una edizione per i 500 anni
Tra gli eventi in programma torna dal 23 al 30 agosto Timbalaye, XI Edizione del Festival Internacional La Ruta de la Rumba, edizione dedicata ai 500 anni di fondazione della città de La Habana, che si svolgerà tra le province de La Habana e Matanzas, con il patrocinio del Ministerio de Cultura e della Dirección Provincial de Cultura de La Habana e Matanzas.
Il progetto Timbalaye è curato in Italia da Ulises Mora e Irma Castillo, maestri cubani residenti a Roma (Scuola Clave de Son), fondatori dell’associazione che rende attivo un programma di integrazione culturale, di difesa e valorizzazione della rumba quale elemento identitario di Cuba, e che finalmente è stata iscritta nella Lista Rappresentativa Unesco dei Patrimoni Immateriali dell’Umanità. Obiettivo della manifestazione è infatti quello di far riconoscere l’eredità storica e culturale della presenza africana a Cuba, nell’area caraibica e in America Latina, valorizzando e celebrando la Rumba, l’eredità africana parte integrante della cultura cubana.
Timbalaye presenta quest'anno il progetto “Viviendo en los Barrios” per stimolare la memoria nelle nuove generazioni e incentivare un sentimento di appartenenza a partire dal patrimonio vivo della Rumba attraverso manifestazioni folkloriche , differenti espressioni artistiche , scambi culturali con gruppi provenienti da altre province, in collaborazione con la Dirección Provincial de Cultura de la Habana. Gli eventi che avranno luogo nel quartiere la Cuevita de San Miguel del Padrón, una delle zone de La Habana di grande tradizione rumbera, daranno il via all’inaugurazione della XI Edizione del Festival Internacional Timbalaye “La Ruta de la Rumba”, che prevede un ricco programma tra conferenze culturali, spettacoli, lezioni di balli folclorici, danza afrocubana, incontri con gruppi rumberi locali (Per partecipare dall’Italia informazioni su pacchetti e voli 349 4749200 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. –www.timbalaye.org).
Un anno ideale
L’anno è ideale per visitare tutta l’isola, in linea con il claim della campagna “Lo más grande”, dando una spinta decisiva al turismo, invitando a vivere i visitatori parte del fermento e godere della bellezza del suo mare e delle sue spiagge, dei cayos, della sua splendida e rigogliosa natura - l'isola è ricca di aree di biodiversità particolare tutte da scoprire- del fascino dei suoi sette gioielli coloniali – Havana, Cienfuegos, Trinidad, Camaguey, Sancti Spiritus, Remedios, Santiago de Cuba - che ci riportano agli anni della dominazione spagnola che caratterizzò l'isola dal secondo decennio del XVI secolo a fine '800. Per arrivare alla storia dei nostri giorni con le vestigia della Rivoluzione del Che, dalla Sierra Maestra a Santa Clara fino alla Cuba di oggi che guarda con sempre più forza a un futuro non ancora ben delineato. L’Italia continua ad essere un mercato di grande importanza per il turismo cubano e lo scorso anno 177.548 italiani hanno raggiunto l’Isla Grande. Per quest’anno si punta a un ulteriore aumento sia grazie al richiamo di questo anniversario sia grazie a una sempre maggiore promozione e diversificazione dei prodotti turistici, come immersioni, nautica, natura, tour, circuiti, città patrimonio dell’Unesco, eventi e incentive, turismo culturale e sanitario. Quest'anno sono stati sviluppati nuovi itinerari proposti da alcuni tour operator specializzati con visite anche a luoghi inediti per catturare la vera anima di Cuba .
Ester Ippolito
Foto Cuba ( Bodeguita, donna con sogaro, Vinales) di Laura Donati
Foto Timbalaye