In Serbia la guerra è ormai un ricordo lontano, e in questa terra, che è tornata ad essere una destinazione turistica di notevole interesse, l'integrità culturale punta molto sui balli e sulle musiche popolari.
Nella cultura serba la danza popolare ha una solida tradizione, ed è importante la funzione sociale dei balli, soprattutto in occasione di feste come Natale e Pasqua, o di cerimonie come i matrimoni, ma anche nelle rievocazioni di eventi storici.Protagonista delle danze tradizionali è il Kolo, che grazie alla sua vivacità è sempre tra i vincitori dei festival internazionali di balli popolari
Il Kolo prevede di solito la partecipazione di varie decine di persone, divise in diversi gruppi. I danzatori si tengono per mano o intorno alla vita, formando il cerchio che dà il nome a questo ballo (kolo significa ruota). Ogni regione della Serbia ha almeno un kolo unico, sempre accompagnato da musica strumentale (due battute) con lo stesso nome. Tra gli strumenti più utilizzati la fisarmonica, la frula (tradizionale tipo di flauto), la Tamburica (una varietà di liuto), la Sargija, uno strumento a corde.
Il Kolo, principe dei ritmi balcanici
Fedele alla tradizione, questa danza si è però anche evoluta e ha subito trasformazioni come tutti i balli popolari; il "kolo" oggi differisce da quello ballato cinquant'anni fa, ma rimane molto vivo e diffuso, grazie anche alla presenza di centinaia di gruppi folclorici in tutto il paese. La Serbia ha anche un ensemble nazionale chiamato "Kolo", che rappresenta la tradizione serba, i costumi e le danze sia all'interno del paese che all'estero. La danza serba, particolarmente vivace e ritmica, ottiene sempre grande successo nei festival internazionali dedicati ai balli popolari e tradizionali.
Il kolo può essere danzato in un cerchio chiuso, oppure in una catena singola o doppia. Spesso gli uomini e le donne ballano insieme, ma alcune danze sono solo per uomini e altre solo per donne. La musica è generalmente molto veloce. I costumi per il kolo variano da regione a regione, ma quelli bosniaci e serbi sono i più simili fra loro. Gli uomini indossano un berretto e un corpetto largo infilato nei pantaloni che hanno uno sbuffo sulla coscia e poi si restringono dal ginocchio alla caviglia. Le donne indossano vestiti lunghi bianchi con pesantissimi grembiuli di velluto legati in vita. Di solito, uomini e donne hanno costumi ricamati, ma i ricami degli abiti femminili formano fiori dai colori più vivaci. Uno degli elementi più interessanti del costume per il kolo sono le scarpe, chiamate opanci e fabbricate in cuoio modellato su misura per i danzatori.
Il Danubio, i fasti dell'impero romano, monasteri e fortezze medievali
Oltre a Belgrado, città interessante e vivace, la Serbia custodisce notevoli testimonianze storiche. La capitale sorge alla confluenza del fiume Sava con il Danubio, e proprio nel tratto serbo del lunghissimo fiume europeo si trovano monumenti e siti archeologici di grande importanza.
Tra le caratteristiche della Serbia ce n'è una di cui si parla poco; gli imperatori romani originari della Serbia rappresentarono il numero più consistente di regnanti nati al di fuori dell’Italia. Fra di loro ci furono Costantino il Grande e Giustiniano I. Per questo l' eredità romana in Serbia è ricca di resti di città imperiali, residenze, ville e fortezze. Viminacium, che è stata ribattezzata 'la Pompei dei Balcani', è tra i siti meglio conservati del paese, insieme ai due insediamenti preistorici di Vinca e Lepenski Vir, entrambi Patrimonio dell’umanità. Lungo il Danubio si può partire dalla città nord-occidentale di Sremska Mitrovica (Sirmium) per arrivare fino a Belgrado (Singidunum), Vinca e Kostolac (Viminacium), prima di puntare verso la città meridionale di Nis (Naissus), luogo di nascita dell’imperatore Costantino.
Oltrepassando Belgrado, al confine con la Romania, si raggiungono le Gole di Djerdap con la Fortezza di Golubac, una cittadella medievale edificata direttamente sul Danubio. Situata a 4 km a est dall’omonima città, la fortezza, che affaccia sulle celebri Porte di Ferro, fu probabilmente costruita all’inizio del XIV secolo e grazie ai suoi possenti bastioni divenne presto la più importante fortezza sul fiume e uno dei luoghi più pittoreschi del Danubio.
Sono Patrimonio dell'umanità Unesco anche le rovine del palazzo imperiale di Romuliana, costruito dall’imperatore Galerio all’inizio del IV secolo nella sua città natale. Felix Romuliana, che si colloca tra i siti archeologici tardo-romani più importanti d'Europa, è una delle più interessanti testimonianze della Serbia romana, e custodisce straordinari mosaici, affreschi e sculture.
L'Ovest della Serbia è invece ricco di monasteri medievali come quello di Studenica, del XII secolo, patrimonio culturale UNESCO, mentre il monte Fruška Gora, conosciuto anche come “Sacro Monte della Serbia”, ospita 17 monasteri costruiti fra il XV e il XVIII secolo. Questa zona si trova nella Vojvodina, rinomata tra l'altro per il festival musicale Exit, che ogni anno riunisce oltre mezzo milione di giovani a Novi Sad, sulla Fortezza di Petrovaradin. Nel 2019 l'evento è previsto dal 4 al 7 luglio.
Livia Rocco