Tra i paesi che, anche se piccoli, racchiudono un mondo di musica e di danze c’è Capo Verde. Il popolo capoverdiano è uno dei più musicali del pianeta. L’Africa, il Portogallo, i Caraibi e il Brasile hanno influenzato in maniera radicale la cultura di questo arcipelago, creando una musica particolare e caratteristica, con melodie e danze che diventano un vero e proprio linguaggio: dalle più malinconiche come la morna alle più scatenate come il funanà e il batuko
di Livia Rocco
A Capo Verde la musica è alla base della vita. Si può ascoltare una morna suonata da un gruppo di chitarre e violini in un caffè di sera, o i ritmi più vivaci del funanà. Si fa musica in ogni luogo, dalle discoteche ai bar, dalle case a ristoranti. Contrariamente all’isola di Sao Vicente, che è molto latina, Sao Tiago (Santiago) ha conservato le sue antiche radici; danze popolari come il batuko e il funanà ricordano infatti da vicino i ritmi africani. Nella musica di Capo Verde, l’influenza del Portogallo è evidente nella strumentazione tipica di base: violino solista con accompagnamento di chitarre e del cavaquinho, la piccola chitarra caratteristica di Capo Verde. Ma gli stili musicali di questa terra sono tanti: il funanà, la passada, la coladeira, la morna, il batuko, il colasanjon, il landum.
Il funanà un tempo era la musica dei campi, rustica e liberatoria, piena di ancheggiamenti sempre più veloci. Caratteristica dell' isola di Santiago, viene suonata unicamente con la fisarmonica, mentre l'accompagnamento ritmico è prodotto dallo sfregare di un coltello su di una barra metallica. La passada, invece, molto simile allo zouk africano, è il ritmo che piace di più ai giovani si balla corpo a corpo nelle piccole discoteche aperte fino all'alba. Uno dei ritmi più famosi di Capo Verde è la coladeira, che molto probabilmente è una fusione tra diversi generi, alcuni antichi e suonati nelle festività, altri moderni di impronta europea e sudamericana. Come il funanà, anche il batuko (o batuka) è una danza sensuale abitualmente eseguita dalle donne, basata su veloci ondeggiamenti dei fianchi e del bacino. Da questa forma musicale deriva il colasanjon, molto utilizzato per scandire il ritmo durante le giornata di festa con tamburi e tamburelli. Ai matrimoni viene invece ballato il landum, durante il quale prima lo sposo, poi la sposa e gli altri invitati, si alternano nel centro della pista invitando una delle ragazze con movimenti armoniosi, quasi a volerla abbracciare. Molto simile al valzer europeo è la valsa, tuttora ballato nelle feste più tradizionali.
La morna, musica e danza nazionale
La forma musicale più conosciuta è la morna, grazie anche al successo internazionale dell’interprete Cesarea Evora. La morna è considerata la musica nazionale di Capo Verde, come il fado per il Portogallo, il tango per l'Argentina, o la rumba per Cuba. Non a caso viene spesso suonata e ballata anche tra le comunità di capoverdiani all’estero, insieme ad latre musiche tipiche del paese. Questo ritmo capoverdiano – che viene paragonato al blues - ha affinità con il fado portoghese e con la modinha brasiliana, ma con molte differenze e particolarità, tra cui la melodia e la base ritmica. I testi sono solitamente in creolo capoverdiano e gli strumenti più usati sono il cavaquinho, il clarinetto, l’accordion, il violino, il piano e la chitarra. Come danza, la morna è un ballo da sala e si esegue in coppia. I ballerini danzano con un braccio attorno alle spalle del partner mentre con l'altro braccio si tengono per mano.
Spirito creolo, spiagge incontaminate, città coloniali e… tanto ritmo
La cultura capoverdiana è stata influenzata dallo schiavismo, legato alla posizione geografica del paese. L’arcipelago, situato nell’Oceano Atlantico a largo della costa senegalese, ha costituito un punto di passaggio per la scoperta e l'esplorazione dell'Africa occidentale. Ciò ha contribuito a creare una popolazione caratterizzata da varie etnie provenienti principalmente dal Senegal e dalla Guinea Bissau. L'integrazione con limitata componente bianca si ebbe con gli abusi che i padroni facevano nei confronti delle schiave nere, spinti dalla scarsa presenza di donne bianche. Per frenare il fenomeno furono organizzate delle spedizioni di prostitute di origine portoghese, al fine di popolare le isole di Capo Verde. In un secondo momento si unirono alla popolazione anche i francesi, gli inglesi, gli olandesi, gli spagnoli e nel XVI secolo anche gli ebrei. Dato che prima dell’arrivo di questi popoli le isole erano disabitate, la lingua dominante e ufficiale è stata imposta dai colonizzatori portoghesi. L’incursione dei portoghesi in queste terre ha contribuito alla mescolanza razziale, e oggi le tracce della cultura portoghese sono più evidenti rispetto a quelle africane. Gran parte degli abitanti di Capo Verde è creola, mentre circa un quarto della popolazione è di origine africana.
L'ospitalità e la gentilezza della gente, il mare blu intenso, le spiagge bianche o scure: questa è Capo Verde, un gruppo di dieci isole vulcaniche di grande bellezza con città coloniali animate come Mindelo (Isola di Sao Vicente) e Praia, la capitale (Isola di Santiago) che ben rappresentano lo spirito creolo della popolazione. Chi visita Capo Verde ha la possibilità di scoprire tante isole dalle caratteristiche diverse e, insieme al clima, le musiche e i ritmi del luogo possono richiamare i viaggiatori più curiosi.
Mindelo ha un piacevole centro storico, una sala di teatro e di danza e un auditorium. La città è ricca di spettacoli ed eventi durante tutto l’anno. Per niente al mondo gli abitanti rinuncerebbero al formidabile Carnevale, tra febbraio e marzo, al Mese del Teatro, a marzo, al MindelAct di settembre, senza dimenticare il festival di Baia das Gatas, che dal 1984 ogni estate attira migliaia di spettatori venuti ad assistere, sotto il cielo stellato, alle esibizioni di artisti capoverdiani e stranieri.