Il cantante, legatissimo al suo successo “L'amore se ne va” del 1966, ama calcare i teatri italiani con spettacoli musicali in stile pop, swing, e un pizzico di jazz, reinterpretando brani di grande fascino. Prossimo appuntamento a marzo tra Lazio e Umbria .“ Per me la musica è come l'aria che respiro"
di Elio Ippolito
Siciliano, elegante, buongustaio, Carmelo Pagano continua a vivere di musica. “ La musica per me è vitale, è l'aria che respiro - ci dice.“Per questo anche nei periodi in cui mi sono allontanato dal mercato discografico ho sempre composto canzoni e ho cantato ". E l’attività prosegue, infatti Pagano ha in programma uno spettacolo (marzo), tra Lazio e Umbria, ancora da definire, che rispecchierà in pieno la sua personalità attuale.
"L’evento si chiamerà “ C'è aria di musica stasera”,". Canterò accompagnato dalla mia band, composta da un basso, chitarra, batteria e pianoforte, un gruppo molto affiatato, bravo e professionale. Ripercorreremo una selezione di canzoni scelte nell'arco di cinquant’ anni di storia musicale italiana, completamente rivisitate e reinterpretate tra il pop, swing e un pizzico di jazz, grazie all'esperienza maturata in questi anni e ai miei gusti personali. E sono convinto che il pubblico apprezzi moltissimo le reinterpretazioni di brani di spessore che, tra l’altro, appaiono sempre molto attuali". Nei suoi spettacoli, e anche nel disco che ha inciso recentemente, non mancano puntate sui brani classici di Mina e Battisti e altri grandi protagonisti della canzone italiana.
Un forte legame con “L’amore se ne va”
Nonostante questi nuovi orizzonti musicali, Carmelo Pagano confessa di essere legatissimo alla canzone che l'ha reso famoso a metà degli anni 60, “ L'amore se ne va” (1967), incisa l’anno dopo aver partecipato con successo al Festival degli Sconosciuti di Ariccia. “Sono arrivato ad Ariccia - racconta il cantante – dove ho conosciuto Rita Pavone e Teddy Reno, che divenne mio manager (contratto discografico con la RCA), dopo aver vinto le selezioni in Sicilia. Poi presi parte al Festival delle Rose che vide la vittoria del tutto inattesa de “ L’amore se ne va”. Ricordo con grande emozione questa mia partecipazione, era incredibile per me cantare insieme a dei big che ammiravo, in particolare Gianni Morandi che seguivo molto e del quale cantavo le sue canzoni. Il successo registrato in quella occasione, però in parte, non mi ha giovato. Praticamente uno sconosciuto aveva battuto dei campioni come Jimmy Fontana, I Pooh, Don Backy, Little Tony, Paul Anka e il favorito Gianni Morandi che cantava "C'era un ragazzo che come me .. . ". La casa discografica, non preparata alla mia vittoria, aveva tra l'altro stampato copie insufficienti del disco, penalizzando così le vendite. La canzone “ L’amore se ne va” ebbe invece un grosso successo commerciale grazie alla interpretazione, in lingua inglese, di Dusty Springfield con il titolo “Give me time”. E questo mi fece molto piacere”. Un’altra canzone alla quale Pagano è legatissimo, e che ripropone con suoi arrangiamenti, è “ In cerca di te”, brano “con il quale si conobbero i miei genitori e che da piccolo ho memorizzato”.
Sanremo è sempre Sanremo. O no ?
Anche Carmelo Pagano ha avuto il suo Sanremo, sempre nel 1967.”Non ripenso volentieri a quel Sanremo (girone B) che fu funestato dalla morte di Luigi Tenco, amico e collega - afferma. “Cantavo una canzone che nemmeno mi piaceva molto (Devi aver fiducia in me …), e ricordo che Domenico Modugno avrebbe gradito che cantassi con lui la canzone “Sopra i tetti azzurri del mio pazzo amore”. Fu, invece, un bellissimo momento l'estate successiva, in occasione del Cantagiro, cantare negli stadi con l'orchestra in diretta. In quell'anno non ci furono vincitori per rispetto alla tragedia di Tenco, tranne che per i giovani emergenti: venne infatti proclamato vincitore Massimo Ranieri con la canzone Pietà”. Ma che dire del Sanremo di oggi ? “ Lo slogan più noto è “Sanremo è sempre Sanremo” ma il festival di oggi è qualcosa di diverso : si scelgono conduttori che fanno i cantanti e si punta, per avere successo, a personaggi noti che non hanno niente a che fare con il mondo musicale. Una volta le canzoni venivano interpretate da cantanti italiani e stranieri e questo era il mezzo ideale per esportare la nostra musica nel mondo”.
Rispetto a ieri, è più facile oggi arrivare al successo per un giovane cantante?,chiediamo.
“Gli sconosciuti di oggi riescono ad avere subito una grande visibilità, attraverso la televisione, i vari format alla ricerca di talenti, ma si bruciano anche più in fretta. Una volta il cantante era davvero un mito - conclude Pagano.( Nella foto sopra Carmelo Pagano al Tutti a Prua, Roma)
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