Dall'11 settembre parte la nuova stagione teatrale 2024/2025 della Sala Umberto di Roma : il buon teatro, la commedia tra ironia e musica, la drammaturgia contemporanea, la tradizione partenopea, la condizione della donna, i nuovi ruoli, l'attualità...Un mix interessante perchè " il teatro- ha sottolineato Alessandro Longobardi, direttore artistico, nel corso della presentazione - è uno strumento di aggregazione, di liberazione se vogliamo, attraverso il pulsare delle nostre emozioni, di informazione e ricerca, analisi, immaginazione, crescita e divertimento"
Presentato il ricco calendario della nuova stagione teatrale della Sala Umberto di Roma. " Manteniamo - le parole del direttore artistico Alessandro Longobardi- un forte legame con il buon teatro , con la tradizione della commedia dove la musica e l’ironia incantano gli spettatori, tradizione che vede spesso gli interpreti del teatro partenopeo tra i più attivi, tra i quali Peppe Barra, Lina Sastri, Carlo Buccirosso, Biagio Izzo, Massimiliano Gallo, Vincenzo Salemme, Beppe Miale , Paolo Caiazzo ... Guardiamo anche alla drammaturgia contemporanea italiana e non, con Frosini/Timpano, Francesco Alberici, Tindaro Granata, Roberto Mercadini .Dedichiamo ampio spazio alla condizione della donna, vittima del percorso verso una emancipazione che ha messo in discussione i vecchi modelli sociali e il ruolo dell’uomo e riflettiamo sul relativo conflitto generato, con Concita De Gregorio, Teresa Ludovico , Michela Murgia, Marta Dalla Via Arianna Porcelli Safonov " .
Entrando nel dettaglio, nella programmazione spicca il nuovo testo di Giampiero Rappa L’UOMO DEI SOGNI ,con un cast eccellente, in co- produzione con TSV stabile del Veneto. Un omaggio al grande autore, musicista, cantante ma in primis medico Enzo Jannacci, con una band di sei musicisti dal vivo che accompagnano due cavalli di battaglia come Simone Colombari e Max Paiella , con la regia di Lorenzo Gioielli , in co-produzione con Jando Music: JANNACCI E DINTORNI.
E ancora UNO SPETTACOLO FALSO E NON AUTORIZZATO. A MIRROR, di Sam Holcroft (in scena a Londra); con Ninni Bruschetta e il cast in via di definizione, con la regia del valido Giancarlo Nicoletti , in co-produzione con Altra Scena. TANTI SORDI. Polvere di Alberto, un progetto di Frosini/Timpano , con Marco Cavalcoli , Barbara Chichiarelli , oltre agli stessi autori; co-produzione con Scarti CPTI e Romaeuropa Festival. AZZURRO di Paola Ponti - dal libro “Azzurro, stralci di vita” di Curzio Maltese - interpretato da Antonio Catania con il pianista Sergio Colicchio, diretti da Carmen Giardina. " Ospitiamo - ancora Longobardi- Edoardo Sylos Labini che racconta in tre distinte recite di INIMITABILI, tre uomini protagonisti del loro tempo: Mazzini, D’Annunzio, Marinetti; la drammaturgia è di Angelo Crespi , attuale direttore della Pinacoteca di Brera ( Milano). Matthias Martelli in MISTERO BUFFO di Dario Fo e Franca Rame; - ROMEO E GIULIETTA. L’amore è Saltimbanco, realizzato da Stivalaccio Teatro . Una riscrittura per tre attori fenomenali".
La presentazione della prossima stagione è stata anche un'occasione per un bilancio di questi ultimi anni. "Sono passati ben 4 stagioni dal fatidico anno pandemico e sono più di due anni dall’inizio della folle guerra, alle porte della nostra Europa, senza poi contare i recenti massacri dal terribile 7 ottobre - ha detto Longobardi. " Anni impensabili per noi ma tanto è. Questi forti sconvolgimenti, portano ad essere più responsabili. Il teatro è uno strumento di aggregazione, di liberazione se vogliamo, attraverso il pulsare delle nostre emozioni, di informazione e ricerca, analisi, immaginazione, crescita e divertimento. Gli artisti possono essere una bussola del futuro e del passato attraverso l’elaborazione dei processi dei conflitti. Le storie sono la base fondante dell’essere umano. I miti, i diversi linguaggi del racconto, tutto diventa il meraviglioso, insostituibile mondo che chiamiamo: teatro. Essere responsabili significa avere il senso del ruolo che si vuole occupare. In questo triennio che volge al suo termine, in qualità di Centro di produzione, riconosciuto dal Ministero della cultura, abbiamo perseguito diversi obiettivi. Tra questi - ancora Longobardi- il recupero della fiducia degli spettatori dopo il Covid; la cura dei dipendenti e collaboratori che sono aumentati per soddisfare la quantità e qualità dei servizi teatrali offerti;l' ampliamento dell’offerta di spettacoli con relativa tutela delle piccole e grandi realtà artistiche italiane; il sostegno e sviluppo della formazione con ben tre scuole professionali; una intensa attività nel sociale con diversi progetti per migliorare il disagio dei meno fortunati; lo sviluppo di un motore economico che sostiene il territorio attraverso le migliaia di spettatori che vivono gli spazi teatrali gestiti; la realizzazione di due Festival di valore come “inDivenire” per le nuove proposte e “Futuro Festival” per la danza contemporanea. Abbiamo lavorato nel rispetto della fiducia ricevuta dalle Istituzioni, certi di fare ancora meglio nel futuro. Tutto questo si può comprendere osservando la tipologia delle Compagnie ospitate e prodotte in Sala Umberto e dal rapporto con il nuovo Spazio Diamante di prossima apertura con le sue tre piccole sale. Due stagioni in qualche modo legate; un rapporto tra il centro di Roma e la periferia dove l’azione di offerta culturale, è pilastro di uno sviluppo sano, del sistema sociale. Non è retorica. Basta fare un’analisi ad oggi del territorio dopo questi dieci anni di lavoro. Tutto questo dà fiducia, resistenza, voglia di combattere per il meglio. Infine ,massima attenzione ai Giovani ,che sono il nostro futuro, agli anziani e ai senza reddito. Ecco cosa intendo per essere responsabili".