Una enorme enorme pagina bianca che si anima di paradossi taglienti, visioni poetiche, suoni e coreografie oniriche che compongono un affresco ironico e impietoso sul tema della censura e sul potere, ormai inesistente, dell’arte. Un muro di 12 metri che separa completamente il palco dalla platea . In scena al Vascello Glory Wall, miglior spettacolo della Biennale. Fino al 15 maggio.
E' lo stesso regista Leonardo Manzan, classe 1992, diplomato attore alla Civica Scuola di Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, a spiegare la genesi e il senso di questa opera , presentata nel 2020 alla Biennale Teatro , aggiudicandosi il premio come Miglior spettacolo, e nel quale il regista ha dato la sua personale interpretazione del tema del Festival: la censura. " Glory Wall - racconta - nasce su commissione. Di fronte al tema della censura scelto da Antonio Latella per la Biennale Teatro di Venezia n. 48 non ho cercato scorciatoie come l’omaggio ai grandi nomi censurati, la citazione o la libera interpretazione. Ho affrontato il tema senza mezzi termini, ho scelto il muro contro muro. È nato un corpo a corpo con quella richiesta, che era a sua volta una provocazione. Il tema andava preso sul serio, quindi ridicolizzato, poi dissacrato nella sua colpevole solennità e infine vissuto. Così ho costruito un muro che nasconde completamente il palcoscenico alla vista, che censura l’azione sul palco e sposta tutta l’attenzione sul pubblico. Nascondersi significa rinunciare volontariamente a una serie di convenzioni teatrali, negare il corpo dell’attore, privare il pubblico della tutela del regista e dei tecnici in sala che “gli guardano le spalle”. Portare a casa lo spettacolo da dietro a un muro significa abituarsi a perdere un po’ il controllo della situazione, ma significa anche sentirsi più importanti e più liberi (del resto, questo fa la censura: dà credibilità alle opinioni che attacca). Glory Wall è uno spettacolo che mostra, in una forma immaginifica, ironica e provocatoria, con un’estetica che mischia il contemporaneo figurativo, il pop e il fumetto, il processo di riconoscimento della censura che è in noi, della censura che è costitutiva del teatro di oggi, questo mondo che crede di essere importante perché si autocertifica tale, questo piccolo mondo che, a parole, è tutto per il dialogo, ma un dialogo impossibile tra chi non ha niente da dirsi che non sappia già. Uno spettacolo che non si accontenta di riconoscere lo status quo, uno spettacolo che è scomodo in senso letterale: vuole farci stare scomodi tutti, noi sul palco e voi in platea. Uno spettacolo che mette in discussione tutto" .
dal 10 al 15 maggio 2022 dal martedì al venerdì ore 21 - sabato ore 19 - domenica ore 17 GLORY WALL di Leonardo Manzan e Rocco Placidi con Paola Giannini, Giulia Mancini, Alessandro Bay Rossi, Leonardo Manzan, Rocco Placidi- scenografie Giuseppe Stellato- luci Paride Donatelli -progetto sonoro Filippo Lilli -regia Leonardo Manzan -produzione Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell'Attore
Teatro Vascello, Elledieffe
Miglior spettacolo de La Biennale Teatro 2020