Queen At The Opera, il ritorno...

Presentato a Palazzo Brancaccio, Roma, il nuovo tour  ( Phoenix Tour 2022 ) di Queen at The Opera,  lo show rock-sinfonico basato sulle musiche dei Queen, che  riparte dal Politeama Genovese , 17 gennaio, per poi toccare Roma, 22 gennaio, e moltissime altre città italiane, come una fenice che rinasce dalle sue ceneri . Lo spettacolo èun’esperienza,  è una partecipazione collettiva che unisce lirica e rock, band e orchestra, artisti e pubblico, il produttore e il direttore artistico.

Per due anni i fan di Queen at the Opera hanno atteso chiedendo notizie per sapere quando sarebbe ripartito questo visual show. Oggi, come una fenice, Queen at the Opera rinasce con la forza del rock. Uno spettacolo che ha esordito con una tournée internazionale nel 2015 raccogliendo standing ovation e tutto esaurito fino a due anni fa quando ha dovuto fermarsi all’apice del suo successo causa pandemia.  Un battito dei piedi all’unisono come un battito del cuore è quello che i Queen avevano promesso al grido di “we will rock you” e che DuncanEventi ha voluto mantenere continuando la leggenda attraverso un omaggio immenso, raffinato ed emozionante. Uno show dove il pubblico è parte integrante di un’esperienza unica.

Registri lirici estesissimi delle voci soprano si mescolano al graffiante rock, arpeggi acrobatici della chitarra elettrica si fondono con la dolcezza delicata degli archi, mentre si compongono le voci dei cantanti in un concerto straordinario, senza una sbavatura. Luci, effetti visivi e orchestra dal vivo completano questo spettacolo che vanta seguaci fedelissimi. Sul palco cinque cantanti e in qualche occasione guest star. Le prime due tappe della tournée saranno il 17 gennaio al Politeama di Genova, e il 22 gennaio a Roma.

Nato da un’idea di Simone Scorcelletti , prodotto da DuncanEventi , Queen At The Opera è interamente basato sulle leggendarie musiche dei Queen , arrangiate dal Maestro Piero Gallo con sempre nuove sfumature. Sul palco si alternano le voci di un ensemble di vocalist e tra i cantanti si susseguono delle vere star della musica teatrale come Luca Marconi, Valentina Ferrari, Alessandro Marchi, Luana Fraccalvieri e Giada Sabellico. Nello spettacolo si rende omaggio ai numerosi spettatori che ritornano a vederlo con nuovi arrangiamenti nella scaletta e qualche novità , fermi restando i brani più popolari dei Queen. Classici senza tempo come We are the champions, Barcelona, Bohemian rhapsody, We will rock you, The show must go on, Radio ga ga, A kind of magic, Under pressure, Another one bites the dust, restano l’asse portante, rivivendo ogni volta nel loro travolgente splendore, grazie alla perfetta fusione sonora, potente ed elegante, che solo la musica sinfonica mescolata al rock dal vivo può generare. Il tutto è impreziosito da un suggestivo visual show , che rende l'atmosfera dello spettacolo ancora più emozionante e coinvolgente.

Un successo in crescendo, per una produzione nata ancor prima del film Bohemian Rapsody . Queen at the Opera si distingue, infatti, da ogni tipo di tributo perché perpetua, dilata e rinnova l’unione di generi alla base dei capolavori dei Queen , e questo è il motivo per cui continua ad avere il favore del pubblico.

 “Dobbiamo a Freddie Mercury un modo di concepire l'arte completamente diverso dal passato, il suo approccio alla musica, il suo modo di eseguirla e di rapportarsi al pubblico sono stati assolutamente unici ed immortali. Questa eredità dovrebbe essere tramandata- le parole di Simone Scorcelletti, direttore artistico e produttore di Queen at the Opera.

 La passione  di Scorcelletti per i Queen è nata sui banchi di scuola, dove scriveva i testi dell’album Innuendo lasciando traccia inconsapevole del suo futuro. Rock nell’anima, ma anche musica classica nelle orecchie, generano il primo germe del futuro Simone Duncan Scorcelletti. Le sue prime esperienze sono all’estero dove è direttore artistico del Forum di Londra mentre studia business management. Produzione e arte già convivono nell’anima complessa di Simone che può sentire in prova un tono fuori posto con l’orecchio sinistro mentre ascolta chi si rivolge al produttore con il destro. Londra per professione e Roma per ottimismo convivono istintive nella vita di Simone che ha dato vita a Rock City nella Capitale, mentre dentro di sé echeggiavano arie d’opera. Le ultime evoluzioni dello spettacolo che hanno trasformato il panorama del teatro musicale gli consentono l’azzardo di Queen at The Opera. Una scelta che costa a Simone dieci anni di lavoro fino al debutto nel 2015. Negli occhi ha Piparo, Zard, sa che ce la può fare anche se sono cambiati i tempi. Nel cuore, fisso, Freddie e i suoi Queen. Nessun film ha ancora celebrato la loro storia. Nessun musical ha girato il mondo su quest’onda mediatica. Da allora si tirano le tende ogni sera, e a ogni tappa, anche quando tutto è avverso, un bagno di folla in piedi che canta e lo inonda del suo stesso identico amore. 

Il tour prevede tappe nelle migliori arene italiane, a testimoniare l’assoluto rilievo che si è ritagliato nel mondo degli eventi. Queen at the Opera sarà il 17 gennaio al Politeama di Genova, il 22 gennaio all’Auditorium della Conciliazione di Roma, il 5 febbraio al Teatro Palapartenope di Napoli, il 18 febbraio alla Tuscany Hall di Firenze, il 28 febbraio al Teatro Alfieri di Torino, il 25 marzo al Palariviera, di San Benedetto del Tronto, il 31 marzo al Teatro Goldoni di Livorno, il primo aprile Teatro Repower di Assago (MI), il 2 aprile al Teatro Nuovo Giovanni di Udine, il 9 aprile al Teatro Ponchielli di Cremona, il 14 maggio al Teatro delle Muse di Ancona. 

 

 


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