Nello spettacolo di Donatella Pandimiglio le melodie intramontabili della nostra Italia dagli anni 40 ai 50 e 60 facendo rivivere la voce di Rabagliati e del Trio Lescano, del Quartetto Cetra e Mina, riproponendo colonne sonore di film eterni. Un’artista che, volgendo gli occhi a questo passato, si sente orgogliosamente italiana
di Elio Ippolito
“engo a precisare che non mi volgo a questo passato con nostalgia ma anzi con orgoglio, cercando di condividere e rivivere, anche se solo per una sera, con il pubblico bei momenti musicali, dal pop al cinema, come sfogliando un vecchio album di famiglia”.
Presenta così la cantante Donatella Pandimiglio il suo spettacolo teatral-musicale, al Teatro Greco di Roma, “Be Italian”: ricche e variegate coreografie di balletti e un excursus tra le melodie italiane dagli anni ’40, anni in cui si cercava il cambiamento degli stili con la forte influenza del jazz americano attraverso formazioni nostrane tra cui si possono ricordare il celebre Trio Lescano e Alberto Rabagliati, agli anni 50/60, anni del boom economico della grande crescita del paese. In un vortice di musica e parole, su un palcoscenico inondato di luci l’artista, accompagnata da una band piena di energia (piano,contrabbasso, batteria, sax al femminile) ha trascinato il pubblico sulle orme della immensa Mina, Rabagliati, Arigliano, Quartetto Cetra, le parole di Benigni e le musiche dei film di Fellini. Lo spettacolo si è dipanato in due tempi perfettamente armonizzati ed anche l’abbigliamento elegante dell’artista era in tono con lo spettacolo tutto. La chiusura, con il brano Be Italian, ha visto in scena il corpo di ballo al completo come nei grandi musical, e non poteva esserci un finale migliore.
L'Italia della voglia di fare
Donatella Pandimiglio, attrice e cantante che conta ben 33 anni di intensa attività
nel mondo dello spettacolo, a fianco dei più illustri interpreti e direttori musicali, tra
cui il premio Oscar Nicola Piovani, è un punto fermo per questo genere di spettacoli
musicali, grazie alla sua personalità e bravura, ha realizzato lo spettacolo in occasione dell’uscita del suo omonimo Cd. Lo show ha voluto inoltre rendere un omaggio significativo ad un grande esponente del nostro cinema, Federico Fellini, nel prologo (Felliniana Suite analogo tributo al maestro Nino Rota) e nell’epilogo col brano Be Italian (tratto dal film Nine ed unico pezzo eseguito in inglese). “Mi sento orgogliosamente italiana - spiega ancora la cantante - ed è proprio volgendo lo sguardo ad un recente passato che inevitabilmente ho ritrovato l’appartenenza culturale/artistica a quell’Italia che esplodeva dalla voglia di fare, che creava con altissima qualità quasi mai tanto per fare… quella televisione a due canali, che ha fatto leva su di me e anche su molti fanciulli dell’epoca, ispiratrice (per quel che mi riguarda) di teatro, di varietà nella sua accezione più alta…L’oggi purtroppo attraverso l’avvento della pluralità, che avrebbe potuto essere foriera di un ventaglio creativo molto più ampio, ci ha invece portati ad un abbassamento verticale della qualità favorendo la quantità, per il puro consumo dell’immagine, ed è con amarezza che devo notare come persino il Teatro abbia subito il “fascino” di questo sistema allontanandosi molto spesso dal suo ruolo primordiale: la cultura”. Due repliche a dicembre.
La band:
Roberto Gori – pianoforte
Andrea Avena – contrabbasso
Cristiana Polegri - sassofono
Francesco Baronetti – batteria
Coreografie di Antonio Di Vaio eseguite dalla compagnia Visual Arts Department
www.donatellapandimiglio.it
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