Una scenografia essenziale, che richiama il buio della notte e l’oscurità del mare, spesso amico, talvolta nemico, e un sottofondo musicale delicato quasi a ricreare suoni della natura. E’ lo spettacolo “ Mare”, di e con Francesca Pica , supervisione di Elena Bucci, andato in scena il 28 e 29 gennaio scorso al Teatro Trastevere di Roma, che porta in scena in modo suggestivo e pieno di pathos la cultura del mare e la storia delle donne eoliane, prendendo il via dal patrimonio narrativo orale delle Eolie rilevato di voce in voce, di isola in isola, dall’antropologa Macrina Marilena Maffei e riportato in alcune sue opere come “Donne di mare” e “La danza delle streghe” e “I confini irreali delle Eolie”.
In questo lavoro teatrale, liberamete ispirato al frutto delle ricerche dell’antropologa Maffei, Francesca Pica diventa una poliedrica presenza, tra voci, intonazioni e personaggi, illuminando la notte eoliana , e il mare sconfinato che circonda queste meravigliose isole. Tra sogno e realtà l’incontro con la pescatrice in attesa e le sue storie , i suoi ricordi, la sua realtà: il duro lavoro quotidiano tra terra, mare e casa, tra pesca di totani, raccolta dei capperi e incombenze domestiche, parti sulla spiaggia a volte sfortunati, storie di streghe scherzose e danzanti, serpi con i capelli, amori e fidanzamenti. E in volo con le majare – fantasia?- una visione sul mondo contemporaneo tra guerre e umanità che affoga in questo stesso mare. Con naturalezza rivivono figure reali accanto a figure sovrannaturali che fanno parte di questa realtà arcaica e primordiale.
La pescatrice – e nel 2018, a seguito degli studi della Maffei, sono state insignite dell’onorificenza al merito della Repubblica quattro pescatrici eoliane- rappresenta il coraggio di una donna, avvezza ai lavori pesanti di mare e di terra, che sapeva sfidare il mare aperto anche incinta o con i suoi bambini. Insomma “un’odissea al femminile”-come sottolinea Francesca Pica, che questo ha voluto immaginare e ricostruire. " Man mano che congegnavo l'orizzonte della mia pescatrice mi si è rivelato un mondo in cui la delicatezza e la leggerezza dei cunti contrasta una quotidianità cruda e rigida, fatta di grandi fatiche e continue vessazioni"-le sue parole.
L’antropologa Maffei, che ha prodotto il suo primo lavoro centrato sulle isole Eolie tra il 1981-82, ha infatti fatto riemergere , attraverso le sue ricerche, interviste sul campo e raccolte di “storie di vita”, un universo femminile ormai andato perso, figure collanti della comunità con un ruolo sociale pari a quello degli uomini. Facendo affiorare , al contempo, accanto al loro coraggio e forza, anche l’interiorizzazione del magico, del soprannaturale, il rapporto con l’aldilà ossia i labili confini tra vita e morte, momenti irrazionali di consolazione e /o liberazione.
"Sono lieta – commenta l’antropologa Macrina Marilena Maffei- che in questo spettacolo dal sapore onirico il racconto popolare di tradizione orale venga tradotto in una forma teatrale. Una forma che esalta questo tipo di narrazione, dove a volte nel caso delle Eolie la soglia tra il reale e l’irreale, tra mondo e sovramondo è davvero sottile. Un universo fantastico e onirico che arricchisce le storie quotidiane di fatica e sofferenza con scene di streghe che danzano – balli in tondo o la tarantella -, di streghe che volano libere nei cieli nude o vestite di bianco, sino ad arrivare dall’altra parte del mondo. Le mie ricerche sulle donne- ancora Maffei- e in particolare il libro Donne di Mare- hanno avuto come obiettivo riportare alla memoria le storie delle pescatrici che avevano perso come spesso è capitato alle donne dalla storia dei tempi il loro diritto alla memoria, il diritto a essere ricordate per tutto ciò che avevano fatto per la sopravvivenza delle loro famiglie e la comunità ”.
Ester Ippolito
Foto 1 e 2 di Antonio Caporaso& Jacopo Naddeo
www.facebook.com/maredifrancescapica/
MARE è andato in scena a Stromboli il 24 giugno scorso e Lipari, nel porto, il 14 agosto. A Roma a fine 2019 nell’ambito della rassegna Flautissimo (Teatro Vascello) per approdare poi al Teatro Trastevere aprendo la terza edizione della rassegna Trastestorie , teatro di Narrazione , Persone- Fatti- Cronache , fino al 9 febbraio 2020. Lo spettacolo tornerà in scena verso la primavera.
MARE, 28 e 29 gennaio, Teatro Trastevere, Roma. di e con Francesca Pica liberamente tratto da" Donne di mare" e "La danza delle streghe" di Macrina Marilena Maffei -Supervisione di Elena Bucci -Scenografia e costume di Domenico Latronico- Disegno luci di Simona Parisini- Assistente all'allestimento Valerio Pietrovita- Sarti Rita Rubino e Marco Serrau -Tutorato da Le belle bandiere. Col patrocinio morale del Comune di Lipari