La chitarra come compagnia e strumento della sua carriera. Enrico Ciacci si racconta: i concerti con il fratello Little Tony, i progetti per il futuro, i ricordi del passato tra incontri e successi
di Elio Ippolito
Enrico Ciacci, fratello di Little Tony, suo produttore e manager,non abbandona mai la sua chitarra: ha iniziato a suonarla con serietà fin da piccolo, è diventato un chitarrista di fama, e questo strumento lo segue sempre nella sua vita e nelle sue serate spettacolo fatte insieme al fratello Tony, sua figlia Cristiana e Cristina De Felice (corista).
Una band sempre in movimento e con un calendario estivo davvero pieno di appuntamenti, italiani e internazionali. Serate private come quella di Portofino ai primi di agosto, una grande festa a Cellino San Marco, sempre in agosto, organizzata da Albano, con la presenza della Rai e di tanti altri artisti. Poi il 10 agosto alla Capannina di Forte dei Marmi, il 14 agosto festa in piazza a Madonna dei Baldaccini, Pavullo, Modena, il 21 agosto a Modica, Borgo Don Chisciotte, e finalmente il Canada, Toronto, partenza il 15 settembre per una serata al Casinorama con “biglietti già sold out”. Tanti anche i progetti in cantiere. “Per il mio futuro, oltre alle serate che continuerò senz’altro a fare - dice Ciacci - mi sto attivando per realizzare nuove incisioni ed esibizioni insieme ad un giovane di talento di nome Tommy. Il cd e lo spettacolo si chiameranno “Io non sono Elvis (Presley)”.
Non c’è dunque che aspettare per godere di nuove note rock. Intanto Ciacci si racconta: gli inizi, la formazione, i successi, gli incontri.
La musica passione di famiglia
“Ho iniziato a suonare la chitarra a 8 anni insieme ai miei due fratelli Tony (bongo) e Alberto (fisarmonica). La passione per la musica del resto aveva radici in famiglia in quanto nostro padre era un chitarrista cantante – afferma Enrico. “Nella mia strada professionale ho avuto anche un pizzico di fortuna. Infatti, cercando delle lezioni private, trovai un maestro, bravo chitarrista ma soprattutto ottimo insegnante. Parlo di Fernando Chierici che a quel tempo acquistò una certa notorietà in quanto aveva pubblicato due libri di ausilio agli aspiranti chitarristi: aveva infatti individuato un semplice e pratico metodo, detto appunto “metodo Chierici”, che permetteva di approcciare al meglio la chitarra per arrivare a prendere fino a 2400 accordi…”.
“Nel 1962- continua Ciacci - iniziai a far parte dei musicisti “turnisti” alla Rca ed ebbi la fortuna di essere chiamato da Ennio Morricone, non ancora famoso a quel tempo, per gli arrangiamenti di “Andavo a 100 all’ora”, un brano che dette il via alla popolarità di Gianni Morandi. Alla Rca rimasi per ben 29 anni dove prestai la mia attività e le mie doti, che si andavano sempre più affinando, con grandi nomi di direttori d’orchestra e maestri musicisti. Per fare qualche nome cito Bacalov, Nino Rota, Armando Trovajoli, Riz Ortolani,Carlo Savina, e Jerry Goldsmith. Con Guido e Maurizio De Angelis ho avuto l’opportunità di suonare nello sceneggiato TV “Sandokan”dove la mia chitarra venne ben apprezzata dal pubblico e dalla critica. La mia soddisfazione discografica più importante – continua - fu nel 1964 con il brano “Quando vedrai la mia ragazza”, testi di Gino Paoli e musica mia: 3,5 milioni di copie vendute tra Little Tony e Gene Pitney !!!”.
Ricordi e incontri
Un passato da professionista e anche molti ricordi e incontri con personaggi di spessore. “Ho suonato nei brani di Mina, di Rita Pavone, di Morandi, di Gino Paoli e di Luigi Tenco.
Di Tenco, che ho conosciuto, ho avuto sempre un ‘ ottima impressione sia per l’artista che per l’uomo. Quando lo incontravo a Roma non era affatto un “musone”, aveva voglia di vivere, si comportava in maniera riservata ed educata ma niente che lo facesse sembrare “strano” o diverso dagli altri. Tra i tanti episodi del passato ricordo una cena in un ristorante romano che mi è rimasta impressa per il resto della vita. A quel tavolo mi trovavo in compagnia della mia ragazza Mary Di Pietro e della coppia formata da Gino Paoli e Stefania Sandrelli (incinta di Amanda), e di Tenco. Fu una serata normale e serena ma in seguito per alcuni componenti di quel gruppo le cose andarono male: Mary morì in un tragico incidente, Gino Paoli poco dopo si sparò un colpo di rivoltella, salvandosi, e Tenco si suicidò. Di Gino Paoli ho anche un ricordo pieno di spensieratezza e allegria che risale a quando partecipammo insieme ad un Cantagiro e io guidavo ogni giorno la sua vettura e suonavo la chitarra durante le sue interpretazione di “Lei sta con te”. Finito quel bel periodo, stranamente si sparò poco dopo e rimasi fortemente impressionato da quel fatto”.
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