NICOLA VICIDOMINI, LE RIFLESSIONI DELLO "ZINCARO"

Nicola Vicidomini, comico e compositore nato a Tramonti, Salerno, al teatro Vascello di Roma (29 maggio) con lo spettacolo "Veni Vici Domini" ,protagonista il personaggio dell " zincaro", un fallito che veste male, non si lava, non  fatica... ma  cerca un suo ruolo nella vita. Uno  spettacolo che  presenta una  escalation di momenti , anche musicali, in cui il  grottesco personaggio amerà donne vecchie, sarà un produttore di fotoromanzi in economia, sarà sponsor dei suoi spettacoli, proporrà problemi insolubili, sarà poeta e rimpiangerà anche la sua casa di Tramonti. Uno zincaro che guarda il mondo contemporaneo con lucidità –passioni, amori, politica, spettacolo, reality- anche se lo trasmette al suo pubblico in modo surreale, tra versacci e provocazioni, quasi un " Booba " nero per adulti.L'artista a Villa Ada incontra il mondo il prossimo 29 luglio con Scapezzo

“ Gli anni passano e non so cosa fare”. Uno sbandato, un fallito, uno che si veste come “ uno zincaro", uno che non si lava, uno che non  fatica, ma uno che guarda il mondo contemporaneo con lucidità –passioni, amori, politica, spettacolo, reality- anche se lo trasmette al suo pubblico in modo surreale, tra versacci e provocazioni, quasi un " Booba " nero per adulti.    Il teatro Vascello di Roma,   diretto da Manuela Kustermann , ha presentato lo scorso 29 maggio "Veni Vici Domini"  di e con Nicola Vicidomini, comico e compositore nato a Tramonti, Salerno, uno spettacolo (produzione La Fabbrica dell’attore) in bilico tra Scapezzo e Fauno, nuovo attesissimo lavoro teatrale in corso d'opera. “ Un excursus poetico senza alcun approdo, un continuo corto circuito che contempla il fallimento come condizione universale” viene definita la performance che riscuote il consueto successo tra risate, plausi e coinvolgimento del pubblico, gran parte del quale affezionato all'artista.


«L'umorismo nasce dallo scontro tra quel caos che è la natura e il senso che la razza umana gli ha arbitrariamente impresso», sostiene Vicidomini, una maschera contemporanea “ che si assume il fallimento di tutte le cose, rompe la logica e agisce in una dimensione senza tempo, prossima al dopostoria Pasoliniano ". "Io in quanto uomo vado contro me stesso, in quanto animale faccio la cacca in miezzo alla via (...)", fa dire al suo Zincaro, essere grottesco già protagonista di svariate edizioni di Colorado (Italia 1) e Stracult (Rai 2).

L'artista, soprannominato “ il più grande comico morente”, rappresenta l’ innovazione del linguaggio comico avendo rigenerato la grande tradizione del cabaret europeo dall’omologazione linguistica imperante, e  riconosce  in Nino Frassica presente in sala, il suo maestro.   Grande l'energia di  Vicidomini spesa in scena,   forte  la vocalità , l’espressività mutevole della sua voce, la carica recitativa  e mimica ,tutte armi che trasportano lo spettatore   nel suo mondo estremo. Lo  spettacolo  presenta una  escalation di momenti , anche musicali, in cui il  grottesco personaggio amerà donne vecchie, sarà un produttore di fotoromanzi in economia, sarà sponsor dei suoi spettacoli, proporrà problemi insolubili, sarà poeta e rimpiangerà anche la sua casa di Tramonti.

Consueto sold out   per i suoi spettacoli e positive le critiche e i commenti sul suo  essere attore e maschera teatrale. Per il celebre scrittore e intellettuale Fulvio Abbate «nella nazionale dei grandi del teatro ci saranno Antonin Artaud, Bene Carmelo e Vicidomini Nicola e litigheranno tra di loro». Per Cosimo Cinieri, comprimario in scena dello stesso Bene, «lui non fa l'attore, è il teatro, inventa il corpo, la voce, gli occhi, tutto». Per Marco Giusti «è assolutamente imperdibile». Per Nino Frassica - con cui Vicidomini ha condiviso veri e propri assalti televisivi e radiofonici (non ultimi quelli di Programmone su Radio 2) - è una delle poche cose che valga veramente la pena andare a vedere.


Lo spettacolo di Nicola  Vicidomini, artista che  sarà presente anche alla rassegna di Villa Ada incontra  il mondo    a Roma, il 29 luglio con Scapezzo, rientra nella rassegna, decima edizione,  di EXIT- EMERGENZE PER IDENTITA’ TEATRALI( Teatro Vascello 20-31 maggio) , che da 10 anni porta avanti le istanze dell’indipendenza e della creatività nello spettacolo dal vivo, attraverso  spettacoli, workshop e tavole rotonde. Grazie al sostegno della FED.IT.ART. Federazione Italiana Artisti e del Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell'Attore – Teatro Vascello, EXIT 10 si  è proposta  con la partecipazione delle compagnie Abraxa Teatro, Bellavista-Conti, Bricolage Dance Movement, CRTScenamadre, La Platea, Scripta Volant, Teatraltro, Nicola Vicidomini e Walden, come un luogo di incontro e confronto sulla drammaturgia contemporanea e sull’anima creativa e organizzativa. In questa ottica la rassegna si è aperta il 20 maggio, con il contributo artistico di Julia Varley dell’Odin Teatret con una Masterclass dal titolo Le Azioni della Voce, e una dimostrazione-spettacolo “Il tappeto volante”, per la regia di Eugenio Barba e si concluderà il 30 maggio con I Volti di Faust, drammaturgia, testo e regia di Emilio Genazzini, Produzione Abraxa Teatro, e il 31 maggio ,Exit – Di chi è la terra? Ballata per Chicco di Grano, Pannocchia e Sacchetto di Citoni, Giordano, Massimi, Veruggio, Compagnia CRTScenamadre, Produzione La Fabbrica dell’Attore.

www.teatrovascello.it

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www.exiteatro.it


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