Aldo Caponi, in arte Don Backy , presenta il suo libro " Io che miro al tondo", edizioni Clichy, rieditato dopo 50 anni dalla sua prima uscita per Feltrinelli.Tante le storie, aneddoti e curiosità che girano intorno alla genesi del volume scritto dal cantante autore per mettere a nudo delle sensazioni d'amore con una descrizione molto particolare , di isole lontane mai viste ma descritte in modo immaginifico, suggestioni tropicali, accanto a un intreccio di personaggi dai nomi strampalati nati da realtà e fantasia.Incontro alla libreria I Trapezisti di Roma
di Ester Ippolito
Tante storie, aneddoti e curiosità girano intorno alla genesi del volume “ Io che miro il tondo “ a firma di Aldo Caponi, in arte Don Backy , primo cantante cantautore a mettere mano a un libro tra il 1966 e 1967, tra l’altro con grande successo di critica. La prima edizione vide la luce appunto nel 1967 per i tipi Feltrinelli, un particolare degno di nota, e oggi a 50 anni di distanza ecco una riedizione , questa volta a cura di Clichy. Tra le varie presentazioni in calendario in questo periodo , abbiamo incontrato il cantante scrittore a Roma , presso la Libreria I Trapezisti , dove, affiancato da Dario Salvatori, e stimolato dalle domande di Maurizio Zicoschi (nella foto in alto), Don Backy ha ripercorso le tappe di questa opera, dalla sua prima ispirazione , un litigio e delusione d’amore, una donna importante poi diventata compagna di vita, alla stesura accompagnata sempre da buona musica come nutrimento per le idee, all’incontro con Feltrinelli , che portò il manoscritto a Cuba e al suo ritorno lo volle editare così com ’era , senza correzioni o alcuna revisione. E poi il successo , la curiosità per uno stile inedito e originale, per la fantasia, per la descrizione di isole lontane mai viste ma descritte in modo immaginifico, suggestioni tropicali, accanto a un intreccio di personaggi dai nomi strampalati nati da realtà e fantasia. “Che cos’è questo libro? Un romanzo? Una storia d’amore? La favola dell’amicizia? Un sogno? Senza dubbio una delle cose più anomale e inclassificabili che siano mai state scritte in Italia- è stato detto. “ E’ un libro moderno , attuale, non sembra scritto 50 anni fa , propone uno stile particolare fatto di giochi di parole,spicca il coinvolgimento diretto con il lettore,la lettura è affascinante e richiama alla memoria autori importanti , come Calvino, per esempio- le parole di Zicoski.
Forse proprio per la sua freschezza e attualità l’opera viene oggi riproposta sul mercato. “ Dopo tutti questi anni – ha raccontato Don Backy- mi è arrivata la richiesta da parte di Cichy di rieditare questo libro. Ho accettato con grande piacere e ho avuto l’opportunità, questa volta, di revisionare la mia creatura , fare alcune correzioni e modifiche che avevo in mente già 50 anni fa, ma che non sono sostanziali alla natura del libro che è scaturito in modo fluido dalla mia fantasia grazie al fatto che ho sempre avuto una facilità nello scrivere fin da ragazzino. E mi stupisco sempre i parallelismi che alcuni critici fanno tra la mia scrittura e reminiscenze di grandi autori. Quando mi sono messo all’opera avevo tante cose da dire, avevo questa forte esigenza di esprimermi , ma non volevo scrivere canzoni . Avevo bisogno di esternare delle sensazioni d’amore più che scrivere una vera e propria storia. E ascoltando brani di Louis Amstrong e le chitarre di Tommy Garret ho capito come procedere. Il titolo “ Io che miro al tondo” riprende una mia canzone di successo “ Io che giro il mondo”.
Dario Salvatori ha evidenziato in modo particolare l’importanza della musica in anni come il 1967, e la novità di questo libro scritto per la prima volta da un cantante , "mentre adesso gli scaffali delle librerie sono pieni. Tra reminiscenze letterarie e coincidenze, che mi suscitano sempre curiosità, questa è un’opera interessante con uno stile proprio. Lo stile non si può ricalcare, dipende dalle letture fatte e dal proprio punto di vista”.
Don Backy ha dato luce poco tempo fa anche a un CD Pianeta Donna dedicato all’universo femminile, 12 brani in cui la donna cantata nelle sue più varie sfumature e figure : allegra, triste, sensuale, felice, decisa, avventurosa, amante, madre o moglie.