IntramontaNapoli, melodie di ieri e di oggi

L'eco e i profumi di Napoli.  Fulvio Cardona e Maria Teresa Giorgio, compagni d’arte e nella vita, hanno intrattenuto il pubblico dell’Auditorium Casc Banca D’Italia (10 febbraio 2017) per ben due  ore in maniera piacevolissima con il loro spettacolo  "IntramontaNapoli" , condotto da Clivia Atturo, soprano

di Elio Ippolito

La melodia e la canzone napoletana trionfano in ogni angolo del pianeta terra (e forse oltre), e di certo a Roma esiste uno zoccolo duro  che ama  questa tradizione, supportato da tanti giovani musicisti e cantanti  che si cimentano in questo settore,  che vanno grandemente omaggiati per tenere così vivo questo nostro vanto, e naturalmente da  artisti     “evergreen” , quelli cioè che passati i 50 e con alle spalle solide e lunghe esperienze tra teatri e piazze , sanno ben gestire la loro “napoletanità” sul palco e trasmettere forti emozioni.

Questo per dire che Fulvio Cardona e Maria Teresa Giorgio , compagni d’arte e nella vita, hanno intrattenuto il pubblico dell’Auditorium Casc Banca D’Italia (10 febbraio 2017) per ben due ore in maniera piacevolissima con  il loro spettacolo ben condotto da Clivia Atturo, soprano, che nell’occasione ha  illustrato ogni dettaglio delle splendide melodie inserite in scaletta. Nonostante l’improvvisa assenza del pianista (dovuta a seri problemi), l’uso di basi perfette - selezionate dal sound engineering Aleandro Marsili -ha consentito la perfetta efficienza della serata.

Fulvio Cardona,  in accordo ai testi e in sintonia col periodo in cui sono stati stati scritti , ha sciorinato bellissime interpretazioni una dietro l’altra mai mancando l’obbiettivo che era quello di tener fede alla tradizione e soddisfare il palato del pubblico napoletano e non. “Te voglio bene assaie” (1839) che rappresenta il passaggio dal popolare alla canzone d’autore, è stato il primo brano seguito poi da “Era di maggio” (di Salvatore Di Giacomo, storia di 2 innamorati che si ritrovano), ”O'Marenariello” (1893,di Gambardella/Ottaviano),”Je te vurria vasà” (Russo/Di Capua, un famoso amore infelice),”Maria Marì”(Roberto Murolo),,”Reginella” (di Libero Bovio datata 1917), “Carmela”(lanciata da Sergio Bruni),“Santa Lucia luntana”scritta da E.A. Mario  quando partivano gli emigranti per l’America ……con molta malinconia per la patria che lasciavano. La stessa malinconia che più o meno ha accompagnato  tutti i brani in scaletta…..il programma però  ha previsto, durante l’esecuzione dei brani  (alleggerendo così l’atmosfera) , la proiezione di stupende immagini di Napoli, il centro storico, le vie, i vicoli , le chiese, la visione stupenda della pizza e dolci come la pastiera,i babà etc etc.

Non  potevano mancare le immagini delle icone napoletane per eccellenza, Sophia Loren, De Sica, Eduardo e Peppino De Filippo, Pupella Maggio,Titina De Filippo,Massimo Troisi, Totò, Vincenzo Salemme, Biagio Izzo e tanti altri volti noti del cinema. Finita l’esecuzione di altri tre importanti capolavori quali “Dicitencello vuje”, Munasterio e Santa Chiara” e “Malafemmena” (Il brano di Totò cantato nel 1951 da Mario Abbate per il concorso di Piedigrotta), Fulvio Cardona ha ceduto il palco a Maria Teresa Giorgio che in pochi secondi si è calata perfettamente nei panni di Filumena Marturano esibendosi  nello splendido monologo che è la prova più impegnativa dell’importante opera di Eduardo De Filippo (storia di una ex prostituta che si riscatta pienamente per amore dei suoi tre figli)……grandi emozioni sul palco e in sala dove il pubblico ha frenato a stento una lacrimuccia.

Poco prima la stessa Maria Teresa aveva cantato “Maruzzella” di Carosone( incisa nel 1954  sul ritmo beguine con sonorità mediterranee) per finire poi    con “Aumm aumm” la sua parte cantata. In conclusione   l’esecuzione da parte di Cardona di brani meno datati quali “Terra mia” di Pino Daniele,”Cumm’è” (di Gragnaniello),” Io ce credo” (Eduardo De Crescenzo).


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