Giuliano dei Notturni, Il Ballo di Simone e non solo...

A colloquio con Giuliano dei Notturni, nome d'arte   di Giuliano Cederle. I suoi progetti, i suoi spettacoli sull'onda del mitico ballo di Simone, ritmo che ha fatto ballare più di una generazione

di Elio Ippolito

Giuliano dei Notturni, nome d'arte di Giuliano Cederle, è praticamente inseguito e perseguitato  dal successo de “Il  ballo di Simone”, cover della canzone  “Simon says” lanciata dagli americani  1910 Fruitgum,  che ha fatto ballare tante generazioni, e ancora  richiestissima  e ballata sempre con entusiasmo e allegria  nelle feste di piazza e nelle serate dedicate agli anni 60.

 

Simpatico, spigliato, comunicativo, dinamico  e pronto a raccontare  di sé nella parlata veneta, Giuliano ci ha anticipato  la sua prossima agenda degli impegni musicali, soprattutto in vista dell'estate, e i suoi “sogni nel cassetto”. E, a proposito di sogni nel cassetto, Giuliano si è aperto...  
"Il mio sogno - ha detto -  è poter far uscire un CD tutto mio di canzoni scritte in dialetto veneto e musicate col ritmo rock. Tre brani sono già pronti, due dei quali - questa è una vera anticipazione -  “La pension” e “Donne col gipon”, che  mi sembrano davvero interessanti.

Quali palcoscenici ti vedranno impegnato  a breve e per la prossima estate?

Per la primavera sono stato  già impegnato  in Piemonte ed esattamente a Saluzzo, mentre per la domenica delle Palme, il 17 aprile, ho partecipato  ad una bella manifestazione serale organizzata in piazza da Radio San Bonifacio (VR), dove c’è sempre gran movimento e si mangiano i “bigoli” ed altre specialità locali. Gran parte delle mie serate si svolgono in Veneto e in Friuli, ma non mancano  puntate nel Lazio,in Calabria (dove riscuoto molti consensi cantando le canzoni del  grande amico Mino Reitano), e in Sardegna.  Ad esempio  il 14 maggio sarò con  il gruppo  “ I Notturni” a Cormons (Udine) e il 17 maggio a Bertesina, frazione di Vicenza.  Con il mio gruppo, abbiamo  tante serate programmate  per il prossimo mese di agosto,  impegnisoprattutto  nell’area veneta con qualche puntata in zona Latina. E'   normale che nelle zone limitrofe al Veneto ci muoviamo tutti insieme, tra l’altro un componente dellaband è anche impresario e conosce bene le offerte dei dintorni.  Per altri impegni più lontani,  dovremmo  affrontare  le trasferte  con lievitazione dei costi  e  il più delle volte vado  da solo esibendomi con l’ausilio di basi musicali.

Con gli impresari che rapporti hai?

In genere io preferisco muovermi da solo perché non amo contratti vincolanti che possono generare malumori e incomprensioni. Tra  l’altro, come dicevo, anche quest’anno ho già fissato una decina di spettacoli per l’estate fino ai primi del mese di settembre prossimo.

Hai avuto altri passaggi  televisivi dopo  le tue ultime  apparizioni sulla Rai (Rai 1, Uno Mattina, e  I migliori anni  con Carlo Conti)?

Sì, ho partecipato ad un programma “Che musica maestro”,  in onda su Canale Italia (2 maggio), insieme a  Leano Morelli (l’autore di “Nata libera” -n.d.r.).

Qual è  il tuo parere  sulle nuove leve di cantanti?

Se ti devo rispondere in maniera “giornalistica”,ti dico che sono tutti bravi e va tutto bene. Se parliamo confidenzialmente, ti dico che non trovo nulla di interessante, sarà anche per puro egoismo ma il mio ritmo è diverso da quello delle nuove generazioni. Non  ho molto tempo per andare a studiare gli altri. I  giovani talenti  magari sono più preparati di me ma sembrano omologati alla stessa maniera, non vedo differenze tra loro forse perché nascono da format  uniformi.

C'è qualcosa che  recentemente  ti ha emozionato nel corso  dei tuoi spettacoli ?

Sì. Ero a Vicenza, quindi giocavo in casa, e col mio gruppo siamo andati a ruota libera : era previsto un concerto di un 'ora e mezza e siamo rimasti sul palco per 2 ore e un quarto eseguendo tutti i brani in voga negli anni 60 compresi i brani di Gianni Morandi e Nico Fidenco “Legata ad un granello di sabbia”.  E’ stato un bellissimo concerto, tutto davvero favoloso. Anche lo scorso marzo, al Piccolo Teatro di Padova, abbiamo trascorso una bella serata di musica. Con noi   sullo stesso palco, a supportare e ricordare  gli anni 60, hanno cantato Mal, Gian Pieretti, Dino e Gianni Pettenati.


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