La musica di " Soltanto"

“Soltanto” (Matteo Terzi), musicista di strada, dopo anni trascorsi suonando all’aperto in giro per l’Europa  partendo dalla sua Milano, è approdato all ’Auditorium di Roma  accompagnato dalla sua band. Parecchi dei suoi brani presentano toni ovattati e melanconici,  pensieri raccolti in giro per la Francia, la Spagna, l’Olanda e la Gran Bretagna

di Elio Ippolito

Un musicista di strada, che addirittura va a suonare e a proporsi in un luogo dove si esibiscono artisti importanti. Il suo nome è “Soltanto” (Matteo Terzi), ma non è "soltanto" un musicista di strada e questo, dopo anni trascorsi suonando all’aperto in giro per l’Europa  partendo dalla sua Milano, lo ha dimostrato ancora una volta nella sua performance del 17 marzo scorso al Teatro Studio dell’Auditorium di Roma. La curiosità di sentire  un giovane, uguale a migliaia di suoi coetanei che troviamo nelle strade di qualsivoglia città e capire perché sia stato oggetto di un benedetto crowfunding  per la musica, è stata la molla che mi ha condotto, macchina fotografica a tracolla, a recarmi nel tempio romano della musica.

Matteo, capelli arruffati, barba che incornicia un volto dolce, pashmina al collo, imbracciata la sua amata Gibson, ha fatto capire subito la sua vena romantica ed accompagnato dalla sua band (2 chitarre e batteria: Andrea Bussolo, Andra Gobbi, Andrea Bruzzone), si è lanciato alternativamente su cover di famosi brani  internazionali e su brani suoi come quelli che compongono l’album “Le chiavi di casa mia”, operazione resa possibile grazie alla raccolta, come detto, di dieci mila euro (ora alla prima ristampa ma che rappresenta il 4° EP del cantante). Parecchi dei suoi brani presentano toni ovattati e melanconici,  pensieri raccolti in giro per la Francia, la Spagna, l’Olanda e la Gran Bretagna.  "Viaggi che mi hanno fatto capire che la vita vera è lontana da quella quotidiana, del business, dei bilanci da far quadrare, dell'accontentarsi. La vita è osare, incontrare persone, emozionare ed emozionarsi con la musica, ascoltare le loro storie, raccontarne qualcuna se la si ha. Io posso raccontare di quando mi sono sentito come nel film Into the wild, costretto a rifugiarmi per tre giorni in un pulmino abbandonato nei boschi dell'Ardeche. O del vecchietto spagnolo che prima si allontanò infastidito dalla mia musica per poi tornare con dei panini imbottiti fatti apposta per me. O della bambina che ha voluto abbracciarmi dopo aver ascoltato le mie canzoni”. Tutte cose che accadono ai tanti chitarristi che incontriamo a Roma, a Barcellona, a Berlino ….un po’ ovunque. Ma non a tutti, anzi a pochissimi  arriva la chance – dopo le tante amicizie incontrate nel lungo pellegrinaggio musicale - di affrontare un tour ufficiale in teatri e club supportati da una granitica schiera di fan in continua crescita: oltre 25.000 copie degli EP di cover della collana  “In strada” , 30.000 views del video “Le chiavi di casa mia” e 150.000 views totali del canale Youtube e 25.000 followers totali sulle pagine dei social network. Siamo certi che Matteo non si farà  sfuggire l’opportunità di crearsi un suo pubblico fedele  e che la sua decisione, dopo la laurea in scienze politiche, di abbandonare lavori certi e ben remunerati sia stata una cosa giusta. Ovunque lui vada non è mai solo, è pieno di amici: “Gli amici sono tutto nella vita, sapete? “ Amici e curiosi come me che lo apprezzano o lo apprezzeranno nel suo percorso musicale e nelle sue sperimentazioni a volte un po’ ardite (vedi Tenco che non è nelle sue corde).

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VIDEO CORRELATO IN VIDEO GALLERY (MUSICA)


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