La raffinatezza delle musiche e danze persiane presentate al Piccolo Jovinelli di Roma dall’Ensemble Gulistan, il primo gruppo professionale di danza classica persiana in Italia, diretto da Marialuisa Sales. I brani musicali e gli antichi strumenti suonati dall’iraniano Pejman Tadayon
di Ester Ippolito
Gesti gentili, gesti quotidiani e aggraziati, espressività massima, un pizzico di civetteria, attesa di emozioni future… Sulla scena la suggestiva danza persiana Rags-e Bazarq, o danza del trucco (interpretazione Grazia
Gentili), uno dei balli legati alla danza di Corte dell’Iran (o Miniature Dance), proposti dall’ Ensemble Gulistan (Cristina di Venanzio, Grazia Gentili, Lucienne Musa, Carlotta Menna), il primo gruppo professionale di danza classica persiana in Italia, diretto da Marialuisa Sales, membro del Consiglio Internazionale della Danza (C.I.D.) dell'UNESCO.
L’occasione il laboratorio spettacolo dell’11 dicembre scorso al Piccolo Teatro Jovinelli, Roma, con la regia e coreografia di Marialuisa Sales, e la musica persiana dal vivo di Pejman Tadayon, giovane musicista iraniano. Una
performance che ha messo in scena un repertorio di brani, musicali e di danza, ispirati alla tradizione classica del XVIII -XIX secolo, sia in forma di assolo che in danza di gruppo (Qajariya,Keresme,Shalitee) con l’ obiettivo di avvicinare un certo pubblico a questo stile di danza molto prezioso e delicato. La danza classica persiana, che risale soprattutto ai tempi della corte Qajar (fine del 1700 e primi del ‘900), è ispirata a temi della poesia mistica, gode di un ricco patrimonio pittorico d’epoca ed è caratterizzata da una mimica accentuata e da passi leggeri. Uno stile valorizzato e diffuso al di fuori degli ambienti di corte dalla dinastia Pahlavi, e bandito dall’Iran dopo la rivoluzione islamica del 1979. Nello spettacolo dello Jovinelli, le danzatrici hanno portato in scena un’atmosfera molto particolare in abiti semplici e rigorosi, prevalentemente neri “per una precisa scelta - come ha sottolineato la stessa Marialuisa Sales:” Non abbiamo voluto proporre una ricostruzione ma illustrare ed evidenziare movenze e ritmi musicali”.
Musica e strumenti antichi: tar, setar e oud…
Ruolo da protagonista l’accompagnamento musicale che si caratterizza con il suono particolare che emana da strumenti antichi e originali, dei quali è esperto, e anche insegnante, Pejman Tadayon. “Lo spettacolo è andato abbastanza bene - è il commento del musicista iraniano,originario di una delle più belle città iraniane, Isfahan, dal 2003 in Italia dove svolge una ricca attività musicale,e che in questa occasione ha suonato con alcuni dei suoi allievi italiani. “ E’ stata la prima volta che abbiamo messo in scena a Roma una performance di danza e musica dal vivo persiana suonata e danzata da italiani. Ci sono ancora tante cose da sistemare e perfezionare ma sono contento di aver avuto fiducia nei miei allievi musicisti che da un anno studiano con me. Sono stato soddisfatto del loro lavoro, così come Marialuisa Sales ha avuto fiducia nelle sue allieve. La danza classica persiana è ancora poco conosciuta qui in Italia – continua - ed è
qualcosa di ben diverso dalla danza del ventre. E’ una danza molto raffinata, che si ispira e trasmette tanti simboli narrativi dalla storia persiana. Per me sono molto importanti sia il pubblico italiano che i connazionali iraniani che vivono qua, per questo sono impegnato in un lavoro di grande qualità, e devo saper scegliere brani adatti, creare atmosfere giuste per la danza, e sapermi avvicinare anche al gusto occidentale. Suoniamo - spiega ancora Pejman- tar, setar e oud, strumenti a corda persiani, il tombak, una percussione persiana fondamentale nelle danza, e altri strumenti antichi ”.
La danza della diaspora
“Questo spettacolo è nato dalla mia volontà di diffondere questo stile di danza – interviene Marialuisa Sales, una delle poche e più note studiose di questa danza che annovera nel suo curriculum trasmissioni per RAI Radio3, nel 2010, conferenze e seminari in tutta Italia connessi all’arte classica persiana e mediorientale in generale. E’ stata inoltre docente di Danza Classica Persiana presso il CUS dell’Università degli Studi “La Sapienza”, ha danzato per la
presentazione della prima traduzione italiana de "Le Mille e Una Notte" (Donzelli) ed ha organizzato in esclusiva per la studiosa Medea Mahdavi il primo seminario di Danza Classica Persiana a Roma.
“La danza persiana – continua- è a tutti gli effetti la danza della diaspora, praticata fuori dai confini dell’Iran dove ci sono forti comunità iraniane. Oggi il centro riconosciuto per questa danza è Los Angeles grazie alla grande comunità iraniana che vi risiede e qui ci sono le maggiori insegnanti di fama mondiale - alcune di queste hanno conosciuto le ultime danzatrici di corte - ma anche in Europa vi sono comunità iraniane importanti, come Londra. In Italia come docenti di danza persiana classica siamo poche, siamo in contatto tra noi, e vogliamo fa conoscere questo stile che in ogni caso non si presta davvero alla massificazione o alla spettacolarizzazione, e rimane un discorso elitario”. Marialuisa Sales si è avvicinata alla danza persiana in occasione della pubblicazione nel 2006 del suo libro Danza araba medievale e danza interpretativa della poesia araba (Akkuaria): da qui ha seguito ulteriori
stimoli e curiosità che l’hanno portata ad approfondire questo tema, la storia di questa danza e le sue varie influenze e contaminazioni. “La danza persiana è stata sicuramente influenzata dalla danza classica indiana – afferma- del resto i sovrani iraniani importavano musicisti e danzatori dall’India. Sono anche rintracciabili influenze dall’Azerbaijan, Uzbekistan e Armenia, quindi popolazioni non arabe dell’area centro asiatica”.
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Per saperne di più :
www.pejmantadayon.com
www.danzaclassicapersiana.blogspot.com
www.orchestes.com