Lo stile unico di Maristella Martella, danzatrice e coreografa di danze popolari del sud Italia, tradizionali e “reinterpretate”, ballerina solista del Festival de La Notte della Taranta...l'ambizione di andare oltre la tradizione, il rituale, l’accademico... I suoi modelli: "le rivoluzionarie della danza ovvero Isadora Duncan, Pina Bausch e Martha Graham"
di Ester Ippolito
Maristella va oltre. Oltre la tradizione, il rituale, l’accademico. Crea, sogna e incrocia passato e presente, classico e contemporaneo, elementi popolari del sud Italia con elementi del mondo mediterraneo, studia e accoglie nel suo orizzonte il tarantismo e la magia misteriosa del trance, comunicando e trasmettendo la forza ed energia dell’elemento femminile che ha spazio e ruolo in tutte le culture. E’ questa l’ambizione di Maristella Martella, di origini salentine, formazione classica e contemporanea, insegnante, danzatrice e coreografa di danze popolari del sud Italia tradizionali e “reinterpretate”, ballerina solista del Festival de La Notte della Taranta nelle edizioni del 2006, 2010 , 2011 e 2012, e coordinamento coreografico nelle edizioni 2011 e 2012.
..."una ballerina di danza popolare contemporanea"
E’ lei stessa a definirsi "una ballerina di danza popolare contemporanea”, un viaggio dello spirito senza confini geografici o temporali che si ispira alle danze più legate alla terra e al popolo. L’avventura di Maristella prende il via intorno al 1999, sotto l’influenza della forza del movimento neo folk che andava a riscoprire musica e danze tradizionali del sud. Nel 2001 la fondazione della scuola Taranta Power a Bologna , nata dall'incontro con Eugenio Bennato. “Prima ancora di incontrare Bennato– racconta Maristella- io avevo scoperto la danza popolare nelle sue varie forme espressive, non a casa mia in Salento, ma a Bologna dove questa esperienza del ballo popolare si stava diffondendo, anche se era considerato 'un tradimento della tradizione' fare lezioni di danza in modo strutturato. Voglio dire che ho fatto un percorso inverso a quello ritenuto magari più ovvio dal sud al nord… In seguito, naturalmente, sono tornata al sud, in Salento, per capire a scoprire, per studiare in modo scientifico, analitico, mantenendo una certa distanza, storia ed essenza della pizzica (ho iniziato andando a San Rocco a osservare la danza a scherma), le feste e l’atmosfera. Ma vorrei anche sfatare l’idea che in Salento si balli pizzica continuamente in tutti i cortili e piazze”.
Il viaggio artistico di Maristella ha preso anche altre direzioni. “Il mio viaggio esplorativo è andato oltre i confini italiani, ho raggiunto i paesi del Maghreb e del Mediterraneo, per conoscere il valore della danza in queste aree, e rafforzando la mia voglia di “ nterpretare” l’espressività della danza anche attraverso il teatro , richiamandomi anche all ’iconografia greco romana, ai veli, alla danza trance e al tarantismo, lavorando su questi simboli ed esaltando la femminilità e la sua libertà", afferma ancora la danzatrice. “Nelle mie coreografie la donna è un elemento importante, la vedo con le mani sui fianchi come nella tarantella, il femminile per definizione, donne come vere padrone nelle loro case", spiega ancora Maristella. Un percorso ricco, intenso e aperto a nuove esperienze e ispirazioni… Ci sono dei modelli di riferimento in questo cammino ? “Sicuramente le rivoluzionarie della danza – risponde con decisione Maristella – ovvero Isadora Duncan, Pina Bausch e Martha Graham, danzatrici che hanno osato sporcarsi i piedi…”.
La nascita della scuola Tarantarte
L'esperienza di docente è molto importante per Maristella, un momento di confronto e anche ispirazione. Dopo l'esperienza della Scuola Taranta Power è nata infatti Tarantarte, nel 2009 a Corsano e poi anche a Bologna, una realtà supportata dall’impegno di Maristella Martella insieme a Silvia De Ronzo e Stefania Cosi, con l'obiettivo di creare una continuità nel lavoro di formazione e di ricerca coreutica legata alle danze non accademiche del sud Italia e confrontarsi con le diverse danze popolari nel mondo. Tarantarte, che registra circa 300 allievi all'anno, propone oggi corsi di danze popolari tradizionali e stage coreografici a firma Maristella, gli Atelier, dove si insegnano coreografie ed espressività contemporanee e rivisitazioni. Maristella tiene inoltre in modo costante stage e atelier di taranta a Roma (IALS), Milano, Lecce, Parigi, Atene, Tangeri, El Jem. Nelle sue esperienze protagonista anche il teatro Danza con l’opera 'Taràn Tarante d'Amore di Lotta di Euforia di Trance', presentata al Festival Oriente Occidente di Rovereto nel 2011, accanto a una compagnia di danza Tarantarte in piena attività (sette danzatrici e il ballerino Gilles Coullet). In preparazione, inoltre, alcuni video danza, uno dei quali - sottolinea Maristella "con la regia di un vero e proprio regista come Edoardo Winspeare".
La Notte della Taranta... la danza popolare va in scena
Capitolo rilevante della vita artistica di Maristella è la sua partecipazione alla Notte della Taranta, l'esplosione della musica salentina e delle sue contaminazioni. “La mia prima esperienza di danzatrice alla Notte della Taranta è stata con Ambrogio Sparagna- racconta Maristella- e la ricordo con immenso piacere. Ma è stato il maestro Einaudi , nel 2010, che ha capito e riconosciuto l’importanza e il ruolo della danza accanto alla musica. La danza, finora, rappresentava infatti un ornamento femminile e collaterale. Mi ha scelto con il ruolo di coreografa, dopo un duro provino, proprio per le mie re-interpretazioni. E questo lo ritengo un passo importante dal momento che si è dato finalmente spazio alla danzatrice come interprete di un linguaggio personale ed è stato dato pieno riconoscimento alla danza popolare sul palco. Attendo un passo in più, un maggiore coordinamento nel campo musicale e coregrafiico dal momento , è davvero difficile affermarsi in questo ruolo professionale e consolidare questa posizione ”. Il viaggio di Maristella continua.
www.tarantarte.it