La Tarantella del Carnevale, la festa colorata che travolge e rigenera

Si è rinnovato al Parco della Musica di Roma il rito del Carnevale  popolare, suoni antichi, strumenti arcaici, danze e maschere tradizionali dell’Italia più genuina che sa mantenere le proprie radici.  In scena La Tarantella del Carnevale, progetto originale di Ambrogio Sparagna, con l’Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium, il Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni e il Gruppo Danzatori Popolari (Corpo di Ballo!) diretto da Francesca Trenta. Ospiti, da Lazio, Abruzzo e Basilicata , i gruppi mascherati tradizionali de I Giganti degli Aurunci , I Pulgenelle di Castiglione Messer Marino, e Le Maschere Cornute di Aliano,   che hanno portato allegria e colore.

E’ Carnevale, il Dio Balla! Allegria, liberazione, trasgressione invadono gli animi, le maschere popolari tra sacro,  profano e magia , tra colori e suoni,  raccontano le loro storie.  "Riviviamo  in parte le emozioni che colpirono Hector Berlioz, autore della sinfonia Carnevale Romano, e ricercatore di musica popolare,  nel suo viaggio in Italia, quando  ebbe l’occasione di assistere a carnevali tradizionali nelle nostre campagne- le parole introduttive  allo spattacolo di Ambrogio Sparagna.

 Spettacolo, che come sempre, si è snodato   sul palco della sala Sinopoli, con ricchezza di suoni e canti della tradizione   - da nord a sud-  buona musica,  danze e coreografie di grande grazia partite da lontano, dalla  Grecia, dove è possibile rintracciare le origini del Carnevale.

Fino  all’aria di festa popolare, femminilità, civetterie e pizziche, tarantelle e moresche  di grande effetto, in un alternarsi di quadri di insieme ,assoli e  danze di coppia.

" Alla base del lavoro coreografico-  ha spiegato Francesca Trentavi è il pensiero poetico, il testo che sviluppa una narrazione dei corpi  in modo individuale  o in forma di quadro. Su questo soffia la potenza del coro, gli arrangiamenti, il ritmo, la melodia, tutti elementi che creano una visione d'insieme.  I danzatori della Compagnia  hanno caratteri molto diversi, ma tutti sanno esprimersi  in forma individuale ma anche come corpo unico, e questa  è la loro grandissima  forza. Nel caso de La Tarantella di Carnevale ,in particolare,  vi è anche una forte relazione - gioco con i musicisti, e il pubblico, dal momento che lo spazio scenico non si ferma al palco  ma spazia  direi in maniera circolare"

"Quest'anno - continua la coreografa-  ho ripreso una coreografia pensata per Ballo! 2019 in cui era protagonista la Grecia.  Su questa base il primo quadro è stato  ispirato da  Dioniso che con il Satiro danno vita all'ebrezza. Le donne dono le cariatidi prendendo spunto da visioni e immagini del Tempio di Athena. Sotto la forza di un brano grico salentino, Dioniso è stato interpretato da Riccardo Cananiello e il Satiro da Mattia Carlucci.  Atena da  Lavinia Ottolini e le cariatidi da Miriam Tocca, Silvia Cesaroni, Silvia D'Afflisio , Antonella  Raffaelli, Massimina  Serafini, Fabiola Barbierato, Simona Danieli, Francesca Cugini, Anna Candeliere e me stessa. I colori a contrasto degli abiti  richiamano   la vita e la morte, Carnevale e Quaresima". 

"Richiamandoci  alla tradizione del nord (Comacchio, delta del Po), nell'interpretazione del brano Aran Buten, suggestivo assolo di Stefano Campagna :i l Fiocinino  si fa largo nella nebbia delle valli per riuscire a pescare. Qui l'arrangiamento ritmico potente del maestro Sparagna e dell' Orchestra, le voci del coro di 90 elementi  hanno scavato nella emozione  in un periodo come questo in cui siamo  avvolti nella nebbia della paura.  Con la moresca  Luicia Miao siamo esplosi nel carnevale  più moderno, danzatori  e danzatrici si sono trasformati in Gatti, con le loro contese amorose  e tra salti e sinuosità  è emerso anche un tango. E poi l'interazione con le maschere  popolari. Vincerà Carnevale? Noi ci siamo divertiti tantissimo e anche il pubblico". 

L’ondata delle maschere  popolari,  tra palco e platea, stupisce,  incuriosisce  ed emoziona sempre,  con tutto il loro significato antico e sapore italiano. Tra i gruppi protagonisti di questa ottava  edizione de La Tarantella del Carnevale i Giganti degli Aurunci, con le loro grandi proporzioni, costruite con cartapesta e altri materiali poveri che rimandano alle antiche figure della Commedia dell'Arte. Queste maschere  continuano a caratterizzare molte feste carnascialesche in quei piccoli borghi dove ancora si svolge la tipica farsa popolare della “Canzone di Zeza e Pulcinella”, la figlia Vincenzella e il suo futuro sposo.

I Pulgenelle di Castiglione Messer Marino, Chieti, sono la maschera più suggestiva del Carnevale tradizionale del borgo abruzzese. Un costume originale in cui spicca un cappello a punta di grandi proporzioni che richiama una serie di significati magico rituali tipici del mondo arcaico contadino dell'area interna dell'Appennino centrale." Ci vuole equilibrio per sostenere queste maschere- il commento del maestro Sparagna l'equilibrio è lo spirito della vita, capace di indicarci anche la via della pace". 

E poi Le  maschere cornute di Aliano , descritte anche da Carlo Levi nel suo “ Cristo si è fermato a Eboli”. “...Venivano a grandi salti, e urlavano come animali inferociti, esaltandosi delle loro stesse grida. Erano le maschere contadine”. Le maschere rievocano creature demoniache e goffe, il cui carattere minaccioso è mitigato dai coloratissimi cappelloni che ne decorano il capo. Costruite con argilla e cartapesta, dalla parte frontale spuntano corna pronunciate e nasi pendenti enormi. In cima ai cappelloni è ricavato un foro decorato con una penna di gallo. 

Le maschere, insieme ai danzatori popolari  di Francesca Trenta, hanno continuato  la grande festa per piccoli e adulti anche all’esterno dell’Auditorium  in una parata di suoni, musiche e coriandoli. Un nuovo  spettacolo  travolgente e rigenerativo come è del resto il significato simbolico del Carnevale, che apre la porta a una nuova stagione, a una rinascita.

e.p.i.

 

Auditorium Parco della Musica” Ennio Morricone”, Sala Sinopoli, la Tarantella del Carnevale, un progetto originale di Ambrogio Sparagna

Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica, Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni ,Gruppo Danzatori Popolari diretti da Francesca Trenta con la partecipazione dei gruppi mascherati tradizionali, I Giganti degli Aurunci (LT/CE), I Pulgenelle di Castiglione Messer Marino (CH) e Le Maschere Cornute di Aliano (MT).

Una produzione Musica per Roma 

I danzatori del Corpo di Ballo! dell'Auditorium

Con Francesca Trenta Anna Candeliere , Fabiola Barbierato , Massimina Serafini,  Simona Danieli,  Alessandra Pansi Pansera , Silvia Cesaroni, Silvia D'Afflisio,  Miriam Tocca,  Lavinia  Ottolini , Antonella Raffaelli,  Francesca Cugini, Mattia Carlucci , Riccardo Cananiello , Stefano Campagna.

Coreografie originali di Francesca Trenta

Foto Ballareviaggiando.it di Elio Ippolito

 


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