TerrAntica, musica popolare del centro-sud Italia: un gruppo storico che fonde passione e ricerca con grande entusiasmo e competenza. Teresa Andreoli, voce solista e 'anima' del gruppo, racconta a Ballare Viaggiando le esperienze che, insieme ai suoi colleghi, l'hanno portata ad esibirsi in giro per l'Italia e per il mondo.
B&V: Come nasce l'idea di cantare, suonare e ballare musiche tradizionali del centro e sud Italia?
Teresa Andreoli- Il primo contatto è stato nel mondo della scuola, quando come insegnante di educazione fisica ho partecipato ai corsi di danze popolari, soprattutto del sud, entrando in contatto con associazioni e personaggi significativi in questo campo, tra cui Nando Citarella; entrai a far parte del piccolo gruppo che danzava durante le sue esibizioni con 'I tamburi del Vesuvio'. Poi ognuno seguì la sua strada; io, insieme ad altri amici e colleghi appassionati, andai ad incontrare gli anziani che, nei vari paesi del centro-sud, ricordavano bene i canti, le musiche e i balli tradizionali dei luoghi dove vivevano da sempre. Tutto questo negli anni ottanta era ancora trascurato, andava riportato alla luce, rivalutato, ed è proprio quello che ho fatto insieme al mio compagno di allora, Mauro Bassano, che già era musicista e che in quegli anni imparò a suonare l'organetto e poi la zampogna. Abbiamo cominciato concentrandoci sui paesi della provincia di Rieti per riesumare il Saltarello, molto diffuso in quella zona ma poco conosciuto altrove, e poi siamo stati in giro, per esempio in Puglia e in Calabria, soprattutto nella zona di Reggio e nell'area 'grecanica', specializzandoci anche in tarantelle e pizziche, imparando a suonare le varianti regionali di queste danze che allora non erano certo famose come oggi.
A un certo punto abbiamo incontrato un gruppo di giovani musicisti come noi due, e abbiamo cominciato a cantare e suonare insieme, formando nel 1996 il gruppo TerrAntica, che tra l'altro ha portato la pizzica nei locali di Roma dove di solito si suonava blues o rock. Il periodo di maggior splendore è stato dal 1996 al 2000. In quegli anni ci siamo esibiti con regolarità nella capitale, ma anche altrove, per esempio in Francia, e ci hanno perfino invitato a Chicago, negli Stati Uniti, per un mese: un'esperienza di cui andiamo fieri.
B&V: Come continua oggi l'esperienza musicale di TerrAntica?
Teresa Andreoli- Oltre a voci, organetto e zampogna, abbiamo la ciaramella, le percussioni (tamburelli, tamorre, nacchere), la chitarra, il violino, e la lira calabrese, strumento arcaico che rappresenta uno dei nostri fiori all'occhiello, perchè è difficile da trovare in altri gruppi musicali. La cosa bella è che abbiamo imparato attraverso la ricerca sul campo, ascoltando i canti dagli anziani del centro-sud, che cantavano senza accompagnamento, in dialetto. Io, tra l'altro, ho anche imparato a cantare con solo voce e zampogna, cosa non facile. Abbiamo partecipato regolarmente a festival ed eventi in vari luoghi del centro e del sud, come ad esempio il festival della zampogna a Maranola (Latina). Anche dopo, almeno fino al 2006 abbiamo continuato ad esibirci, soprattutto a Roma, con un pubblico sempre più curioso e numeroso.
Successivamente abbiamo diradato le esibizioni, ma ci siamo ancora: sei componenti, parecchi strumenti e un repertorio ampio e diversificato: saltarelli, tarantelle campane e calabresi, pizziche, con brani della tradizione ma anche composti da noi; Luca e Rino, due membri del Gruppo TerrAntica, hanno composto una meravigliosa tamurriata dal titolo Meridione, con un testo ancora molto attuale sebbene sia stato scritto vent'anni fa. Ci siamo concenterati su quattro regioni: Puglia, Calabria, Campania e Lazio; io amo in modo particolare il repertorio calabrese e pugliese, mentre Mauro è appassionato di saltarello, e lo canta anche.
B&V: E' cambiato negli anni il panorama della musica e dei balli popolari?
Teresa Andreoli- La musica tradizionale oggi attrae un pubblico ampio; tutti vogliono ascoltarla e ballarla, e i concerti attirano folle oceaniche, cosa impensabile quando noi abbiamo cominciato. E' un fenomeno ormai quasi di moda, anche all'insegna della contaminazione, come dimostra la festa della Taranta e soprattutto la serata finale a Melpignano, nel Salento. Ma ci sono anche altri esempi di questo coinvolgimento della gente; a Badolato, un paesino in provincia di Catanzaro, la scorsa estate c'è stato un festival che ha riunito gruppi musicali delle due aree 'grecaniche', quella pugliese e quella calabrese, con un foltissimo pubblico. E' bello che la musica e la danza popolare siano tornate in auge, anche se in forme rinnovate, contaminate e diverse da quelle di una volta.
B&V: Chi sono e che ruolo hanno i singoli componenti del gruppo?
Teresa Andreoli: Eccoli: Teresa Andreoli, voce e castagnette; Pino Lo Manno, percussioni; Rino Ziccardi, voce, chitarra, tammorra; Martina Bassano, violino; Marco Cherubini, chitarra solista; Mauro Bassano, organetto, zampogna, chitarra battente, lira calabrese, voce. Nei giorni scorsi abbiamo suonato e cantato al Caffè Letterario di Roma – una serata molto partecipata – e sono in programma altre esibizioni.
Livia Rocco