Un viaggio al Sud (Puglia) tra lavoro, fatica e sfruttamento, dolore e malattia, amore, devozione e religiosità attraverso danze simboliche, stilizzate e intense che ci riportano a rituali antichi ...sotto gli occhi di tre Santi : "San Vito dove si danza nell’acqua, San Paolo che per primo scacciò la serpe, dove i piedi battono un tempo sempre uguale, San Rocco e la sua danza dei coltelli per scacciare i malanni “. Dal passato al presente. Questa l’anima dello spettacolo- intenso e vero- VI. PA.RO Storie di Santi e Veleni, andato in scena l’11 novembre al Teatro Centrale Preneste di Roma. Un progetto coreografico della Compagnia Carlucci/ Cananiello ( Mattia Carlucci e Riccardo Cananiello): due i danzatori in scena che rendono vivo il racconto di una intera Comunità.
Suggestivo e potente, senza spettacolarizzazioni superflue, la performance di Mattia Carlucci e Riccardo Cananiello ha intrecciato la danza tradizionale legata ad antichi rituali con la danza contemporanea proponendo al pubblico quadri intensi che riportano ai simboli del tarantismo, i nastri, l'acqua, i colori, il ragno , il serpente , i coltelli, il ritmo del tamburello. Da Galatina a San Vito dei Normanni a Torrepaduli - ma come viene spiegato , si tratta di un viaggio “che parte dalla Puglia e guarda a tutto il Mediterraneo". E',infatti, un viaggio universale che tocca malattia e sofferenza, lavoro e sfruttamente, ma anche l'amore. Ed è la danza che, come una preghiera è fonte di riscatto. Uno spettacolo che nasce da dentro, dal cuore dei protagonisti, entrambi salentini, legati alla tradizione per legami familiari, e che possono ancora giovarsi di ricordi veri, esperienze, racconti ascoltati dagli anziani come testimonia del resto la colonna sonora fatta di registrazioni di canti antichi e testimonianze delle anziane sul ruolo della pizzica, la danza che guariva. Ed è questa verità la fonte dei ricordi dei due giovani espressi nella parte teatrale dello spettacolo.
L'intersecarsi di danze popolari, danza contemporanea e teatro è la miscela che conduce lo spettatore a passare da un passato mitico al nostro presente. Un progetto coreografico interessante che si è concretizzato anche grazie a un felice incontro.
"Io e Riccardo- racconta Mattia Carlucci- ci siamo conosciuti lo scorso gennaio qui a Roma, alla Casa della Pace, spazio dove lui cura la direzione artistica e dove io ho avviato il mio laboratorio stabile di teatro danza connesso alle danze popolari del sud italia. Siamo entrambi salentini, fortemente legati alla nostra terra e al nostro patrimonio culturale orale fatto di danze antiche, cunti e canti. Il nostro amore per il teatro ci permette di difendere la memoria di chi prima di noi ha danzato e cantato, tramandandoci tutto questo. L'arte del teatro e della danza diventa un grande canale espressivo per raccontare tutto questo. Un passato antico fatto di sofferenza e miseria, ma anche di tanto amore e devozione. Per dare voce a chi non l'ha mai avuta. Ecco perché le registrazioni dei canti di Nonna Rosina, di Rita Lelli (musicoterapeuta di San Vito dei Normanni). Tutto diventa ponte tra passato e presente, per raccontare come il rito e il mito antico hanno senso di esistere ancora oggi e la danza e il teatro - ancora una volta - si offrono a servizio di tutto questo. Da tutto questo nasce la volontà mia e di Riccardo di raccontare ciò: uno spettacolo devozionale coreutico per San Vito, San Paolo e San Rocco e alle danze connesse alle loro figure".
"Lo spirito- le parole di Mattia e Riccardo- non è quello di una fedele riproposizione della filologia della danza tradizionale, ma quello di cercare nuovi linguaggi, mantenendo allo stesso tempo il sentimento di un tempo per raccontare l'antico dal punto di vista della nuova generazione che oggi ha la responsabilità di conservare e continuare a tramandare questo grande patrimonio orale e ringraziare in qualche modo tutte quelle persone che hanno danzato e suonato prima di noi, che hanno permesso che Vi.Pa.Ro - Storie di Santi e Veleni vedesse la luce".
Ester Ippolito
MATTIA CARLUCCI - Danzatore e performer, nasce a San Vito dei Normanni, un piccolo paese dell’Alto Salento, lì dove tutto è iniziato, tra i suoni di un mandolino nelle barberie e i canti di due donne anziane con un tamburo in mano. Studia presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna dove si laurea a pieni voti in Teorie e Culture della rappresentazione, con una tesi di ricerca che va a coniugare il mondo del teatro con quello delle danze rituali di matrice tradizionale, progetto che manda avanti tramite laboratori formativi e creazioni sceniche personali. In parallelo si forma come danzatore, passando attraverso studi teorici e pratici del teatro fisico e del teatro danza grazie all’incontro con numerosi maestri nazionali ed internazionali, stringendo con alcuni di essi importanti collaborazioni. Dal 2018 entra a far parte del Corpo di Ballo dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, diretto da Francesca Trenta insieme al Maestro Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana. Attualmente conduce un laboratorio stabile sulle danze tradizionali del centro e sud Italia, coniugandole alla pratica del teatro fisico e del teatro danza, ponendo l'attenzione simbolica e rituale del movimento e soffermandosi sulla consapevolezza del corpo come canale espressivo personale, nei confronti dell'altro e dello spettatore.
RICCARDO CANANIELLO- Attore, danzatore e performer - classe 1996- nasce a Serrano, un piccolo paese nel cuore del Salento. Raggiunta la maturità si trasferisce a Roma dove consegue la laurea triennale presso il DAMS di Roma Tre e successivamente la laurea magistrale in Informazione Editoria e Giornalismo. Si avvicina al mondo dello spettacolo da bambino con lo studio della danza classica, e in seguito raggiunge il mondo del teatro. E' attore in diverse opere contemporanee, ma anche in spettacoli classici . Attualmente, oltre a portare avanti i suoi progetti teatrali, collabora alla gestione artistica del Teatro Vittorio Gassman di Ripi e della Casa Della Pace di Roma.
Foto Ballareviaggiando.it by Elio Ippolito
Video Ballareviaggiando.it
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