Raccontare è sempre stato un momento vitale per la Comunità riunita nell'ascolto . “ Il racconto è sempre alla base di una tradizione popolare, oggi la società contemporanea racconta poco, principalmente informa” . E' partita da questo assunto la bella puntata di Incontri Popolari, l'appuntamento del mercoledì su Zoom (30 marzo) ideato e curato da Roberto D'Agnese, che indaga nel mondo del popolare tra devozione, leggenda, rito, musica e danza.
Un autorevole parterre di studiosi ha dato vita a un interessante confronto sul valore della narrazione- tante le sue forme dalla fiaba, analizzata negli anni da antropologi , studiosi e e psicologi- al Mito, fino al Sogno .- insieme ad alcune performance recitative che hanno tenuto attaccato allo schermo il pubblico fino a tarda notte. Tra gli ospiti Fioravante Rea , attore, narratore e musicoterapeuta, Stefania Spanò, cuntatrice e scrittrice, Angela D. Severino , attrice e narratrice , Marisa Menna, istruttrice metodi e Tecniche dell’Unione e del Risveglio. E poi gli ospiti fissi della rassegna come Ugo Vuoso, _antropologo e presidente del Centro Etnografico Campano, e Pierpaolo De Giorgi, filosofo delle tradizioni popolari e musicista ,con la la partecipazione speciale del musicista pianista Luis De Gennaro con il suo “ racconto musicale” sempre graditissimo.
Perché è doveroso interrogarsi sulla tradizione narrativa di origine soprattutto orale? Perché da molti anni è a rischio … “ in una società come la nostra , nella quale emigrazione, urbanizzazione, comunicazione di massa, hanno tolto ogni spazio a quelle occasioni di riunirsi e narrare, che erano consuete nell'organizzazione della vita popolare”. Parole di Jacopo Recupero, prefazione al volume Narrativa di Tradizione orale di Aurora Milillo, 1977. E a maggior ragione tutte le iniziative che tendono a ricomporre questo panorama “ raccontando”, sono da considerarsi un vero tesoro.
L'arte del raccontare. E la terapia
“ L'uomo chi è ? Ognuno di noi viene al mondo ed è un racconto. La propria voce, le corde vocali, sono uno strumento. E l'uomo, attraverso la voce, riesce a suonare i propri pensieri. L'oralità è fondamentale per la nostra storia ed evoluzione prima ancora dello scrivere, come ci racconta la tradizione contadina e marinara”. E' quanto ci ha raccontato Fioravante Rea che , nell'ambito delle sue attività porta avanti il progetto Musicalità Umana e Narrazione, e la narrazione nella sua visione diventa Terapia . “ Quando l'uomo riesce a raccontare si sviluppa uno stato di benessere, è l'io che si mostra agli altri. La società ha bisogno di raccontare per ristabilire rapporti e ricomporre fratture o conflitti. Se la società non si racconta si ammala ( rapporti di coppia, genitoriali, vicini di casa , relazioni in genere). E come vediamo, l'assenza di comunicazione genera la guerra “. Rea ha poi disegnato l'atmosfera del raccontare: “ Quando cuntiamo lo facciamo con tutto il corpo e guardiamo negli occhi gli spettatori”.
Il passaggio di testimone
Stefania Spanò riunisce in se stessa la figura della narratrice e della scrittrice come autrice del libro “ Nannina o dell'arte del cuntare “ dove il sottotitolo recita: “ le parole, le storie spiegano, curano, aiutano ad affrontare una realtà cruda e insensata”. “ La mia opera, che prende lo spunto da mia nonna cuntatrice , mi ha impegnato molto nella ricerca , attingendo a fonti orali dirette, e nella realizzazione . Il tema centrale è la memoria , il passaggio di testimone nonna - nipote, il contesto l'evoluzione di un luogo, Secondigliano, da comunità contadina ad agglomerato urbano macchiato dalla camorra. Qualcosa che trasforma anche il modo di raccontare, oggi siamo tutti alfabetizzati e ci sono più difficoltà”. Ma la forza del raccontare va valorizzata. Come diceva la nonna di Stefania “ E' bello essere scrittori che si fanno ricordare, io parlo e non vengo ricordata”.
Il racconto , il restauro
Angela Severino è impegnata in una operazione inversa ovvero il passaggio dalla scrittura alla narrazione , investendo in molti progetti, tra questi la formazione del duo de Le Cuntastroppole con Stefania Spanò, portando in giro i cunti e ricreando la vecchia Comunità in ascolto. Non racconti per bambini ma per adulti richiamando la Comunità a riunirsi. “ Raccontiamo le storie non nei teatri, non abbiamo scenografie. Scegliamo luoghi ristretti dove c'è un rapporto diretto con gli spettatori , salotti, cantine, cortili, taverne... In questi casi – ha spiegato Severino- l'attore deve ricucirsi addosso il racconto , deve riavvicinarsi , no immedesimarsi- Nel raccontare qualcosa di orale , spesso una memoria frazionata, va fatta anche un'opera di restauro , facendo appello anche alla memoria di altri”.
..anche il sogno è racconto
Marisa Menna ci ha portato in un'altra dimensione , quella del Sogno, “ l'altra parte della nostra vita dove risiede un grande potenziale inutilizzato. Noi viviamo sia quando siamo svegli che quando doremiamo, ed è il sogno che ci fa capire la nostra parte profonda , ricca di risposte e di intuizioni importanti. Scrivere i propri sogni aiuta a mettere ordine e a trovare un nesso. In questa ottica , prima di andare a letto, dovremmo creare dei rituali che ci accompagneranno nel sonno. Luci soffuse, eliminare onde elettromagnetiche“. I nostri sogni sono i nostri racconti e il libro guida di questo percorso -l'autore è considerato un “ mentore” dalla studiosa- è “ Il senso del Sogno” di Umberto Di Grazia.
A Ugo Vuoso e Pierpaolo De Giorgi, come sempre, il compito di tirare le fila di questo confronto. “ Il racconto rende viva la Comunità. E dalle testimonianze precedenti , il raccontare ha assunto più direzioni- il commento di Vuoso. “ Abbiamo la fiaba (una forma che non deve essere considerata solo destinata ai più piccoli), la leggenda, i miti , racconti che regolavano il mondo, il sogno, e il racconto teatrale, che abbiamo visto in occasione di alcune feste popolari in cui si rivisita il rito. La narrazione tradizionale è complessa, è una trasmissione di valori, di idee. Il folclore poi non deve essere originale , sono consentite poche variazioni e la Comunità ha sempre avuto il ruolo di controllore”.
Vuoso ha ricordato anche il valore della raccolta di fiabe di Vittorio Imbriani “ stenografate” e pubblicate così come erano stato espresse dalle persone interpellate . A questo si è aggiunta la Discoteca di Stato (1968-1969) con la nastroteca, ovvero la conservazione delle tracce audio dei racconti del mondo popolare. “ Un patrimonio che è stato fermato”. L'antropologo ha accennato a varie figure che raccontano: i cuntisti, storie epiche; i cantastorie; e anche il teatro di figura (marionette).
Pierpaolo De Giorgi si è soffermato sul Mito , sul suo forte potere regolatorio del mondo, un racconto “ sacro” che viene da lontano, e sul valore della mitoterapia dove i racconti mitici possono aiutare l'uomo. E ha ricordato il sito di Epidauro e il rito di guarigione attraverso il sonno e il sogno di Asclepio. E nelle vicinanze un'area dove si faceva musica e si danzava. ” Noi viviamo nel Mito , anche la scienza è Mito e dal Mito si produce il Logos, la legge universale. Nel tarantismo ritroviamo il Mito e anche nei nostri sogni E' importante sognare per avere un mondo migliore”.
Ester Ippolito
Gli "Incontri Popolari", centrati sulle tradizioni italiane, proseguono ogni mercoledì, alle 22,00 sulla piattaforma Zoom. Per partecipare basta inviare un messaggio WhatsApp al 3402829757 con scritto Incontri Popolari. Poco prima dell’inizio dell’evento verrà inviato un link per l’accesso. Evento gratuito
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