C'era una volta la pizzica...Un corso di lezioni , iniziato a ottobre scorso (ogni mercoledì) a Parco Tirreno sull’Aurelia, e ancora in svolgimento, che prende il nome di “ Pizzica, il ritmo che cura” , proprio a spiegare lo spirito che lo guida. Trasmettere ai propri allievi una esperienza particolare (prima parte)
”Durante le feste patronali in Salento, il paese si vestiva allegramente di luci, colori, odori, la gente in piazza ballava la pizzica,belli, brutti, giovani e vecchi…. Qualcuno a turno suonava il tamburo o altri strumenti, chi suonava non era necessariamente un musicista, chi ballava non era affatto un ballerino. Una danza che non aveva canoni, né tanto meno stili, solo il ritmo del tamburo dettava legge..e in quel giorno si potevano dimenticare i pensieri e con quel ritmo la gente parlava la propria lingua”. Con queste parole Francesca Malerba, salentina di Galatina, ricorda il senso vero di questa danza che fino a 20 anni fa nel Salento, quando questa area era ancora fuori dai circuiti turistici, si ballava come danza di piazza e terapia musicale per i tarantati. Malerba, che balla pizzica da sempre, la insegna a Roma nei corsi ideati da U’Papadia, cantautore e percussionista salentino (ultimo successo La Peronospera), e un’attività didattica quindicennale di tamburello e danza.
Il ritmo che cura
Parte da questi forti ricordi e da una profonda interiorizzazione di questo ritmo la mission di U’Papadia e Malerba che vogliono trasmettere ai propri allievi una esperienza particolare così come è stata vissuta da loro direttamente nella propria infanzia e adolescenza, facendo emergere anche tutto il retroscena antropologico e culturale che c’è dietro questa danza oggi così popolare anche fuori i confini del Salento. Ed ecco che il corso di lezioni da loro proposto, iniziato a ottobre scorso (ogni mercoledì) a Parco Tirreno sull’Aurelia, e ancora in svolgimento, prende il nome di “ Pizzica, il ritmo che cura” , proprio a spiegare lo spirito che lo guida. Lo stesso spirito che aleggia negli stage previsti una domenica al mese al Centro Mocobo (Piramide Cestia) per chi non ha la disponibilità di tempo per seguire un corso regolare. “ Cerchiamo di approfondire tutti gli aspetti della pizzica – ci racconta Francesca Malerba - partendo dal canto, tamburello e danza e sincronizzazione del corpo, avvicinandosi a questo ritmo anche attraverso racconti ed esperienze personali ,fino ad arrivare alla ronda finale. Il riscontro che abbiamo dai nostri allievi, senza distinzione di età, e anche da quelli numerosissimi degli stage, ci dà molte soddisfazioni e ci sprona a continuare su questa strada”. L’obiettivo è far imparare a ballare, suonare e cantare la pizzica tenendo presente l’atmosfera reale in cui questo ritmo si è sempre esplicato, ovvero le occasioni di festa, momenti di aggregazione e spensieratezza. Ricordando anche che questo ritmo veniva “somministrato” alle donne e agli uomini affetti dal Tarantismo che danzavano ininterrottamente per giorni per eliminare il veleno, per liberarsi dal male. “Il ritmo tribale e ipnotico e la danza molto legata alla terra hanno ancora oggi la caratteristica di essere liberatori. Oggi il Tarantismo è sparito, ma l’esigenza di “eliminare il veleno”, e di “liberarsi dalle vessazioni è ancora presente - concludono Malerba e U’Papadia, invitando tutti a partecipare a questi momenti molto particolari.
Per informazioni sui corsi cell. 338 6814889
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