"Per capire una manifestazione culturale come la danza, è essenziale comprendere l’intenzione di chi la balla da secoli”. Sono le parole di Tullia Conte , autrice del libro «L'altra taranta – Annabella Rossi e il tarantismo nel Cilento» nato dall’impegno della danzatrice e docente di origine cilentana, ma che opera a Parigi con la sua scuola SuDanzare , per “ridare voce ad un racconto che è stato "dimenticato".
Riappropriarsi della propria terra- valori, tradizioni, musica e danza- attraverso la ricerca e un percorso dell’anima. Arrivare a “comprendere meglio il Cilento, terra stupenda ma piena di contraddizioni, martoriata dalla speculazione edilizia e dalla criminalità organizzata “. Far emergere il Cilento e la sua storia dalla dominazione demartiniana e dei suoi studi sul tarantismo che hanno ruotato essenzialmente sulla Puglia / Salento ( “De Martino identificò la Puglia come territorio d'elezione del tarantismo"). Queste le spinte che hanno condotto Tullia Conte ad avvicinarsi ancora di più alla sua terra, alla sua storia, alla documentazione del tarantismo in questa zona, allo studio della danza popolare di matrice cilentana che non sia solo la “ copia” della pizzica della limitrofa Puglia.
Il libro di Tullia Conte " L'altra Taranta-Annabella Rossi e il tarantismo nel Cilento" prende il via dalle ricerche dell’antropologa,oggi scomparsa, Annabella Rossi sul tarantismo nella regione Campania, soprattutto Cilento, e dalle indagini svolte in ambito universitario nel 1976 : 50 testimonianze di tarantati (o di chi ricorda l’ esperienza del morso di qualcuno vicino ) che fanno luce su questo processo, sulle terapie, sull’uso della danza infinita (..il veleno che obbliga a danzare..”) e della musica, arrivando anche alle radici della tipicità delle danze tradizionali del Cilento e della sua tarantella.
Un viaggio attraverso un territorio che ha una sua propria voce, racconti, note e danze, e che vuole riportare l’attenzione sulle specificità del tarantismo cilentano (prima traccia del fenomeno 1819, Paestum Capaccio), che ha riguardato uomini e donne, e che nel tempo non ha mai goduto di particolari attenzioni dagli storiografi e nemmeno dalla letteratura di settore. ” I materiali realizzati da Annabella Rossi, che testimoniano il tarantismo riguardante il Cilento- scrive Tullia Conte- in parte resi fruibili dal progetto dell'Archivio Sonoro ed in parte inediti , sono tutt'oggi oggetto di totale disinteresse nella narrazione che si è generata sul fenomeno della «taranta». Nel Cilento, grazie all'ignoranza degli amministratori quanto dei sedicenti esperti di tradizioni, questi materiali come i fatti che essi testimoniano, non sono nemmeno considerati o citati come parte della storia locale. Questo scritto, senza pretesa di esaurire le immense questioni connesse ai temi trattati, vuole riportare l'attenzione su questi fatti storici e permettere alle persone che si interessano alla cultura del territorio di conoscerla anche attraverso la testimonianza di chi apparteneva alle classi subalterne, come i tarantati”.
Il libro coinvolge il lettore in un lungo excursus che, partendo dai dati storici , arriva a individuare la natura delle danze campane a cominciare dalla tarantella cilentana di cui ,in una passata intervista, Tullia Conte ci disse: “ Ho un legame particolare con questa danza, ma é importante soprattutto perché é una pastorale. Dunque ancora di più della Tammurriata essa mette in scena un codice attraverso cui far entrare in contatto il corpo con la terra. E’ una danza a sé, perfetta nella sua semplicità, che viene ancora eseguita nelle feste popolari e di piazza, è tradizione ancora viva che appartiene agli anziani quanto ai giovani”. E ancora taranta e argia, taranta e teatro ,canti devozionali locali con occhi fissi al Cilento e al suo futuro prendendo consapevolezza della sua storia e del suo passato (foto Eric Spiridigliozzi).
Ester Ippolito
L'altra taranta – Annabella Rossi e il tarantismo nel Cilento- di Tullia Conte - Indipendent Press, disponibile su AMAZON (www.amazon.it)e sulle principali piattaforme, prezzo: 22 euro. ln copertina: Carmela la tarantata, Lucia Stefanetti. cover design Elisa Panzariello per K.design_studio Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Stampato con il contributo di SuDanzare Danze Tradizionali www.sudanzare.com – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. https://tarantellacruda.wordpress.com/laltra-taranta/
Dall’Archivio Sonoro
Realizzata tra il 1975 e il 1976, l’indagine sul tarantismo in Campania nacque dalle segnalazioni di alcuni studenti dei corsi di Annabella Rossi tenuti all’Università di Salerno, sulla presenza di riti possessivi nell’area cilentana. Tali indicazioni determinarono l’organizzazione della ricerca sul campo che produsse i documenti presenti in queste raccolte. Le registrazioni, effettuate dalla stessa Annabella Rossi, coadiuvata da Aurora Milillo, Patrizia Ciambelli e Vincenzo Bassano, con la collaborazione di alcuni studenti, rientravano in un progetto più ampio che avrebbe coinvolto anche altri studiosi (Roberto De Simone e Paolo Apolito) ma che purtroppo si realizzò solo in parte. Il vasto corpus di rilevazioni contiene testimonianze dirette e indirette sulla tarantola e il tarantismo, esecuzioni musicali, canti religiosi devozionali, tarantelle e forme di accompagnamento utilizzate durante i riti di esorcismo coreutico, oltre a varie testimonianze storiche su aspetti sociali e religiosi dell’area. I luoghi d’indagine sono: Albanella, Battipaglia, Borgo San Cesareo, Capaccio, Contursi, Fasani, Giungano, Gromola, Matinella, Paestum, Roccadaspide, Sanza, Tempalta e Trentinara. Molti dei dati e delle testimonianze raccolte confluirono nel testo E il mondo si fece giallo pubblicato postumo (1991) alla scomparsa di Annabella Rossi. ..... La comparazione con il tarantismo pugliese ...rivela l’assenza di un legame con la pubertà o l’ultima fascia dell’età evolutiva... Inoltre, il tarantismo campano registra un sostanziale equilibrio tra esorcismi e adorcismi femminili e maschili e un carattere individuale e privato: la possessione è sempre risolta in una dimensione domestica e di sostanziale intimità, e in alcuni casi si registra la presenza di una forma di ereditarietà in famiglie con più casi di tarantismo. L’impianto della possessione coreutica cilentana si colloca al di fuori del riferimento cattolico istituzionale.
Tullia Conte- Direttrice artistica, regista, danzatrice. Nata in Cilento ma trasferitasi in tenera età a Napoli, e legata alla sua terra, vive a Parigi, dove con l'associazione culturale SuDanzare, fondata nel 2012 , si occupa di tarantelle tradizionali ma con un sguardo teso al presente, al contemporaneo. Attrice e performer, è impegnata da anni nello studio delle danze popolari secondo una prospettiva di antropologia teatrale. Tra le esperienze lavorative il ripristino e la direzione di un teatro comunale nella provincia di Salerno. Durante la permanenza nel Cilento scrive con il musicista Tommaso Sollazzo la “Tarantella Cruda”, una performance in cui i piedi della danzatrice sono coinvolti nel suono; mette in scena “Storia di Maria, tarantata”; “Antidotum”. L’associazione SuDanzare si occupa in particolare di stage di danza, produzione e promozione di spettacoli in Francia e nel territorio europeo. Tullia Conte dirige altresi’ la Compagnia omonima di Teatro e Danze Rituali, la prima compagnia in Francia a proporre spettacoli nati dalla fusione tra teatro e danze tradizionali italiane. Nel 2014 lo spettacolo sanTarantella vince le selezioni del concorso drammaturgico nazionale “Stazioni d’emergenza” presso il Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo di Napoli, proponendo una prospettiva drammaturgica nuova nel legame tra il teatro e la danza popolare italiana. Nel 2015 Lo spettacolo SUDD, interpretato dai danzatori della compagnia viene rappresentato presso lo stesso teatro Scrive un blog dedicato all’antropologia della tarantella, tarantellacruda.com
B&V,intervista a Tullia Conte, anno 2013