Suoni, canti e narrazioni della tradizione: inaugurata a Roma la Rete degli Archivi Sonorii Musiche e Tradizioni Orali, ospitata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, immediatamente fruibile e consultabile da studiosi e appassionati.
“ Zi vengo a ritrovare come regina ,
sorella delle stelle e della luna ...” Castellabbate, canto a due voci
La voce e la memoria di sei regioni- Abruzzo, Basilicata, Campania, Marche, Puglia e Umbria- le testimonianze dalle pionieristiche raccolte sul campo dei primi anni 50 alle più recenti ricerche sulla cultura popolare, un ricco patrimonio di suoni, canti, narrazioni, documenti di danza ... tutto questo è stato riunito nella Rete degli Archivi Sonori di Musiche e Tradizioni Orali, ospitata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, immediatamente fruibile e consultabile da studiosi e appassionati, e inaugurata tra il suono delle zampogne e canti popolari il 13 marzo scorso. Si tratta di un progetto promosso dall’associazione culturale Altrosud nell’intento di restituire alle comunità locali documenti particolarmente significativi delle proprie tradizioni musicali, realizzato con la collaborazione delle principali strutture di settore e ricercatori privati, e numerosi studiosi per i testi e catalogazione delle fonti (Mibact, Museo Tradizioni Popolari,Circolo Bosio, Kurumny, Paesaggi Sonori ecc). Con circa 12.000 documenti già catalogati e immessi nel sistema di fruizione , e altrettanto materiale ancora da catalogare, la rete, che si basa su raccolta di Fondi, teche Rai e altre fonti, si configura come una delle iniziative più rilevanti realizzate in Italia nell’ambito della valorizzazione dei patrimoni immateriali dopo la ratifica della relativa convenzione Unesco da parte del nostro Parlamento. Ed è solo un primo passo perchè il lavoro di recupero deve continuare riunendo tante altre fonti regionali al fine di realizzare una teca sempre più unitaria a livello nazionale.
"E’ un orgoglio essere oggi qui, proponendo un grosso lavoro e un patrimonio ricchissimo che rispecchia una parte importante della nostra cultura nazionale- ha rimarcato Domenico Ferraro, presidente Altrosud, Università Tor Vergata.” La giornata di oggi scopre e valorizza anche un legame con le nuove generazioni grazie al contributo di alcune scuole laziali che hanno rivisitato e interpretato alcuni canti regionali all’interno di un Concorso promosso proprio dalla rete degli Archivi Sonori “ Adotta un canto, scopri una tradizione”, al quale si vuole dare una cadenza annuale e che mostra la volontà di riannodare un filo concreto con la tradizione”. Infatti, il suono dell zampogne a cura del gruppo di Villa Latina, alcune esibizioni dei giovani studenti e poi poeti improvvisatori in ottava rima del reatino hanno portato una “ memoria viva “ all’evento.
Tra le scuole che si sono esibite San Biagio dei Platani con una rivisitazione alla luce dell’attualità con richiami alla politica di oggi della nota La Rondinella. E il liceo James Joyce di Ariccia, sotto la guida dei maestri Francesca Trenta e Gianfranco Santucci, hanno riproposto una articolata versione de La Pasquella , un canto di questua legata all'Epifania, con frasi di argomentazione sacra e altre frasi più goliardiche dove si fa richiesta di doni. Canto molto diffuso a Velletri e Lariano.
Viaggio nella tradizione
Scorrendo tra i documenti dell'Archivio Sonoro, si percorre un viaggio suggestivo tra memoria e tradizione, tornando a rivivere spesso le emozioni dei ricercatori..... le tracce di Tarantismo nel Cilento, la storia dei Carnevali campani, i racconti delle feste, storie di vite che si intrecciano ai suoni , alcuni dei quali oggi quasi scomparsi, grazie alle ricerche di antropologi come Ernesto De Martino, Annabella Rossi e Aurora Milillo, artisti e musicisti come Roberto De Simone , Giovanna Marini, Matteo Salvatore e Otello Profazio, registi come Luigi De Gianni, Alberto Negrin e Lino Del Fra uomini di teatro come Eugenio Barba, Annibale Ruccello, fotografi come Alberto Pinna e Marialba Russo, etnomusicologhi come Roberto Leydi, Nicola Scaldaferri, ricercatori privati come Giovanni Rinaldi, Dario Roccacelli e Valentino Paparelli , per menzionare gli autori dei Fondi più estesi. Il tutto proposto in una dimensione narrativa e coinvolgente.
Perchè la Biblioteca Nazionale
Significativa è anche e soprattutto la sede che ospita la Rete degli Archivi Sonori. Infatti, come sottolineato da Andrea De Pasquale , direttore Biblioteca Centrale di Roma, la Biblioteca Nazionale si occupa da tempo di linguistica e dialettologia, e vanta un ’attenzione costante verso la figura di Tullio De Mauro e dei suoi studi al cui nome è intitolata la Sala di linguistica e Letteratura. ” Conserviamo e mettiamo a disposizione degli studiosi il Fondo di De Mauro e tutta la sua biblioteca, e nel 2018 abbiamo acquisito anche il fondo Vincenzo Scarpellino, fondamentale per gli studi dialettologici. Importante anche lo spazio dedicato a Pier Paolo Pasolini e ai suoi studi sui dialetti. Un legame importante con la volontà di realizzazione della rete e il suo completamento nel tempo”.
" Arizzete padron piano poiano,pija la cannatello co lo vino e dammene n goccetto di chillo bbono" Pasquella
Ester Ippolito
Interventi musicali nella giornata di inaugurazione : Zampognari di Villa Latina
Le scuole: Fidanae, San Biagio dei Platani, Piaget Majorana, Liceo Musicale Farnesina di Roma, Liceo James Joyce di Ariccia
Poeti improvvisatori in attiva rima (reatino):Donato De Acutis e Giampiero Giamogante