NANDO CITARELLA, VENTO DI MARE AL VASCELLO. I TAMBURI DEL VESUVIO IN CONCERTO

Un lungo viaggio tra ritmi e suoni  che dall'ombra del Vesuvio, filo conduttore il mare, arriva fino a Cuba, tra canti, preghiere, invocazioni.   Nando  Citarella sul palco del teatro Vascello di Roma il 21 gennaio prossimo alle 21 con   TOUR-NAMM il viaggio, il ritmo, il canto ai piedi del vulcano.

Un lungo viaggio tra ritmi e suoni  che dall'ombra del Vesuvio, filo conduttore il mare, arriva fino a Cuba, tra canti, preghiere, invocazioni  in un incontro  tra culture (Africa-Ispano-Napoletana). Questo il percorso musicale e di danze  che propone con la sua consueta energia e passione il maestro  Nando  Citarella sul palco del teatro Vascello di Roma il 21 gennaio prossimo alle 21 -   TOUR-NAMM il viaggio, il ritmo, il canto ai piedi del vulcano insieme ai suoi compagni di viaggio : Giovanni Lo Cascio/Carlo”Olaf”Cossu / Alessandro Patti/Luigi Staiano/ Alberto D’Alfonso/ Salvatore Rotunno / Nathalie Leclerc/ Nicoletta Grande/ Gabriella Aiello/ Nando Citarella e il M° Nicola Alesini e con alla direzione tecnica Antonio Nastasi. Una produzione Compagnia “La Paranza” Associazione Culturale.

"Un  progetto che nasce - come viene sottolineato-  dall'incontro tra musicisti studiosi  delle tradizioni  che ancora oggi praticano e ne vivono il continuo mutamento. Dal tocco vigoroso del suonatore di tamburi lontani e cantore di lingua madre che dalla Campania è approdato a Cuba per coniugare ed unire  antichi riti e nuove contaminazioni. Il mastro catanese che con l'ottava sottosopra strappa, accompagna e guida  la ritmica  e l'armonia. Il  suono ora staccato, ora balzato dell'arco che stride sulle corde tra crini e pece del rosso suonatore della Capitale, il cantore a fronna della penisola sorrentina e suonator di mantice nonché ballatore. La voce dal timbro argentino della cantatrice ciociara unita alle gentili figure di donne danzatrici che con il loro gesto nitido, disegnano nell'aria come antiche muse questa nostra terra. Dal musico e teatrante che della Maschera ha cantato rappresentandone il grido ed il sospiro tra corde, pelli e passi che tra pizzico e battente  appoggiano e sostengono  'a voce che giù dalla penisola, risale fin sul Vulcano e oltre il Mare. Chest'è 'a vita 'a storia 'a museca che noi vi proponiamo".

Suoni e parole che  rappresentano "il nostro vissuto e il vivere ancora oggi in questa Terra Prima, la dove la processione si allontana e fa spazio al tempo e al mondo interiore, diamo spazio alle nostre preghiere, alle invocazioni,ai canti, alla musica, alla semplicità al battito del Tamburo"'a Tammorra" da S. Rocco alla Mamma d'e Galline,  da Materdomini all'Avvocata e fino a quella Cuba dove tra riti antichi e misteriosi canti si incontrano le nostre culture (Africa-Ispano-Napoletana). Là, dove il fuoco sotto terra è Pietra Liquida tra pane chiaro e labbra scure, si alza il nostro canto e nella città cava Stamburano i Tamburi.  Noi siamo testimoni di questa tradizione cresciuti e andati via per vivere poi in essa dove la pietra liquida diventa il nostro fuoco".

"Verso la terra mia prima, verso sud migrai e trovai nudi e in miseria e fino ai fianchi nel mare, Castello e Città. Là dove il rosmarino fiorisce e dove l'acqua ancora scorre dalle sorgenti, frutti d'ombra cadono dai muri, luce di luna imbianca la casa, e cenere di crateri ormai freddi trasportano vento di mare nelle stanze".

foto Cristina Canali

Informazioni e prenotazioni

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