"La nostra musica è quella dei nostri contadini. A noi interessa riportare in vita quella musica facendo rivivere insieme a lei tutto un mondo, non più bello di quello attuale, ma che sta sparendo, e da dove tutti noi proveniamo". Queste le parole di Enrico Noviello, portavoce del gruppo musicale Malicanti, che attingono alle tradizioni musicali del Gargano e del Salento, avendo alle spalle un importante lavoro di ricerca sul campo fatto di ascolto e condivisione con gli anziani.
Aderire alla tradizione, portare al pubblico la musica del mondo contadino, raccolta e imparata dagli anziani. Essere semplici e immediati facendo rivivere quelle emozioni legate a questo mondo passato. Questa la mission de I Malicanti, gruppo musicale nato nel 1999 dopo una importante esperienza di ricerca e raccolta sul campo di storie e tradizioni, suoni e canti, e che sempre in questa ottica continua a raccontare la musica e cultura della terra del Gargano e del Salento, senza sovrapposizioni musicali sofisticate o contaminazioni. Attualmente i membri sono sette (Anna Invidia, Valerio Rodelli, Daniele Girasoli, Elia Ciricillo, Pio Gravina, Giorgio D'Aria, Enrico Noviello) anche se nei concerti spesso la formazione va da quattro a cinque elementi. Nel tempo ci sono stati dei cambiamenti, persone nuove si sono aggiunte, qualcuno ha preso un'altra strada, ma la filosofia del gruppo è rimasta integra e fedele alle proprie origini.
“La nostra musica - racconta il portavoce Enrico Noviello - è quella dei nostri contadini e siamo convinti che allontanarsi dalle radici aggiungendo arrangiamenti nuovi o altri arricchimenti richieda una qualità musicale molto alta e finora, nel panorama della riproposta, a parte qualche eccezione, non ci sono grandi risultati nell’aver imboccato questo percorso. A noi interessa riportare in vita quella musica facendo rivivere insieme a lei tutto un mondo, non più bello di quello attuale, ma che sta sparendo, e da dove tutti noi proveniamo. Non amiamo gli effetti speciali. Cosa diversa è trasformare questi suoni in musica leggera, pop o etno. La musica è come la cucina, quella tipica, contadina, è semplice e vera".
Anni di ricerca e di raccolta di voci e di suoni, di convivenza con gli anziani, hanno preceduto la formazione del gruppo che, come racconta ancora Noviello ”all'inizio era di accompagnamento al canto degli anziani. Pian piano abbiamo incontrato amici musicisti, abbiamo arricchito il nostro repertorio con tradizioni salentine e del Gargano, e ha preso forma Malicanti , iniziando a fare concerti. Ma è la ricerca il momento fondamentale che più ci ha gratificato e che dà significato alle attività del gruppo. Inoltre, nostra caratteristica è stata sempre quella di ospitare, nel corso dei concerti, degli anziani che portassero il loro talento e la loro storia".
“Nel corso della nostra attività di ricerca - continua Noviello - abbiamo legato con molti anziani, e in particolare voglio ricordare il lavoro che abbiamo fatto insieme ad Andrea Sacco, con il quale si è creato anche un legame di forte amicizia e vicinanza. Perché da queste persone si impara la musica ma anche la vita. Attualmente è molto forte il rapporto con Mike Maccarone di Carpino che ha cantato con noi al concerto di Lesina del 24 aprile: 92 anni e una grinta che fa invidia ai quarantenni. Naturalmente non tutti gli anziani sono portatori di tradizioni, e non è vero che nei paesi tutti ballavano e cantavano. Coloro che lo facevano, i cantori, erano spesso persone dalla forte personalità, con grande carattere, il più delle volte pastori, o persone che venivano chiamate 'cafoni', o che giravano armati di coltello”.
Ma come è nata la spinta a ricercare e a scoprire questo mondo che si allontana sempre di più? “Io ho fatto sempre una vita molto contemporanea, per motivi di lavoro ho viaggiato tanto fuori dell'Europa in paesi in via di sviluppo, e sono venuto in contatto con culture sempre intense. Da qui la voglia di ricercare anche nel mio paese qualcosa di simile, e ho cominciato dalle zone di origine della mia famiglia: la Puglia, e in particolare il Gargano. Ho portato avanti questa ricerca con entusiasmo e passione prima con Elia Cicirillo e poi ho continuato con Pio Gravina ”.
Frutto della ricerca sul campo e della musica prodotta due CD a firma Malicanti, Tarantelle e Canti Tradizionali delle Puglie (Finisterre), il primo edito nel 2005. “Questo primo CD - ancora Noviello- ha avuto una importanza notevole per i brani inconsueti che ha saputo proporre. In quel momento molti gruppi facevano tutti gli stessi brani, noi abbiamo portato qualcosa di nuovo riprodotto come l’avevamo ascoltato. Ha rappresentato una rottura. Inoltre fa parte del nostro modo di fare musica dare importanza al canto, anche in forma polivocale e "alla stisa ". E anche in questo ci distinguiamo un po’. Nel 2015 arriva il secondo CD, Tarantelle e Canti Tradizionali delle Puglie, Volume secondo, che esprime continuità e risente dell’arrivo nel gruppo di Pio Gravina, che ci ha portato un repertorio interessante”. Il repertorio dei Malicanti è molto ricco erappresenta la voce cantata del Salento e del Gargano attraverso canti di lavoro, stornelli, canti alla stisa, mentre nei concerti una buona parte è dedicata a canti di feste, pizziche e tarantelle dominate dal suono del tamburo.
I Malicanti in versione duo (Enrico Noviello ed Elia Cicirillo) sono i protagonisti a Roma, portando il soffio musicale e culturale della Puglia, del secondo appuntamento di IALS ETNICA (17 aprile, Roma Ials, direzione artistica Francesca Trenta), incontri e racconti sulla cultura popolare coreutica e musicale italiana, aprendo delle finestre sulle tradizioni musicali e di danza di varie regioni italiane. "In questa occasione - dice Noviello- più che presentarci come gruppo musicale, vogliamo introdurre al pubblico il valore della chitarra battente, adesso suonata soprattutto in Gargano e Calabria, ma fino al XVIII secolo chitarra italiana per eccellenza della tradizione popolare, di ispirazione spagnola poi soppiantata da quella francese. E' prevista anche la visione di un video relativo alla nostra ricerca sul campo per raccontare la nostra esperienza con gli anziani, il rapporto con Andrea Sacco, Mike Maccarone, e per avvicinare l'essenza e la verità di questo mondo”.
Ada Braccioli
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