Uno spettacolo raffinato e di grande stile e significanze, curato nella danza, nei video e nelle immagini. Un cammino che parte dalle nostre danze tradizionali del sud per allungare poi lo sguardo e il passo verso il Mediterraneo fino all’Oriente, riunificando stili ed emozioni
di Ester Ippolito
Come in un cerchio, il pubblico viene avvolto dalle danze, ne entra a far parte dall’inizio alla fine … danze tradizionali che partono dal nostro sud , "che vengono dalla gente, dalla strada…” , per allungare poi lo sguardo e il passo verso il Mediterraneo fino all’Oriente, riunificando stili ed emozioni, contaminando le ispirazioni nella migliore accezione del termine, con il supporto di video con immagini classiche ed evocative alternate a parole d’autore (Shakespeare, Rumi, Merini, Gandhi…) che scorrono dietro ai danzatori e ne rafforzano l’impeto. E’ questo il senso dello spettacolo di Roberta Parravano (ideazione e coreografie), realizzato in collaborazione con Francesca Sahar e Veronica Melchiorre, “IkonoDance, tarante, tarantelle e sfumature d’Oriente”, andato in scena il 15 febbraio scorso presso il Teatro del Lido di Ostia.
Suggestioni e grande atmosfera e una grande cura della cornice letteraria e visiva della performance. Perché Ikonodance ? Il termine - viene spiegato- prende ispirazione da Konya, Iconium, antica citta turca, patria dei danzatori dervisci, e che conserva la tomba del poeta Rumi. "L'idea dello spettacolo è quella di creare il movimento partendo da un 'icona , da un'immagine antica, renderla viva in scena, dare respiro al mondo antico arrivato a noi attraverso grandi opere delle antiche civiltà" .
Ed è proprio dal giro derviscio e dal trance insito nel movimento rotatorio, una preghiera e un viaggio dello spirito, che inizia questo cammino in danza, per tornare poi sui ritmi della pizzica, della tamurriata, con la partecipazione di un grintoso Alfio Longo, passando da un emisfero all’altro con morbidezza e ricercatezza. Fino ad arrivare in Oriente , aprendo la porta all’India, un assolo della Parravano, una danza di inizio e di benvenuto, con l’offerta di petali di rose. " Si tratta di danza tradizionale classica indiana in stile bharata natyam , ovvero un Pushpanjali , un'offerta di fiori che si esegue all' inizio di uno spettacolo. Coreografia e musica di Adyar K Lakshman- spiega l'artista.
Tanti i momenti forti e intensi, dove la danza intercetta lo spettatore, passa e si trasforma, sempre accompagnata da visioni di grande effetto e che inducono a pensare…. come la grande taranta che illumina la scena sul cui sfondo si è esibita la più giovane artista della compagnia Silvia Desiderio.
I danzatori
Silvia Desiderio, Alfio Longo, veronica Melchiorre, Roberta Parravano, Francesca Sahar
Foto Ballare Viaggiando
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