ROMAEUROPAFESTIVAL...opening al Teatro dell'Opera di Roma con BIPED e Mycelium

Per la prima volta  il Roma Europa Festival, giunto alla sua 39° edizione ( 4 settembre - 17 novembre) , si apre al Teatro Dell'Opera di Roma , il 4 e 5 settembre, con il prestigioso Ballet de l'Opera di  Lyon diretto da Cedric Andrieux  , che metterà  in scena  un  doppio e intrigante programma: BIPED di  Merce Cunnimgham, padre della modern dance americana,  sulla omonima composizione di Gavin Bryars, e Mycelium, del coreografo greco  Christos  Papadoupoulos sul tappeto sonoro di Coti K. Un dialogo tra due generazioni della danza,  tra diversi linguaggi , un incontro  tra  nuovi talenti e grandi maestri. Ed è questo lo spirito  che anima da sempre il REF, uno " spazio aperto". 

"E questo il miglior modo  per iniziare la nuova stagione culturale della città, con questo accordo  con il RomaEuropaFestival che quest'anno si apre presso il Teatro Dell'Opera  il 4 e 5 settembre. E' una cosa giusta, e al tempo stesso straordinaria, un'altra tappa del percorso del Costanzi  che vuole condividere progetti con realtà artistiche di eccellenza. Questa collaborazione avrà senz'altro un futuro". Con queste parole Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma,    ha aperto la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo di inaugurazione  del Roma EuropaFestival , evento che testimonia l'incontro e il confronto tra la danza contemporanea, le nuove frontiere  coreografiche e l'elettronica... Come ha sottolineato anche  il presidente del Festival Guido Fabiani  "REF è un evento che è mediazione  di tradizione, nuovi linguaggi e visione di vita e che ha l'obiettivo di rendere Roma un polo artistico culturale internazionale.  in vista dei 40 anni, 2025".  

Fabrizio Grifasi, direttore  generakle e artistico REF  , evidenziando  come " la mission di REF sia da sempre  lo scambio, la condivisione di progetti e l'accoglienza del pubblico, altro grande protagonista (quest'anno 65000 posti in vendita),   uno spazio aperto al dialogo  e a linguaggi artistici diversi",  ha richiamato  l'attenzione sull'essenza dei due spettacoli del 4 e 5 settembre " nati da una complicità creativa, una ragnatela artistica"  che ha portato alla realizzazione di questo programma di grande interesse: BIPED e Mycelium.  

BIPED (1999) di Merce Cunningham è entrato  nel repertorio della Compagnia di Lyon  lo scorso aprile  in occasione dell'anniversario della nascita del  coreografo.  Ma Cedric  Andreux, direttore del Ballet di Lyon, ha danzato per oltre dieci anni con Cunningham prima di arrivare a Lyon,  portando con sé  uno spirito e un legame particolare con  questa opera, "un  capolavoro. " La compagnia di Lyon, inoltre, da oltre 40 anni vuole essere vicina alle nuove realtà artistiche e nuovi linguaggi- ha rimarcato. 

La  coreografia di BIPED è sostenuta dall 'omonima composizione musicale di Gavin Bryars, tra i primi musicisti   a lavorare coCunningham, dopo la morte , nel 1992, di John Cage,  suo principale collaboratore e compagno di vita. Gavin , sottolineando il suo stretto legame con l'Italia,  ha raccontato come  sia stata straordinaria l'esperienza  di BIPED e come sia stato da sempre originale il suo processo creativo. "Con Cage   musica e coreografie procedevano  su binari paralleli  prima di fondersi  praticamente al debutto. Un metodo rischioso ma che ha prodotto  sempre equilibrio e armonia tra musica, danza e ombre digitali.   Io ho seguito una via di mezzo  e  l'opera rimane   sempre qualcosa di straordinario". 

Anticipando le tendenze del ventunesimo secolo, dunque, Cunningham ha dato vita a una fusione  di corpi, danza, luci ologrammi in grado di attrarre  lo spettatore in un universo virtuale. 

Per la seconda parte dello spettacolo  è previsto il passaggio a un'altra forma coreutica , corale e collettiva: Mycelium del greco  Christos Papadopoulos, coreografia appositamente  commissionata dal Ballet di Lyon. Con Mycelium si cambia prospettiva, dal mondo virtuale  si passa alla Natura, alla forza delle sue connessioni. Uno zoom  nel mondo dei microorganismi, nel loro movimento, ramificazione e comunicazione. " Quando mi hanno chiamato da Lyon - ha raccontato il coreografo, amico da anni di REF- stavo studiando   il Myceloium fungino,  una rete di filamenti  in comunicazione. Da sempre ho pensato che tra gli i alberi e le piante ci fosse connessione. Si tratta di   sistema complesso come lo sono  i moti migratori di pesci e uccelli(stormi) , in cui i singoli aderiscono alla collettività, dove c'è collaborazione e libertà di scelta.Tutto si svolge con una ventina di danzatori,  un lavoro non facile, perch è lo stare insieme richiede sempre sforzo".

A dialogare con questo flusso di movimenti  sonorità off beat e loop elettronici del musicista italogreco Coti K..

Gli appuntamenti  con il Teatro dell'Opera  di Roma, in ambito REF,  proseguono dal 16 al 23 ottobre  al Teatro Nazionale con  la Prima Assoluta  di L'ultimo viaggio di Sinbad, commissione del Teatro dell'Opera di Roma  alla compositrice Silvia Colasanti.

 

REF 2024 propone, dal 4 settembre al 17 novembre, 100 progetti tra musica, danza , teatro, arti digitali e creazione per l'infanzia  per 300 repliche in 20 spazi della Capitale, ospitando 700 artiiste e artisti nel segno del dialogo e della costruzione  di collaborazioni a Roma , in Italia, in Europa e nel mondo. 

Tutto il programma REF 2024 su romaeuropa.net 

e.p.i

 

Ballet de l’Opéra de Lyon sotto la direzione di Françoise Adret, Yorgos Loukos, Julie Guibert e ora Cédric Andrieux, il Balletto dell’Opera di Lione è stato un vero e proprio precursore delle tendenze in ambito coreutico e continua ancora oggi a esplorare la scrittura coreografica contemporanea. La formazione promuove il dialogo tra repertorio e forme sperimentali e innovative, presentandosi come la casa dei grandi artisti di ieri, oggi e domani. Saldamente radicato nel proprio territorio, ma al contempo profondamente internazionale, il Balletto s’impegna con passione a tramandare la storia della danza e a contribuire alla scrittura delle sue nuove pagine, in costante risonanza con le domande del nostro presente.

Christos Papadopoulos è nato nel 1982 a Nemea, un piccolo villaggio del Peloponneso. Ha scoperto il teatro mentre studiava Scienze Politiche all’Università Panteion di Atene e si è formato presso la Scuola del Teatro Nazionale Greco prima di iniziare il suo percorso nella danza. Dopo essersi diplomato alla School for New Dance Development di Amsterdam torna in Grecia nel 2004, dove si unisce alla compagnia di Dimítris Papaïoánnou, con cui ha lavorato a stretto contatto per 12 anni. Nel 2016 ha creato la sua prima opera, “Elvedon”, ispirata a “Le onde” di Virginia Woolf e in particolare al modo in cui il romanzo descrive il tempo e il suo fluire. La pièce gli è valsa un immediato riconoscimento internazionale e da allora con il suo lavoro ha cercato di avvicinarsi all’infinita ricchezza dei movimenti della natura, di cui è stato attento osservatore sin da bambino. Lontano dal romanticismo, il coreografo mette in scena entità organiche, guidate da leggi fisiche. Individualità e comunità dialogano nelle sue coreografie minimali e complesse, caratterizzate da movimenti e gesti impercettibili quanto voluttuosi. Sulle note ipnotiche di Coti K., la sua scrittura gioca sulla semplicità del gesto, sulla ripetizione, e mette in tensione vincoli e pulsioni di vita invitando il pubblico in esperienze contemplative, sensoriali, emotive. Scoperto per la prima volta dal pubblico di Romaeuropa nel 2016 per la sezione Dancing Days, Papadopoulos è tornato più volte al festival dove ha presentato “Elvedon” (2016), “Opus” (2018), “Larsen C” (2021) e “Mellowing” (2023).

Merce Cunningham (1919-2009) è considerato uno dei coreografi più importanti di tutti i tempi. Il suo approccio alla danza è stato innovativo tanto per la semplicità delle idee quanto per il grado di complessità richiesto al corpo e al movimento. Per Cunningham la danza è «accurata e impermanente come il respiro» e tutto risiede nel movimento e nel suo svolgimento sulla scena. È alla Cornish School, dove si forma, che il coreografo conosce Martha Grahm – divenendo solista della sua compagnia per sei anni – e John Cage, l’artista che più di tutti influenzerà il suo pensiero e la sua pratiche, diventandone il più stretto collaboratore oltre che compagno di vita. La passione di Cunningham per l’esplorazione e l’innovazione lo ha reso un leader nell’applicazione delle nuove tecnologie alle arti. Coreografo e mentore attivo nel mondo dell’arte fino alla sua morte, avvenuta all’età di 90 anni, Cunningham si è guadagnato alcuni dei più alti riconoscimenti in campo artistico. La vita e la visione artistica di Cunningham sono state oggetto di diversi libri e di numerose mostre; le sue coreografie sono state eseguite da compagnie come il Balletto dell’Opéra di Parigi, il New York City Ballet, American Ballet Theatre, il White Oak Dance Project, il Balletto dell’Opera di Lione, il Ballett am Rhein e il Rambert di Londra, per citarne alcune. Cunningham è morto nella sua casa di New York il 26 luglio 2009. Sempre lungimirante, prima di morire ha curato lo sviluppo di un piano di eredità per guidare la sua Compagnia e garantire la conservazione della sua eredità artistica. Attraverso il Merce Cunningham Trust la sua visione continua a vivere, rigenerata di volta in volta da nuovi corpi e nuove menti. Di Merce Cunninghaml REF ha presentato “Inlets 2” con il Balletto de l’Opéra de Paris 1987 (1987) e “Pond Way; Pictures; Fluid Canvas” (2003)


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