Priverno, Arte in Danza, presentazione del volume fotografico Il teatro Sospeso di Damiano Mongelli

Sabato 19 marzo 2022 alle ore 15:30, nel suggestivo Borgo di Fossanova a Priverno (LT) , nell'ambito dell'evento Arte in danza , si terrà la presentazione del libro e la mostra fotografica Il Teatro Sospeso | Dancing locked-down  di Damiano Mongelli , ballerino / fotografo. Più di 100 immagini catturate durante i mesi di sospensione dell’attività di spettacolo, tra spazi interni ed esterni del Teatro Costanzi , insieme a scene d’attesa e di quotidianità, di immobilità e di ripartenze. Ingresso gratuito 

Il progetto, ideato e realizzato da Damiano Mongelli, ha portato alla pubblicazione di un volume - edito da GRAFFITI - e all’esposizione di una serie di scatti del Teatro dell’Opera di Roma, catturati durante i lunghi mesi di emergenza pandemica tra il 2020 e il 2021: immagini di luoghi e di assenze, tra rinascita e trasformazione, per una forma d’arte che non dovrebbe mai conoscere sosta né luci spente. La mostra fotografica, reduce dal successo al Teatro Costanzi, dove è stata inaugurata in presenza della direttrice del Corpo di ballo dell’Opera di Roma Eleonora Abbagnato (restando aperta al pubblico dal 16 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022), approda ora a Fossanova tra i meravigliosi spazi di Arte in danza. Con l’autore Damiano Mongelli, fotografo e ballerino dell’Opera di Roma, saranno presenti Sonia Quattrociocche, Assessore alla Cultura del Comune di Priverno, e Lula Abicca, autrice di articoli di danza e collaboratrice di Danzaeffebi.

Ventiseiesimo libro edito da GRAFFITI , il volume raccoglie più di 100 immagini catturate durante i mesi di sospensione dell’attività di spettacolo, tra spazi interni ed esterni del Teatro Costanzi , insieme a scene d’attesa e di quotidianità, di immobilità e di ripartenze. Profondo conoscitore del Teatro dell’Opera di Roma e del balletto, in quanto ballerino e insegnante di danza egli stesso, l’autore, dal suo punto di vista privilegiato, ci conduce all’interno di questo mondo e ci mostra le difficoltà di gestione, tra sanificazione dei  locali e adeguamento alle nuove norme, e di produzione degli spettacoli, comunque sempre realizzati, che hanno caratterizzato il duro periodo del Covid. Accendendo i riflettori su un “teatro sospeso”, Damiano Mongelli ci offre un momento di riflessione, mostrandoci un luogo privo del suo pubblico ma comunque attivo. Dalle immagini appaiono sedie vuote e transennate, corridoi deserti, operatori della sanificazione con le loro tute bianche, prove di spettacoli con distanziamento, ballerine e ballerini con mascherine. Ma il suo sguardo non è mai privo di speranza, anzi sembra essere lì proprio per sottolineare lo straordinario impegno di tutti, lo spirito vitale comunque presente sul palco, nei camerini, nella sartoria, tra i musicisti, gli attrezzisti, nel personale e nella dirigenza.

Tra le oltre  100 fotografie a colori e in bianco e nero le geometrie, le linee e le curve dei luoghi, gli arredi di un luogo storico così prestigioso,   la grazia e l’eleganza delle ballerine e dei ballerini fermati, sospesi, come per magia, dall’otturatore della macchina fotografica all’apice dell’espressività del loro gesto. Ma anche semplicemente ritratti avvolti nella luce o posti in ombra, pochi, pochissimi elementi a comporre l’immagine ma in grado comunque di emozionare l’osservatore. Sei gli spettacoli raccontati in un’altra sezione del libro, realizzati in luoghi prestigiosi, storici come l’Ara Pacis e il Circo Massimo, ma anche nella moderna Nuvola di Fuksas. Il teatro sospeso cattura inoltre attimi di “straordinaria quotidianità” tra le sale della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma , uno dei più importanti centri di formazione professionale in Italia: Mongelli svela i volti di una generazione in formazione che, con coraggio e costanza, lentamente si riappropria dei luoghi della giovinezza e della danza. Tra le pagine del libro, infine, la ‘mappa’ di un viaggio virtuale attraverso le risorse online del Teatro dell’Opera di Roma: un invito - attraverso appositi QR Code - a scoprire gli spettacoli di danza presentati in streaming tra il 2020 e l’inizio del 2021, insieme alle fotografie del backstage e ad una rassegna stampa recente. La testimonianza di un teatro vivo e presente che, trasformandosi, resiste.

 

DAMIANO MONGELLI -Nato nel 1979 a Nettuno (Roma), si avvicina presto alla danza: all'età di dieci anni entra nella Scuola di Danza del Teatro dell'Opera di Roma dove si diploma nel 1998; subito dopo entra nel Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano per prendere parte alla produzione Cenerentola di Rudolf Nureyev. In seguito, nel 1999, inizia a danzare con il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Nel corso della sua carriera, interpreta ruoli da primo ballerino nei più grandi balletti del repertorio classico e contemporaneo affiancando in scena celebri étoile, come Carla Fracci, Svetlana Zakharova ed Eleonora Abbagnato, e lavorando in studio con grandi personalità della danza, come Mikhail Baryshnikov e Vladimir Vasiliev, ospiti dell’Opera di Roma. Lavora, oltre che al Teatro dell’Opera di Roma e alla Scala di Milano, nelle compagnie di importanti teatri italiani, come il Maggio Musicale Fiorentino e il Teatro San Carlo di Napoli. Nel 2010 riceve il Premio Positano; un anno dopo crea il marchio di abbigliamento per la danza Made in Italy “DANZARCHETIPO”. Dal 2018, su segnalazione di Eleonora Abbagnato, Direttrice del Corpo di Ballo, ricopre al Teatro dell’Opera di Roma il ruolo di assistente alle produzioni di opere ( Les vêpres siciliennes , Giovanna d’Arco ) e balletti ( Il lago dei cigni ; Age of Women – The Ballet , nato dalla sinergia con il Gruppo Biagiotti, presentato nel marzo 2021 all’Ara Pacis). Parallelamente all’attività di danzatore, si appassiona all’arte della fotografia osservando il “dietro le quinte” degli spettacoli al Teatro dell’Opera di Roma. Inizia a creare progetti personali, realizzando scatti durante le prove della compagnia, in palcoscenico e nel backstage, oltre a ritratti degli interpreti e immagini degli spazi interni ed esterni del Teatro Costanzi. Alcune delle sue fotografie vengono scelte dallo stesso teatro per la promozione dello spettacolo Pandora . Inizialmente autodidatta, frequenta in seguito la Scuola di Fotografia GRAFFITI diretta dal Maestro Gianni Pinnizzotto.

 


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