105 brand da tutto il mondo, oltre 400 eventi, 19mila ballerini iscritti alle lezioni, 1500 borse di studio assegnate per eventi e stage in Italia e all’estero, 6mila ballerini coinvolti in esibizioni, gare e contest sui palchi, 750 scuole coinvolte dall’Italia e dall’estero, 2500 buyer accreditati da oltre 40 Paesi. Questi i numeri dell’edizione 2020 di Dif ( Firenze Fortezza Da Basso, 20-23 febbraio), quindicesima edizione, segnata quest’anno dallo slogan Make it possible.
Ovvero un luogo dove tutti i sogni diventanto possibili e le passioni realizzabili. Il più grande evento internazionale dedicato alla danza ha proposto al suo pubblico rassegne,lezioni, contest, casting, incontri con personalità della danza ,spettacoli, passerelle fashion all’insegna della danza, passando dall’ accademico al musical fino all’etnico. Tanti i protagonisti della manifestazione.
Da stelle come Zhanna Ayupova, Matthew Prescott, Tracy Inman , Alessio Carbone e Nicoletta Manni alla grande danzatrice cinese Ye Ran che ha portato la propria esperienza via video a Danzainfiera dalla sua casa di Pechino, bloccata dalla quarantena dovuta al Coronavirus. I giovani protagonisti del musical “School of Rock” e i flash mob di Cats, Accademia Sistina di Massimo Romeo Piparo, e Valentina Vernia , ballerina scoperta dal programma tv “Amici”.
E poi il fenomeno dei Choros Ballet, divi controcorrente del web, assediati da giovani fan in cerca di foto e autografi . Con più di 80mila iscritti al canale e oltre 16 milioni di visualizzazioni, i famosi ballerini Youtubers sono ormai un fenomeno ‘social’, ma non solo. Con i loro video divertenti, tutorial e coreografie sono riusciti a raccontare, come nessuno prima, la vita quotidiana dei ballerini nell’era del web 3.0, promuovendo e divulgando la danza in tutte le sue forme e stili in maniera nuova, spontanea, originale. Tiziano Casu , Shinhai Ventura e Michele Prudente (i Choros quasi al completo) hanno raccontato la loro storia, com’è nato il loro progetto e che obiettivi hanno per il futuro.
Momento importante quello che ha visto in pista i protagonisti del toccante Progetto Tango T21 (Trisomia 21), dedicato ai ragazzi con sindrome di down. E poi il Tango Day (domenica) con Pablo Tango Firenze. Per tutta la giornata ballerini professionisti e non, provenienti dal centro diretto da Giovanni Eredia, si sono esibiti tra la gente in tutti gli spazi della Fortezza da Basso con performance estemporanee. Il Tango ha invaso letteralmente la manifestazione.
Tra gli incontri ,l’omaggio allo scomparso Alberto Testa , ricordato per la sua cultura, stile, eleganza e la sua capacità di riconoscere i nuovi talenti. Spazio anche alla formazione con l’incontro, “ La formazione nella danza: quali prospettive? ”, curato da AIDAF Agis . Sul pieno riconoscimento normativo delle scuole di danza sono intervenure o la docente e coreografa Amalia Salzano e l’esperto di diritto d’autore Davide Rossi. E ancora un incontro dal titolo stimolante: Come si fa ad andare a ballare in America? “ Dance your way to the U.S.A .” con Antonio Fini, il direttore dell’Italian International Dance Award.
Immancabili le rassegne dai mille colori come la tradizionale Magie D’Oriente e la novità 2020 Wonder India, una porta aperta sui vari stili della danza indiana, dal classico Kathak al vivace Bollywood con stage dedicati a cura di Mistri e Nadira. E la domenica l’immancabile Gala che ha portato sul palco del teatro Ronda delle eccellenze: il flamenco con Sar a Nieto Moreno e Monica La Serrana accompagnate da Paolo Baldoni al cante e da Francesco De Vita al toque ; Modulo Project di Laccio, il coreografo di numerosi talent show della Rai; Alessio Carbone ed Emanuela Montanari su una una coreografia di Preljocaj; la COB – la Compagnia Opus Ballet. Per la Tap dance i pluricampioni mondiali Emanuele e Leonardo D’Angelo, per le le danze standard Alessandro Lippi e Andra Galban, per i latino americani i campioni italiani Dimitry Mattia e Sara Specchia.
Danzainfiera ha inoltre registrato momenti solenni, come la donazione al museo Vaganova delle scarpe indossate da Carla Fracci in Eleonora Duse – Isadora Duncan, adieu et au revoir. La memoria di un’avventura lunga 15 anni è stata inoltre scandita da convegni, tavole rotonde, presentazioni di libri, docu-film e due mostre: quella del Museo del Vaganova Ballet Academy che ha portato alcune scarpette storiche del proprio museo e “Inside 15 (We made it Possible)”, la mostra fotografica dedicata alla storia di Danzainfiera, che ha raccontato per immagini questa lunga storia.
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