Con "BALLO! La Saltarella, La nostra terra che balla" , Parco della Musica, Roma, la notte di San Pietro e Paolo (29 giugno) si è sciolta tra suoni, colori, racconti passi di danza e sentimenti , ricordando le terre dell'Alta Sabina, la sua cultura musicale, la sua tradizione di poesia in ottava rima ,i suoi strumenti antichi come le ciaramelle, la sua espressione di danza, la Saltarella , e soprattutto le sue ferite dopo il terremoto e la voglia di ricominciare “stando insieme e facendo comunità- come afferma abbracciato al suo organetto Ambrogio Sparagna , direttore artistico della performance giunta alla sua ottava edizione, che rilancia il suo invito a danzare e suonare tenendo le mani ferme su un patrimonio che può sfuggire e perdersi.Ballareviaggiando.it web partner dell'evento
di Ester Ippolito
La terra balla quando si sprigionano musiche e danze...Con l'energia musicale dell’OPI, le vibrazioni del Coro, la passione di molti ospiti venuti da Amatrice, Borbona e dintorni, la forza e l'immedesimazione dei danzatori coordinati da Francesca Trenta "compagna di viaggio “ del maestro Sparagna e che, secondo le sue parole, “ sa tradurre in movimento emozioni e sentimenti e simbolismi”, i anche quest’anno si è svolto il rito di Ballo! , atteso da un pubblico fedele e da nuovi spettatori , che quest'anno ha scelto rendere omaggio alle terre dell'Alta Sabina ferite dal sisma, dove si vuole ricominciare , appoggiandosi gli uni gli altri, ricordando il tremore della terra che ha portato via cose e persone, e mentre il tempo passa ricreare momenti di festa e rinnovare la voglia di stare insieme.
Così sul palco scoppia la poesia della danza tradizionale e del teatro - danza di Francesca Trenta e del suo gruppo di danzatori, nocciolo duro I Passi della Tradizione più altri elementi di scuole che percorrono gli stessi progetti culturali. Lo spazio scenico si anima con quadri ricchi di sentimenti ed emozioni , dal tremolio della terra al tempo che si ferma, alla voglia di unione , anche con sfumature di tango con Anna Maria Candeliere e Antonio Lalli. Non manca l'aria di festa con pizziche travolgenti, e passaggi corali di grande coinvolgimento. Protagonisti i bambini che rappresentano il futuro e la vita che verrà, insieme all'allegria trascinante della Banda di Borbona, 110 anni di vita, le tradizionali Pupazze che ballano e che nelle feste locali sprigionano fuochi d'artificio ricordando che il fuoco brucia il male.
Ed ecco il gruppo di danze tradizionali Ma-tru di Amatrice,che rappresenta il territorio reatino fin dal 1989, con Franco Moriconi e altri musicisti , scatenarsi nella Saltarella, anima di queste terre, e poi i poeti improvvisare rime al suono del tamburello, e la Spallata che irrompe strizzando l'occhio al limitrofo Abruzzo. E poi le voci , Raffaello Simeoni , Eleonora la Bordonaro con una splendida Amara Terra ,Patrizio Trampetti della Compagnia Popolare , con un brano di Raffaelle Viviani “ adatto a questi tempi difficili”,e tutto il Coro,diretto da Anna Rita Colaianni, con canzoni tradizionali pieni di forza e ritmo. E come ogni rito che si rispetti , gran finale, tutti insieme, artisti e pubblico uniti in una grande danza in nome delle terre di tutti.
“L'obiettivo dello spettacolo, e di tutto il percorso che seguirà con la realizzazione di un progetto ad hoc che tra laboratori e altri momenti di spettacolo tra Roma e i luoghi dell’Alta Sabina, tra Amatrice, Borbona e Accumuli, ci accompagnerà fino ai primi del 2017, è quello di recuperare e mettere in scena un ricco patrimonio musicale e di danza , e tutti insieme tracciare la strada della rinascita- le parole di Sparagna che per l'occasione ha rielaborato molti brani tradizionali, e ha valorizzato le risorse culturali dell'area ispirandosi anche alle ricerche antropologiche di Eugenio e Alberto Cirese.
Il progetto che ha preso il via da Ballo !-Suoni, Sapori e Culture tradizionali in movimento", a cura dell' Auditorium Parco della Musica di Roma, in collaborazione con Finisterre , Direzione Artistica Ambrogio Sparagna, con il sostegno della Regione Lazio,con lo scopo di costruire un tessuto di socialità e di attività culturali in alcuni dei comuni dell’area del cratere mettendo al centro del lavoro il ricco patrimonio folklorico dell’area, è stato introdotto sul palco della cavea dall'ad dell'Auditorium Josè R. Dosal, e da Lidia Ravera, assessore alla cultura e politiche giovanili della Regione Lazio, sottolineando il valore della musica e cultura per stare vicino a queste terre ferite.
Foto Ballareviaggiando.it
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IN SCENA
Ballo!, Saltarella. La nostra terra che balla, VIII Edizione, Ambrogio SParagna
Alla danza: Francesca Trenta, Stefano Campagna, Notte della Taranta 2016, I Passi della Tradizione,Roma, Alfio Longo , Totemtanz, Roma, I colori del territorio, associazione abruzzese, Scarpette rosse , Molise, Gruppo Ma-trù di Amatrice,Terra Nemorense, Nemi.
Con la partecipazione dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica, e il Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni