Ballo! Santu Paulu delle Tarante, IX edizione, il progetto artistico di Ambrogio Sparagna, andato in scena il primo luglio scorso, nella cavea dell’Auditorium di Roma, ha confermato la sua forza e il suo potere di coinvolgimento portando in scena l'Italia delle tradizioni e della devozione popolare, dalla Puglia alla Sicilia, attraverso le danze, coreografate da Francesca Trenta, i suoni e le voci dell' Orchestra Popolare e del Coro dirette da Anna Rita Colaianni. Sul palco oltre trecento artisti, danza libera e teatro danza per arrivare al cuore....
di Ester Ippolito
Rosso. Accanto al bianco, al nero e al giallo, il rosso è stato il colore dominante della IX edizione di Ballo! Santu Paulu delle Tarante, andata in scena il primo luglio scorso, nella cavea dell’Auditorium di Roma, un appuntamento ormai consolidato e atteso. Un progetto artistico del maestro Ambrogio Sparagna, realizzato con la collaborazione di Francesca Trenta, etnocoreologa e insegnante di danze popolari, che come sempre ha coordinato tutti i danzatori (oltre 100) e curato le coreografie, e con la partecipazione dell’Orchestra Popolare dell’Auditorium e del Coro di Anna Rita Colajanni ( Ballareviaggiando.it web partner dell'evento). La performance è stata preceduta da un momento di danza in libertà all’esterno della cavea, una "festa a ballu" spontanea per tutti con musica dal vivo tra tarantella, tamurriata e pizzica per scaldare i piedi e il cuore....
Con balli ricchi di gioia e allegria, sul palco ha preso il via un viaggio colorato attraverso “quella parte di Italia che mi piace di più- come ha sottolineato il maestro Sparagna - l’Italia della danza popolare, delle tradizioni ,l’Italia più antica. La danza, la musica, il canto ci portano a stare insieme, a fare comunità e questo ci aiuta a liberarci dalla solitudine e dalla malinconia”.
Proprio come anni fa la musica aiutava tante donne sofferenti a liberarsi dal dolore e dalla depressione mentre si rivolgevano a San Paolo, protettore delle tarantate (29 giugno) - Ballo! 2016, con arte ed equilibrio, ha messo in scena uno stretto legame tra la gioia della danza e la forza del rito devozionale, al centro delle feste popolari più belle e suggestive. E l'attenzione quest’anno è andata da Santu Paulu di Galatina alla Sicilia “ altra terra ricca di una cultura spesso poco conosciuta , culla di musica e poesia- ancora Sparagna. E l'eco della Sicilia è stato portato dai rappresentanti del gruppo Cantustrittu ( Nino, Antonino, Daniele e Santino Merrino), suoni antichi e nuovi della Sicilia, e dal gruppo di danza popolare Cuppiedidifora.
Come ci ha spiegato Francesca Trenta – “ attraverso esibizioni di danza libera , tra pizziche e tarantelle, e momenti intensi di teatro danza, abbiamo posto l ’accento sul senso della vita, raffigurando in diversi quadri i sentimenti dell’umanità e i vari momenti della vita, dalla nascita, con il dondolio della culla e due danzatrici in attesa, alla giovinezza fino alla vecchiaia, perchè ogni età esprime una energia diversa come ritroviamo nella nostra ricerca della tradizione orale. Ed è questo che dà un senso al nostro ballo sul palco. Torna al centro la figura della donna, con la testa coperta con i fazzoletti con i colori delle tarante, sofferenti, indebolite, ma che sanno poi ritrovare la rinascita laddove i fazzoletti si trasformano in lacci d’amore con movimenti arabescati. E c’è anche attenzione all’uomo, che ha le sue sofferenze, e forse meno ascoltato, rischia di dare risposte violente”.
“ Quello che vediamo sul palco, l’armonia e la passione dei danzatori- ha sottolineato ancora Trenta- è frutto dei nostri laboratori di preparazione allo spettacolo, di anno in anno più numerosi e intensivi, che accolgono appassionati e scuole diverse di danza popolare, dando valore massimo alla didattica e alla formazione. Quest’anno i partecipanti sono stati oltre 130, la maggior parte repetear quindi affezionati e fedeli, più qualche new entry che si è appassionata al progetto".
In un perfetto equilibrio tra la parte musicale e cantata, grazie a voci come quelle di Eleonora Bordonaro, Patrizio Trampetti, ospite speciale, tra gli interpreti della Nuova Compagnia di Musica popolare che ha esordito con una speldida Tarantella del Gargano, della tamburellista Valentina Ferraiuolo, di Raffaello Simeoni che non si smentisce mai, più il duetto al ritmo di Saltarello tra il maestro Sparagna e Clara Graziano, si sono alternati momenti particolarmente alti di danza e spettacolo come La Pizzica di San Vito intepretata con energia da Andrea De Siena, Fabrizio Nigro, Alfio Longo, Stefano Campagna, Gabriele Di Vita, Carlo Pisanò, infiammando letteralmente il pubblico.
Poi i duetti tra Francesca Trenta e Andrea De Siena, e il vento della Sicilia con il Ballettu siciliano ("U Ballittu") e la danza dei Bastoni della tradizione pastorale dei Monti Peloritani. Infine il corteo devozionale dove le danzatrici hanno sfilato con le cente in testa ricche di fiori e candele in onore di Santa Rosalia, festeggiata a Palermo in luglio, un momento intenso di fede e di ritualità, arrichito dalle voci del coro in un inno alla Santa. Fino ad arrivare al momento della poesia, con Davide Rondoni, che con parole leggere e penetranti ci ha fatto capire come l’umanità sia fatta di danza e di ritmo. Insomma “ in principio ci fu la danza”. Gran finale con sciamare di danzatori in cavea, balli spontanei e grande senso di festa e gioia. Vvace e sentita la partecipazione del pubblico che ha accompagnato tutto lo spettacolo con battito di mani e alto ritmo del cuore.
Foto Ballareviaggiando / Roberto Perilli
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I protagonisti
Francesca Trenta e Ambrogio Sparagna
Orchestra Popolare Auditorium (Erasmo Treglia, Marco Iamele, Marco Tomassi, Valentina Ferraiuolo, Clara Graziano, Raffaello Simeoni, Cristiano Califano, Ottavio Saviano)
Eleonora Bordonaro (voce)
Coro di Anna Rita Colajanni
Patrizio Trampetti
Davide Rondoni
Il Ballo di San Vito dei Normanni (BR) con Andrea De Siena, Fabrizio Nigro, Alfio Longo, Stefano Campagna, Gabriele Di Vita, Carlo Pisanò
Dalla Sicilia
Gruppo di danza popolare Ccuipedidifora (Josephine Giadone)
I Cantustrittu da Messina ( Nino, Antonino, Daniele e Santino Merrino)
Danzatori e danzatrici dalla scuola I Passi della Tradizione di Francesca Trenta, Ials Roma, Latina, Velletri, Colleferro; Terra Nemorense , Nemi; Totemtamz, Roma ; Nautilus, Roma; Scarpette Rosse e Fontana Vecchia, Molise....