Ballo! 2015, danza e devozione per Santu Paulu

Count down per la terza edizione di Ballo!, il 29 giugno, giorno di San Paolo, protettore delle tarantate, all’ Auditorium di Roma, alle 21,00 (Cavea), nell'ambito della rassegna "Luglio suona bene". Ballo! è un progetto artistico del maestro Ambrogio Sparagna. Al suo fianco Francesca Trenta, etnocoreologa e insegnante di danze popolari , con il compito di coordinare tutti i danzatori e curare le coreografie. In scena  l’Orchestra Popolare dell’Auditorium e il Coro di Anna Rita Colajanni. Questa edizione 2015 vuole ricordare Santu Paulu delle tarante,  ed è  dedicata in modo speciale alle danze tradizionali devozionali e terapeutiche. Melodie, preghiere, canti, letture e danze simboliche. Sparagna: “La danza acquista una specifica dimensione devozionale e spirituale, un aspetto mistico, una tensione che direi si avvicina alla filosofia Sufi,  e  guarda verso l’alto”.

di Ester Ippolito

"E Santu Paulu miu de le tarante famme na grazia a mie
e a tutte quante...
"

“Il 29 giugno è una data importante,  significativa e simbolica e dà il carattere a tutto l’evento che ruota intorno alla figura di San Paolo   protettore delle tarantate, cui le persone deboli e malate si appellavano e si liberavano della malattia attraverso la danza”. Sono le parole di Ambrogio Sparagna, musicista ed etnomusicologo e ideatore del progetto artistico Ballo! che torna per la terza volta all’Auditorium di Roma (cavea) , nell'ambito della rassegna "Luglio suona bene", proprio il 29 giugno, San Pietro e Paolo. A fianco del maestro Sparagna sempre Francesca Trenta, etnocoreologa e insegnante di danze popolari, con il compito di coordinare tutti i danzatori e curare le coreografie. Questa edizione 2015 vuole ricordare Santu Paulu delle tarante,  ed è dunque dedicata in modo speciale alle danze tradizionali devozionali e terapeutiche. In scena Pizziche, tarantelle ed anche tammurriate, quadriglie e tante altre danze in  uno spettacolo unico nel suo genere. Tra gli ospiti di questa edizione Le Torri Umane di Irsina, La Pizzica di Diso, Il Ballo di San Vito dei Normanni, La Tarantella cilentana, il gruppo tradizionale dei canti "alla perteca" di Somma Vesuviana (Napoli), e altri. In scena con oltre trecento cantori, musicisti e danzatori popolari provenienti da tante regioni italiane , l’Orchestra Popolare dell’Auditorium e il Coro di Anna Rita Colajanni. Quello che ci dobbiamo aspettare  quest'anno da Ballo! è un crescendo di contenuti e significati legati alla grande tradizione musicale e di danza italiana , uno spettacolo sempre più ricco di emozioni, suoni e colori , una by SuperManCoupon"> performance ruota intorno al  fenomento del tarantismo, tra musica, letture, preghiere, danze simboliche .....

 

“Questo è il terzo anno di Ballo! con questo format all’Auditorium –continua il maestro Sparagna- ma ci sono state altre tre esperienze di questo tipo, praticamente dei numeri zero che ci hanno portato a questa formula che nel primo anno ho definito una follia e un grande sogno al tempo stesso. Siamo giunti alla terza edizione grazie all’attenzione che il pubblico ci ha riservato, e sono davvero contento di essere riuscito a portare la tradizione viva all’Auditorium e richiamare tanti gruppi provenienti dalla Sicilia , Abruzzo, Basilicata e da tante altre regioni con le loro esperienze e tradizioni ancora coltivate. Nella nostra collaborazione e ricerca con Francesca Trenta , è stato importante elevare il linguaggio della danza che per molti rimane un linguaggio secondario e far capire come invece proprio la danza popolare italiana abbia dei contenuti articolati e complessi. Quest’anno, inoltre , a corollario dell’evento abbiamo previsto laboratori più numerosi e articolati per permettere a una fascia sempre più ampia di appassionati di partecipare e condividere questo momento”.

Guardando a Santu Paulu

Per quanto si rintraccia nella letteratura cristiana (Atti degli Apostoli) , per il ricordo del suo viaggio a Malta dove punto da una vipera rimase indenne, e per la sua epilessia, San Paolo rappresenta un riferimento forte nella cultura popolare italiana degli antidoti ai veleni ed ha un ruolo fondamentale quale protettore delle tarantate- spiega Sparagna. " Per avvicinarmi alle radici del tarantismo ho trovato più significativo partire dal suo culto (come anche dal culto mariano, considerando la Madonna che schiacchia il serpente) piuttosto che da menadi, trance o neotarantismo . In questo contesto religioso troviamo la pietà popolare , la devozione con cui si rivolgevano a san Paolo le persone colpite da un disagio spirituale. Del resto, nel corso delle mie ricerche sul campo sul tarantismo che ho realizzato fin da giovane, nei miei by SuperManCoupon" style="font-size: 12.1599998474121px; line-height: 1.3em;"> incontri , colloqui e registrazioni , ho sempre riscontrato questo forte sentimento devozionale. E ricordo come Luigi Stifani mi diceva di vedere il “ santo”. Oggi questo male, il tarantismo, non c’è più – sottolinea Sparagna- ma non sono meno forti il mal di solitudine, la depressione e questo messaggio- il rivolgersi a San Paolo e liberarsi dai mali attraverso la terapia della danza, che è sempre una esperienza collettiva, di condivisione che ci identifica in comunità, ed è una esperienza di popolo - diventa attuale e moderno e funzionale . In tempi come i nostri la condivisione il senso di identità sono importanti e la danza può salvarci”.   "Partendo da questa ispirazione-ancora Sparagna - grazie anche a letture simboliche su San Paolo a cura di Davide Rondoni, la danza acquista una specifica dimensione devozionale e spirituale , e lo spettacolo, pur mantenendo i suoi colori e il suo carattere di festa , acquista un aspetto mistico, una tensione che direi si avvicina alla filosofia Sufi. La danza diventa verticale e   guarda verso l’alto. Ne sono un esempio anche alcuni dei gruppi che interverrano portando le proprie danze e tradizioni, come Le Torri Umane di Irsinia, che hanno una affinità con le torri umane della Catalogna, ma qui alla base c’è la danza con un costante movimento ondulatorio, o la Pizzica di San Vito che si sviluppa verso l’alto, si mostra più saltata, più atletica”.

La donna al centro

Tensione verso l’alto, verso il Santo: la danza avrà una rappresentanza estetica di devozione, con balli più veloci e più saltati, un repertorio molto vasto con pizziche, tamurriat , pastorali, tarantella cilentana, e qualche sorpresa- interviene Francesca Trenta . “ Attraverso alcune coreografie emerge la figura della donna, quella che ha maggiormente sofferto del tarantismo, quella che si assume il maggio peso nei pellegrinaggi religiosi. Abbiamo cercato di simboleggiare i vari aspetti della sua condizione , quella di ieri ma anche di oggi ,raffigurando a passo di danza la pietà delle donne, il dolore, l’indifferenza, la solitudine il silenzio, l’omerta, l’impossibilità,in certi casi, di aprire il proprio cuore e pensiero. Un simbolo è la preghiera di una donna nella canzone (versione pizzica e tamurriata) che accompagnerà una danza stile teatro danza con la partecipazione di sole donne , i cui versi suonano così: “Santo pauli, a te ti faccio una preghiera che tu cacci l’animale. Liberami del veleno a me che sono figlia di Maria”.

I laboratori e qualità della danza

L’ essere giunti alla terza edizione di Ballo!- sottolinea Francesca Trenta - va a premiare lo sforzo della creazione dei laboratori che precedono la realizzazione dello spettacolo e che hanno contribuito a portare in scena una maggiore qualità stilistica, che hanno richiamato l’attenzione di molte scuole. E per alcuni validi elementi sono stati anche una opportunità per intraprendere nuovi percorsi professionali. La preparazione dello spettacolo , che passa appunto dai laboratori, è molto particoare, è un crescendo. Lavoriamo prima sulla tecnica della danza e sui legami con la tradizione per innestarci poi sulla musica dell’orchestra e del Coro per armonizzarci sulle melodie che talvolta non sono tradizionali nel senso stretto della parola. Ci prepariamo dunque a una edizione di Ballo! più ricca di contenuti anche a livello scenico, con una maggiore preparazione dei danzatori che hanno  acquisito   in questi anni di laboratori   maggiori competenze. Tutto questo mantenendo vivo, però, in questo percorso l’obiettivo di realizzare una operazione culturale legata alla tradizione e non una operazione estetica commerciale, valorizzando le differenze e peculiarità di tutti, perchè il popolo è sempre protagonista con tutte le  sue diversità e ricchezze".

Quest’anno sono  in programma più laboratori, come quello del 29 giugno,dalla mattina , dedicato ad appassionati e neofiti che hanno l’opportunità di partecipare allo spettacolo con una anteprima alle 19,30, nella parte anteriore della cavea,  di pizzica e tamurriata. E a conclusione l’esibizione del tradizionale Albero di Maggio, una tradizione italiana molto spettacolare che aprirà le porte alla visione di Ballo!. Tra le scuole che quest’anno partecipano con i propri allievi IALS, Totemtanz, Cip, Donatella Conti, Albero di maggio, Scarpette Rosse, Nicoletta Grande…. Anche quest’anno parteciperà Andrea De Siena, nel 2014 ballerino alla Notte della Taranta, e reduce da una esperienza di stage di danza all’estero.

....tutti pazzi per Ballo!

Tanti i danzatori e danzatrici che ogni anno frequentano i laboratori pre-spattacolo con Francesca Trenta per approdare sul palco dell’Auditorium e accompagnare questa grande festa “ italiana” nel miglior senso della parola: età tra le più varie, professioni diverse, ognuno con il proprio “ curriculum” di danza, le proprie esperienze e la propria spinta a partecipare a Ballo!, evento che lascia una traccia profonda sia nei protagonisti che nel pubblico. “In età matura, ho scoperto in me un’anima popolare – ci racconta Maria Pia, allieva Ials di Francesca Trenta, in una pausa del primo laboratorio di preparazione in Sala Petrassi. ”Come carattere amo sperimentare tante attività e attraverso gli insegnamenti di Francesca mi sono davvero appassionata a queste danze e oggi sono qui”.Danzo da 10 anni balli popolari con passione e questa per me è davvero una bella esperienza, la seconda . E’ un modo per arricchirsi – le parole di Raffaella.Mi piace molto ballare e faccio danze popolari da diversi anni, ho iniziato con Sandro Pasquali. Sono qui perchè mi piace mettermi alla prova. Attraverso la danza, inoltre, si buttano via tutti brutti pensieri- è il pensiero di Nadia.

Eleonora è stata “folgorata” proprio dalla prima edizione di Ballo! alla quale ha assistito da spettatrice. “ Ho subito contattato Andrea De Siena, sono andata alla sue lezioni e l’anno dopo ho partecipato con grande felicità allo spettacolo e quest’anno eccomi di nuovo”. Silvia è stata contagiata dalla pizzica e dalla passione per i balli popolari in vacanza in Salento. “ Ho subito cercato un corso a Roma , poi ho visto il video su You Tube by Ballare Viaggiando della performance di Andrea De Siena e Francesca Trenta in Ballo! e sono andata a lezione da Francesca. E mi sto preparando per lo spettacolo!” Anche in Cristina è salita la febbre delle danze popolari dopo una vacanza in Salento, e la febbre si è alzata seguendo le lezioni di Francesca Trenta. “ Sono ormai- dice - alla terza edizione Ballo!”. “ Ho studiato e mi sono laureata in Storia e Tradizioni Popolari- afferma Valentina – e attraverso esami di antropologia mi sono avvicinata alla danza popolare, e sono alla seconda esperienza di Ballo!”.

www.finisterre.it

www.auditorium.it

Programma

Ore 19,30 anteprima

Ore 21,00 Ballo!

Ospiti: Pizzicanto, La Pizzica di Diso, Il Ballo di San Vito dei Normanni, La Tarantella cilentana, Antonio Cortazzo, Antonio 'O lione e Davide Rondoni

FOTO BALLAREVIAGGIANDO.IT


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